L’Italia al cospetto del Papa: Mattarella, la premier, la sinistra. La politica accoglie il nuovo Pontefice

Il Consiglio supremo di Difesa si ferma per ascoltare le parole di Prevost. Le preghiere di Tajani e l’auspicio di Magi: guardi a Francesco, pensi agli ultimi

Mag 8, 2025 - 22:52
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L’Italia al cospetto del Papa: Mattarella, la premier, la sinistra. La politica accoglie il nuovo Pontefice

Roma, 9 maggio 2024 – I commenti fioccano uno dopo l’altro. Trattandosi di leader politici forse è inevitabile che, ancora prima che sia partito davvero, cerchino nel pontificato di Leone XIV sostegno e supporto alle loro visioni del mondo. Del resto, chi potrebbe prestarsi meglio di un Papa che sceglie un nome pesante: il predecessore, Leone XIII, con l’enciclica sociale Rerum Novarum, favorì non solo la rinascita del cattolicesimo religioso, ma anche del cattolicesimo politico.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i ministri del suo governo durante la commemorazione di Papa Francesco
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i ministri del suo governo durante la commemorazione di Papa Francesco a Camere riunite nell'Aula di Montecitorio, Roma, 23 aprile 2025. ///// Italian Prime Minister Giorgia Meloni with ministers of his Government during the commemoration of Pope Francis in the joint Chambers in the Montecitorio Hall in Rome, Italy, 23 April 2025. ANSA/FABIO CIMAGLIA

Lo fa un po’ persino Sergio Mattarella, che al Quirinale ha interrotto il Consiglio supremo di difesa per ascoltare assieme alla premier e agli altri partecipanti le parole del nuovo Pontefice. Sia chiaro: il messaggio del presidente della Repubblica è tra i più commossi e ispirati da reale fraternità. Ma anche lui esprime il suo auspicio, peraltro basato sull’esperienza reale del Santo Padre "maturata nel sud del mondo", che "manterrà acceso quel faro verso i più deboli e dimenticati che Papa Francesco aveva voluto illuminare fin dall’inizio del suo pontificato". Poi naturalmente la pace, quella che compare in bella vista in tutte le dichiarazioni: "La pace che lei è ha evocato è la speranza dell’umanità intera". Persino il titolare del ministero che un tempo si chiamava della Guerra e oggi della Difesa, Guido Crosetto, lo nomina protettore della "grande famiglia della Difesa, di cui sarà riferimento prezioso". Il discorso del nuovo Papa tra la commozione: “La pace sia con tutti voi. Aiutateci a costruire ponti”

Pace per tutti, dunque, ma con sfumature anche sensibilmente diverse. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel telegramma di congratulazioni, si dice certo che "il suo magistero saprà ispirare i popoli alla pace", mentre il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, gli augura di "essere faro di dialogo, concordia e speranza per l’intera umanità". Si distingue per concisione Matteo Salvini, che nel messaggio social fa notare di essere stato tra i presenti in piazza San Pietro, e non ce n’era bisogno: era stato immortalato da tutte le telecamere del mondo. "Pace disarmata e disarmante, ha invocato il santo Padre. Buona missione". Il leader di M5s, Giuseppe Conte, dice praticamente la stessa cosa ma, da buon avvocato, allargandosi. Dopo aver evocato le parole di Leone XIV, si lancia in un’appassionata arringa in difesa appunto della pace: "Irrompono con forza nei nostri cuori in un tempo dominato sempre più da tristi parole: armi, guerra, morte". Trump: “Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV”. Che rapporto avrà Prevost con il presidente Usa

Molto più articolata la lettera scritta dalla premier al neoeletto alla Cattedra di San Pietro. Anche lei esordisce con la pace e del resto in un periodo come quello attuale sarebbe difficile fare altrimenti, e comunque questo era il senso del messaggio di Prevost. Poi però Giorgia illustra la sua visione dei rapporti tra Stato e Chiesa in una Repubblica laica: diversi certo, ma appaiati quasi abbracciati. "Lo Stato e la Chiesa sono distinti ma si rispettano reciprocamente e crescono insieme. Civiltà che rispetta le identità altrui senza però rinnegare la propria, e che costruisce la pace laddove altri seminano morte e distruzione". Insomma, la premier vuole dimostrarsi cattolica ancor più di quanto non facessero ai vecchi tempi i leader democristiani. Si sforza decisamente di meno Elly Schlein con una comunicazione di poche parole dalle quali trapela la nostalgia per papa Francesco e la speranza che Leone si discosti il meno possibile dal suo tracciato. "Congratulazioni al nuovo Papa Leone XIV, che ha scelto come prime parole quelle della speranza di pace per i popoli di tutto il mondo, il ringraziamento a Papa Francesco" Stessa musica e stesso malcelato rimpianto per il verde Angelo Bonelli secondo cui le sue parole "rappresentano un segno importante di continuità con la strada tracciata da Bergoglio". In linea Riccardo Magi (+ Europa) che si augura che Papa Leone XIV abbia "l’attenzione per gli ultimi" del predecessore. Decisamente politico il messaggio di Marina Berlusconi: "Spero che possa ridurre a più miti consigli Donald Trump".

In un panorama monotono spiccano gli auguri dei leader più vicini alla vecchia Dc che ci siano. Antonio Tajani (FI) è privilegia il saluto del fedele: "Ringraziamo Dio per aver dato un nuovo Vescovo a Roma e una nuova guida alla Chiesa Cattolica. Pregherò per lui, vicario di Cristo e successore di Pietro", scrive su X. Afflato simile per il cugino centrista Maurizio Lupi (Noi Moderati): "La Chiesa ci sorprende sempre. Sarà un papa sociale, che crede all’universalità della Chiesa", Un’anima divisa in due quella di Matteo Renzi: "Come cattolico prego per la sua missione pastorale. Come politico auguro buon lavoro". La fumata è bianca, gli auspici di ciascuno sono chiari. Cosa sarà il pontificato del Papa americano ancora non lo sa nessuno.