Luigi Mangione si dichiara non colpevole per l’omicidio di Brian Thompson: i suoi fan fuori dal tribunale di Manhattan
Il 26enne, imputato per omicidio, rischia la pena di morte. A sostenerlo in aula c'era anche Chelsea Manning, l'ex analista dell'esercito Usa che passò documenti riservati a WikiLeaks L'articolo Luigi Mangione si dichiara non colpevole per l’omicidio di Brian Thompson: i suoi fan fuori dal tribunale di Manhattan proviene da Open.

Luigi Mangione si è dichiarato non colpevole per l’omicidio di Brian Thompson, l’amministratore delegato di United Healthcare freddato per strada a New York lo scorso 9 dicembre. Ieri, venerdì 25 aprile, si è tenuta la prima udienza del processo nell’aula del tribunale federale di Manhattan. Il 26enne, che è detenuto in un carcere di Brooklyn ed è diventato una sorta di star dei social proprio in seguito all’omicidio, si è dichiarato non colpevole. Nelle scorse ore, i procuratori federali hanno depositato la notifica della loro intenzione di chiedere la pena di morte, come suggerito peraltro dalla procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, che aveva definito il gesto di Mangione come «un atto di violenza politica» che «ha scioccato l’America».
Le accuse nei confronti di Luigi Mangione
Mangione, che si è laureato all’Università della Pennsylvania e appartiene a un’importante famiglia immobiliare del Maryland, deve affrontare due accuse separate di omicidio: una a livello federale, per cui rischia la pena di morte, e una statale, per cui rischia l’ergastolo. L’uccisione di Thompson è stata molto discussa a livello mediatico e ha diviso l’opinione pubblica americana. Alcune assicurazioni sanitarie private hanno cancellato le foto dei dirigenti dai propri siti web per timore che si verificassero altri episodi simili. Allo stesso tempo, si è sviluppato un movimento di solidarietà nei confronti di Mangione, che ha coinvolto soprattutto le fasce della popolazione più critiche nei confronti del mondo delle assicurazioni sanitarie private.
In aula anche Chelsea Manning
Ieri, fuori dal tribunale federale di Manhattan, si sono riunite decine di sostenitori di Luigi Mangione, che hanno esposto striscioni di solidarietà nei suoi confronti e camion pubblicitari con messaggi critici nei confronti di United Healthcare e della pena di morte. In aula c’era anche Chelsea Manning, l’ex analista dell’intelligence dell’Esercito americano incarcerata per aver passato nel 2010 a Wikileaks una vasta quantità di documenti militari e diplomatici riservati. Dopo sette anni di carcere militare, Manning è stata liberata per ordine di Barack Obama, che ha commutato la pena. Da allora è diventata un’attivista per la trasparenza, i diritti civili e i diritti delle persone transgender ed è stata tra le prime persone a esporsi in solidarietà di Luigi Mangione.
April 25, 2025
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