Matteo Berrettini verso Zverev: “Un onore scendere in campo pensando di poterlo battere”
Matteo Berrettini supera il primo impegno nel Masters 1000 di Monte Carlo, piegando l’argentino Mariano Navone con il punteggio di 6-4 6-4 in quasi 2 ore di gioco (1:48 per l’esattezza) e si proietta verso il prossimo turno, nel quale lo attende un impegno di ben altro lignaggio. Sulla terra rossa del Principato, infatti, sfiderà […]

Matteo Berrettini supera il primo impegno nel Masters 1000 di Monte Carlo, piegando l’argentino Mariano Navone con il punteggio di 6-4 6-4 in quasi 2 ore di gioco (1:48 per l’esattezza) e si proietta verso il prossimo turno, nel quale lo attende un impegno di ben altro lignaggio. Sulla terra rossa del Principato, infatti, sfiderà il numero 2 del mondo, Alexander Zverev.
Nel primo match disputato oggi, il tennista romano ha vinto ma non ha brillato. Il primo a saperlo è proprio lui: “Spero di aver imparato subito la lezione – ammette ai microfoni di Sky Sport – La terra non ti perdona nulla. Se scendi un attimo di attenzione o intensità puoi prendere due break. Ad ogni modo sono stato molto bravo a rimanere li a continuare a fare le cose giuste ed a vincere”.
Il passaggio dal cemento di Indian Wells e Miami alla terra, ovviamente cambia tutto a livello di gioco: “Sicuramente le traiettorie sono diverse. A volte il gioco è meno rapido rispetto al cemento, per cui è fondamentale trovare il giusto dinamismo che ho provato a trovare sin dai primi giorni qui. Scivolare, sentirsi comodi. Sul cemento quando arrivi provi a proporre una palla un po’ più tesa, invece sulla terra vai con maggiore rotazione. Quelli sono i segnali: giocare lungo, giocare con peso, cercare di tenere l’avversario lontano è sicuramente un segno importante. Creare gioco è importante, anche perchè vai a stancare l’avversario”.
Matteo Berrettini può fare un regalo a Sinner contro Zverev. Precedenti datati nel tempo
Matteo Berrettini si rimbocca le maniche in vista della sfida di domani contro Sascha Zverev. Un match decisamente complicato ma che, per il tennista classe 1996, rappresenta una grande occasione: “C’è tanto orgoglio e tanta felicità di essere ancora qui ed entrare in campo pensando di poterlo battere dopo tutto quello che è successo. Soprattutto sulla terra mi rende felice. Entrerò in campo con la voglia di fare bene e cercare di creare un’altra bella memoria”.