Luca Schiera, Giacomo Mauri e Luca Moroni verso la parete Ovest dello Changabang

I tre Ragni di Lecco cercheranno di ripercorrere la via aperta sulla montagna nel Garhwal Indiano da Joe Tasker e Peter Boardman nel 1976 e da allora ripetuta una sola volta L'articolo Luca Schiera, Giacomo Mauri e Luca Moroni verso la parete Ovest dello Changabang proviene da Montagna.TV.

Apr 26, 2025 - 08:11
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Luca Schiera, Giacomo Mauri e Luca Moroni verso la parete Ovest dello Changabang

“La montagna di luce” è l’obiettivo di Luca Schiera, Giacomo Mauri e Luca Moroni. I tre Ragni di Lecco, partiti il 23 aprile, non puntano solo ai 6846 metri dello Changabang, una sorta di straordinario dente di squalo nel Garhwal Indiano, ma intendono percorrerne la difficile parete ovest in stile alpino.

Seguiranno la prima via aperta su questa parete ad opera dei britannici Joe Tasker e Peter Boardman che nel 1976, nemmeno trentenni, rimasero da soli in parete 25 giorni affrontandola in stile big wall. Impresa eccezionale ed innovativa perché porta per la prima volta l’alta difficoltà tecnica in quota, in un delicato mix di arrampicata su bianco granito, ghiaccio, neve e tecniche di artificiale.

Solo nel 2022, 46 anni dopo, la loro via viene ripetuta da Matthew Scholes, Daniel Joll e Kim Ladiges, con il medesimo stile e in 9 giorni.

Affrontare in “one push” una parete tanto grande e difficile, leggendone le condizioni, e cogliendo la giusta finestra di tempo, qui spesso instabile, sarà una grande avventura.

Campo base a circa 4600 metri, un lungo avvicinamento, 500 metri di zoccolo, ed infine 1100 metri di “placche incrostate di ghiaccio”, come scritto dallo stesso Boardman nel suo libro “La montagna di luce”.

Prima di lui, nel 1974, la parete Ovest viene tentata gruppo guidato da Chris Bonington che ripiegò per la più semplice cresta Nord-Est raggiungendo l’allora inviolata vetta il 4 giugno. Proprio Bonington definì impossibile la salita lungo la Ovest ma, smentito dai fatti due anni dopo, affermò essere “l’impresa più difficile di sempre compiuta in Himalaya“.

Altri versanti del Changabang sono stati esplorati negli anni, anche da italiani. Infatti nel 1981 una spedizione di alpinisti piemontesi composta da Ugo Manera, Lino Castiglia, Isidoro Meneghin, Claudio Sant’Unione, Pietro Crivellaro, Alessandro Zuccon e Roberto Bonis assedia la Cresta Sud per molti giorni dichiarando essere “la montagna della vita”.

I tre Maglioni Rossi hanno 45 giorni a disposizione per acclimatarsi e tentare la parete dei loro sogni con lo stile leggero applicato nelle Alpi e in Patagonia, sfruttando a loro vantaggio le loro diverse abilità e, soprattutto, la passione e l’amicizia che li unisce.

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