L’Università dell’Alabama in visita in Casentino per conoscere il modello territoriale di sanità dell’Asl

Il tour ha previsto un’illustrazione dell’organizzazione dei servizi sanitari locali, a partire dalla Casa della Comunità, fino alla figura dell’infermiere di famiglia e di comunità e al ruolo dell’ospedale di comunità

Apr 16, 2025 - 12:40
 0
L’Università dell’Alabama in visita in Casentino per conoscere il modello territoriale di sanità dell’Asl

Arezzo, 16 aprile 2025 – Il territorio del Casentino ha accolto, nella giornata di martedì 14 aprile, la visita di una delegazione internazionale dell’Executive Master of Science in Health Administration (MSHA), programma di eccellenza dell’Università dell’Alabama a Birmingham per la formazione nel settore sanitario. La delegazione, composta da circa 30 persone, è stata guidata da due membri del corpo docente: Steven Howard e Allyson Hall, del Department of Health Services Administration.

Durante la visita, i docenti hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il modello di presa in carico territoriale nel distretto del Casentino dell’Asl Toscana sud est, con un’attenzione particolare a come questo si colloca all’interno del più ampio contesto regionale e nazionale, tenendo conto delle caratteristiche socio-economiche e demografiche del territorio.

Lo Stato federale dell’Alabama condivide una densità di popolazione molto simile a quella del Casentino (37 abitanti per chilometro quadrato rispetto ai 48 del distretto, mentre la media regionale è 170).

Il tour è partito da Poppi, dove si è svolto un incontro presso la sede dell’Unione dei Comuni. Successivamente, la delegazione ha visitato la Casa della Comunità di Poppi, la Casa famiglia e gli Appartamenti di Sollievo,come esempio di presa in carico personalizzata e di rete di servizi integrati sul territorio.

Il percorso è proseguito all’Ospedale di Bibbiena, dove è stato approfondito il ruolo strategico delle Cure Intermedie (ospedale di comunità) e della Medicina Interna. Durante tutta la giornata, la delegazione americana è stata accompagnata dal personale e dalla direttrice di zona distretto del Casentino dell’Asl Toscana sud est, Marzia Sandroni, e dal professor Luca Giorgio, esperto di management sanitario e docente alle Università Europea e Cattolica di Roma.

Nel corso dell’incontro è stato descritto il funzionamento della Centrale Operativa Territoriale (COT), quale snodo fondamentale per garantire continuità assistenziale e coordinamento nella presa in carico. Attenzione è stata riservata anche al modello di sanità di iniziativa, orientato alla prevenzione e alla gestione proattiva delle cronicità.

“Questo incontro rappresenta un’importante occasione di confronto tra esperienze sanitarie internazionali e buone pratiche locali – sottolinea il direttore generale dell’Asl Toscana sud est, Marco Torre – favorendo il dialogo tra sistemi diversi e valorizzando il ruolo della sanità pubblica nella cura delle comunità.

Il modello di sanità territoriale delineato dal DM 77 offre una visione fortemente orientata all’assistenza di prossimità, un sistema che sposta il focus dall’ospedale al territorio, attraverso strumenti come le centrali operative territoriali, le cure intermedie, le case della comunità e gli infermieri di famiglia.”

“Ringrazio l’Università dell’Alabama per l’attenzione riservata alla sanità territoriale dell’Asl Toscana sud est, con particolare riguardo alle aree interne – evidenzia la direttrice di zona distretto del Casentino, Marzia Sandroni – La giornata di studio è stata un’importante occasione per approfondire il modello toscano, basato su una presa in carico interistituzionale e multiprofessionale tra Comuni, Asl, medici di famiglia, specialisti, personale infermieristico, assistenti sociali e personale tecnico, centrato sul paziente e sulle patologie prevalenti”.

“Il confronto tra realtà internazionali, anche molto diverse tra loro, rappresenta un’opportunità preziosa per le comunità, per il personale sanitario e per gli studenti che sono venuti in visita” – ha concluso Luca Giorgio, tra gli organizzatori del tour italiano dell’Università dell’Alabama.