La brutale tecnica di deforestazione del “correntão”: in pochi secondi tutto viene abbattuto
Nel cuore del Brasile si sta consumando una tragedia ambientale tanto rapida quanto letale: la deforestazione attraverso la tecnica del correntão, un metodo brutale che cancella in pochi secondi ciò che la natura ha costruito in secoli. Si tratta di una pratica che prevede l’uso di enormi catene di acciaio, lunghe decine di metri, collegate...

Nel cuore del Brasile si sta consumando una tragedia ambientale tanto rapida quanto letale: la deforestazione attraverso la tecnica del correntão, un metodo brutale che cancella in pochi secondi ciò che la natura ha costruito in secoli. Si tratta di una pratica che prevede l’uso di enormi catene di acciaio, lunghe decine di metri, collegate tra due trattori che avanzano distruggendo tutto ciò che incontrano sul proprio cammino. Nessun albero resiste, nessun animale riesce a salvarsi.
Il correntão è il modo più crudele per abbattere una foresta. Non si usano fuoco o seghe, ma una forza meccanica devastante che travolge tutto: fauna, flora, suolo, biodiversità. I danni sono immediati: animali uccisi senza possibilità di fuga, ecosistemi interi annientati. Questo metodo viene usato per “ripulire” grandi porzioni di foresta in tempi brevissimi, preparando il terreno per monocolture destinate all’esportazione, come la soia o il pino.
Dietro al correntão si cela un motore potente: l’espansione delle monocolture industriali. Queste coltivazioni non sfamano il Brasile, ma vanno a soddisfare la domanda internazionale, in particolare quella di Cina ed Europa. Interi biomi come il Cerrado e l’Amazzonia vengono sacrificati per alimentare un’economia che ignora i costi ecologici.
Un danno irreversibile all’ambiente
Gli effetti ambientali sono devastanti: la distruzione delle scogliere naturali, degli habitat, delle fonti di cibo per migliaia di specie. Il suolo, una volta vivo, viene compattato, impoverito, e facilmente eroso. L’acqua, che prima scorreva tra le radici e si disperdeva nell’aria tramite la traspirazione delle piante, ora viene meno. Il ciclo idrologico si spezza. I fiumi si prosciugano, l’umidità cala, i territori si desertificano.
Questa crisi ambientale non riguarda solo le aree colpite. I territori devastati dal correntão sono anche il bacino di alcuni dei più importanti fiumi brasiliani – São Francisco, Paraguay, Guaporé – e della famosa falda Guarani, la più grande riserva di acqua dolce al mondo.
La scomparsa della vegetazione nativa mette in pericolo la disponibilità di acqua per milioni di persone. Il Brasile sta perdendo la sua ricchezza ecologica sotto una catena d’acciaio. E per ogni secondo di devastazione, serviranno decenni – se non secoli – per tentare di rimediare.
Ti potrebbe interessare anche:
- Il folle piano alimentare dell’Indonesia rischia di diventare la più grande opera di deforestazione al mondo
- La deforestazione dell’Amazzonia brasiliana raggiunge il livello più basso degli ultimi 9 anni
- La Norvegia è l’unica nazione al mondo ad aver bandito la deforestazione (e sta incoraggiando le altre a farlo)