Maggio 2025 tra instabilità, aria fredda in quota e temporali esplosivi Il
meteo di questo Maggio continua a sorprendere per l’intensità e la varietà dei fenomeni atmosferici. Dopo una prima metà del mese segnata da
piogge abbondanti,
temperature sotto media e
vortici ciclonici di stampo autunnale, il periodo tra il
15 e il 28 Maggio si prepara a introdurre un nuovo protagonista:
la grandine. E non una grandine qualsiasi, ma quella
più temuta, ovvero
super grandinate prodotte da temporali ad alta energia, in grado di scaricare in pochi minuti
chicchi di grandi dimensioni e causare
danni significativi. Le
condizioni atmosferiche previste nei prossimi giorni sono infatti favorevoli alla formazione di
sistemi temporaleschi molto organizzati, alimentati da
forti contrasti termici,
umidità abbondante nei bassi strati e la presenza di
aria fredda in quota, con valori fino a
-12°C a circa 5500 metri di altitudine. Un mix che rappresenta il carburante perfetto per lo sviluppo di
cumulonembi a forte sviluppo verticale, capaci di generare
grandine di 3-5 cm o più.
Come si forma la grandine: il laboratorio della nube Il processo di formazione della grandine è legato a una dinamica precisa: il
riscaldamento del suolo, nelle ore più calde della giornata, attiva
moti convettivi intensi. L’aria calda e umida sale e incontra aria più fredda in quota, dando origine a
correnti ascendenti potenti, che sospingono le gocce d’acqua fino a quote gelide. Qui si
formano i nuclei di grandine, che vengono continuamente rigettati all’interno della nube, crescendo di volume. Quando il loro peso supera la forza delle correnti verticali, cadono al suolo, talvolta con
violenza distruttiva.
Le zone più a rischio: dove colpiranno le grandinate più violente Il periodo più critico si concentrerà tra
metà e fine Maggio, con alcune giornate chiave tra il
17-18 e il
22-24 Maggio, in cui i modelli evidenziano
picchi di instabilità atmosferica e
potenziale convettivo molto elevato. Tra le aree italiane maggiormente esposte spiccano:
La Pianura Padana occidentale e centrale, con le province di
Alessandria,
Pavia,
Piacenza,
Lodi e
Modena, storicamente soggette a eventi grandinigeni primaverili. Qui, la combinazione tra
umidità,
vicinanza all’arco alpino e l’arrivo di
fronti perturbati da ovest renderà possibile la formazione di
supercelle in grado di produrre
chicchi superiori ai 3 cm.
Il Triveneto, in particolare il
Veneto prealpino, il
Friuli occidentale e parte del
Trentino meridionale, vedrà condizioni favorevoli per grandinate diffuse, con
possibili accumuli al suolo e danni localizzati.
Le zone interne dell’Italia centrale, come l’
Umbria, le
Marche, il
Lazio orientale, ma anche i rilievi della
Toscana e dell’
Abruzzo, potranno essere interessate da temporali a sviluppo diurno molto violenti, con episodi grandinigeni anche in aree urbane.
Le aree interne del Sud, tra
Campania,
Basilicata e
Puglia centro-settentrionale, subiranno l’effetto di
convergenze locali tra brezze e venti dominanti, che possono innescare temporali improvvisi, spesso accompagnati da
chicchi di oltre 4-5 cm come già registrato in eventi simili nel passato recente.
La Calabria settentrionale e la Sicilia orientale, in condizioni particolari, vedranno lo sviluppo di celle temporalesche capaci di generare grandinate localizzate, specie sulle colline interne del
Catanese e sul versante tirrenico del
Messinese.
Supercelle in agguato: tempeste estive con un mese d’anticipo Il rischio più concreto nei prossimi giorni è legato alla possibile formazione di
supercelle, ossia
temporali rotanti estremamente organizzati. Si tratta di strutture che possono durare ore, spostandosi anche per decine di chilometri, e che sono in grado di produrre
grandine di grande diametro,
downburst violenti,
trombe d’aria e
piogge torrenziali concentrate. Alcuni dei casi più eclatanti negli ultimi anni sono avvenuti proprio nel mese di
Maggio, con impatti severi su
agricoltura,
trasporti e
abitazioni.
Danni da grandine: un problema in crescita Le
grandininate intense non sono solo spettacolari da osservare, ma rappresentano un
rischio economico e ambientale crescente. Le
coltivazioni agricole sono tra le prime vittime:
vigneti, frutteti, cereali, serre, ma anche
impianti fotovoltaici e
veicoli esposti. Bastano pochi minuti per
compromettere un raccolto, provocare
rotture sui parabrezza e
buchi nei tetti in lamiera o plastica. Negli ultimi anni, le compagnie assicurative segnalano un
aumento delle richieste di risarcimento legate a
eventi grandinigeni, soprattutto nella stagione primaverile. Il
riscaldamento globale, con l’aumento dell’
energia disponibile in atmosfera, è un
fattore chiave che alimenta questa evoluzione verso un
meteo sempre più estremo.
Meteo di Maggio sconvolto: rischio grandinate e supercelle su mezza Italia