Mercato immobiliare, settimana contrastata: pesa round dazi USA
Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

Si chiude una settimana a due velocità per i titoli del comparto immobiliare, quotati a Piazza Affari e, in Europa, sulle preoccupazioni per gli effetti che la politica commerciale dei dazi statunitensi potrà avere sull’economia globale.
I mercati hanno pagato l’ennesimo annuncio sulle tariffe di Donald Trump: questa volta il presidente americano ha deciso di imporre una tariffa del 25% su tutte le auto importate nel Paese. I dazi saranno permanenti ed entreranno in vigore il prossimo 2 aprile. Pronta la risposta dell’UE: la lista delle contromisure sarà ben selezionata.
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare sulla piazza milanese ha vissuto una settimana positiva con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che porta a casa una salita del 2,7%, facendo meglio del comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate, invece, in flessione dell’1,5%.
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, Risanamento conquista la palma dei rialzi con un +6,4%, seguita da Abitare IN in salita del 4,1%. IGD guadagna il 3% circa, mentre Aedes porta a casa un progresso del 2,3%. Brioschi sale dell’1%. Dal lato dei ribassi, Gabetti scivola dell’1,2%, mentre fa peggio Next RE che perde oltre 5 punti percentuali.
I dati macroeconomici
Sul fronte macroeconomico, in USA sono ancora in calo le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 21 marzo 2025, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un decremento del 2%, dopo il decremento del 6,2% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è diminuito del 5,3%, mentre quello relativo alle nuove domande è salito dello 0,7%. La Mortgage Bankers Associations (MBA), ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,71% dai 6,72% precedenti.
Sempre negli USA, torna a crescere la vendita di case nuove, nel mese di febbraio: il dato ha evidenziato un incremento dell’1,8% a 676 mila unità rispetto alle 664 mila unità di gennaio, quando si era registrato un calo del 6,9%. Nello stesso mese, salgono più delle attese le compravendite di abitazioni, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui.
Intanto, i prezzi delle case sono in aumento a gennaio 2025, secondo quanto rilevato dall’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti. Stesso andamento, di crescita dei prezzi, è stato rilevato dall’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency.
Studi di settore
Secondo l’Eurostat, circa il 71% delle famiglie italiane possiede l’abitazione in cui vive: un dato che, pur non raggiungendo i record dei Paesi dell’ex blocco sovietico, è nettamente superiore rispetto a quello di Francia (65%), Regno Unito (63%) e Germania (50%). Se, da un lato, la diffusione capillare della proprietà immobiliare ha avuto effetti sociali positivi, dall’altro, il fatto che una casa possa essere, al tempo stesso, asset finanziario e bene tangibile con il quale creare un legame emozionale può indurre in confusione e molti italiani faticano ad applicare all’investimento immobiliare gli stessi parametri razionali che si utilizzano per altri tipi di investimenti.
Secondo il Report Fiaip Monitora Italia, elaborato per il dodicesimo anno consecutivo dal Centro Studi FIAIP, su un campione di oltre 600 agenti immobiliari e professionisti del Real Estate, in collaborazione con ENEA ed I-Com, il 2024, per il mercato immobiliare è stato un anno positivo, con una crescita delle compravendite residenziali dell’1,5% e del 5% delle prime case e un’accelerazione per le abitazioni meno energivore, considerati i crescenti costi delle bollette. Le prospettive sono positive anche per il 2025 grazie ai tassi di interesse sui mutui in consistente calo e previsti ancora in diminuzione nei prossimi mesi.
Il Report evidenzia come nel 2024 si stimi un lieve incremento (+1,5% rispetto al 2023) del numero complessivo di compravendite residenziali, pari a circa 720mila con un significativo aumento (+5%) delle compravendite delle prime case. Alla base di questo miglioramento, il consistente ridimensionamento dell’inflazione e ancor più l’inversione di tendenza della politica monetaria della BCE, che ha alimentato la fiducia nel mercato, facilitando l’accesso al credito, in particolare per i mutui prima casa le cui richieste sono aumentate del 10%, anche grazie alla conferma del Fondo di Garanzia Consap. Per i valori di mercato si è registrato un aumento medio di un +3% (2024 su 2023) con le grandi città a forte vocazione turistica, universitaria e lavorativa, che registrano rispettivamente a Torino (+3,1%), Roma (+4%), Napoli (+2,3%) e Milano (+1,6%).Per le locazioni abitative si registra un incremento medio di un +2% di numero di contratti, accompagnato da una crescita media dei canoni di un +7% rispetto al 2023, il tutto trainato dalle locazioni brevi e transitorie. La tipologia più frequentemente ricercata è il contratto a canone concordato in riferimento a bilocali o trilocali usati in zone centrali e semicentrali.