Medici generali assenti in 4 regioni: “Più del 50% in pensione a breve”
La crisi della sanità territoriale preoccupa sempre di più. Ecco dove i medici di base stanno scomparendo e perché più del 50% andrà in pensione a breve

In Italia si aggrava la crisi dei medici di medicina generale, soprattutto nelle aree interne di Abruzzo, Marche, Molise e Umbria. In queste regioni, secondo i dati presentati al Congresso interregionale della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale (Simg), molte comunità sono già rimaste senza medico di famiglia.
Una situazione che rischia di diventare strutturale, aggravata dallo spopolamento, dalla frammentazione del territorio e dall’assenza di ricambio generazionale. Più del 50% dei medici in alcune aree ha superato i 65 anni e nei prossimi anni potrebbe andare in pensione, lasciando interi territori senza copertura assistenziale.
Pochi medici, troppi pazienti
Nelle quattro regioni dell’Italia centrale la situazione è definita “drammatica” dai professionisti del settore. Il medico di base è ormai una figura introvabile in molti piccoli comuni, soprattutto in montagna o nelle aree collinari difficili da raggiungere. Un singolo medico è spesso costretto a coprire più comuni, con tempi di percorrenza che riducono drasticamente la possibilità di effettuare visite quotidiane.
Secondo la Simg, i numeri raccolti tra il 2018 e il 2023 parlano chiaro: su 197 posti messi a disposizione per la formazione di nuovi medici di base, solo 123 medici hanno effettivamente conseguito il diploma. In Abruzzo, ad esempio, vivono 595 ultracentenari, ma molti di loro non hanno più un medico assegnato.
La classifica delle regioni più a rischio
La carenza di medici di base non è distribuita in modo uniforme sul territorio italiano. A soffrire di più sono le regioni del Centro, dove alla ridotta densità abitativa delle aree interne si sommano difficoltà logistiche, carenza di nuovi professionisti formati e invecchiamento della classe medica.
Analizzando le dichiarazioni dei segretari regionali della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), emerge una vera e propria mappa dell’emergenza sanitaria, con alcune regioni più vicine al collasso della medicina territoriale.
Nel dettaglio:
- in Abruzzo c’è un’alta presenza di ultracentenari, territori montani e carenza di nuovi medici formati. Il 54% dei comuni è montano e ospita il 27% della popolazione;
- in Molise, seconda regione meno popolata d’Italia, con oltre il 50% dei medici sopra i 65 anni. Il sistema sanitario locale è commissariato e molti medici scelgono di spostarsi altrove;
- nelle Marche ci sono gravi carenze nelle aree interne, dove i medici devono coprire più comuni distanti tra loro. Nelle città la situazione è meno critica;
- in Umbria l’offerta formativa non copre la domanda reale, solo metà dei posti disponibili per Medicina generale viene coperta ogni anno. Le zone rurali restano scoperte.
La riforma basterà? I dubbi
La proposta delle Case di comunità, parte della riforma del Servizio sanitario nazionale, potrebbe non essere sufficiente. Secondo i medici sul territorio, accorpare più comuni in un’unica struttura non risolve il problema della mancanza di personale e della distanza tra i centri abitati.
Il rischio concreto è quello di peggiorare ulteriormente la qualità dell’assistenza primaria, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione, come gli anziani delle aree interne. A oggi, senza interventi immediati e strutturali su formazione, logistica e incentivi, il sistema rischia di non reggere.