L’India Raddoppia sui Rafale: 40 nuovi caccia francesi per contrastare Cina e Pakistan

L'India pronta a aumentare gli ordini del Rafale francese, con 40 unità in più. Un ordine multimiardario che conferma le strette relazioni Francia-India L'articolo L’India Raddoppia sui Rafale: 40 nuovi caccia francesi per contrastare Cina e Pakistan proviene da Scenari Economici.

Apr 17, 2025 - 16:58
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L’India Raddoppia sui Rafale: 40 nuovi caccia francesi per contrastare Cina e Pakistan

Nuova Delhi sembra intenzionata a rafforzare ulteriormente la propria componente aerea da combattimento puntando ancora sulla Francia. Secondo quanto riportato il 16 aprile 2025 dal portale di difesa indiano Bharat Shakti, l’Indian Air Force (IAF) starebbe preparando l’acquisizione di ulteriori 40 caccia multiruolo Dassault Rafale. L’operazione avverrebbe tramite un accordo diretto governo-governo (G2G) con Parigi, portando la flotta totale di Rafale indiani a 76 velivoli.

Questa mossa, se finalizzata, rappresenterebbe un passo significativo nella modernizzazione delle forze aeree indiane, in un contesto geopolitico regionale sempre più teso, segnato dalle frizioni con la Cina lungo il confine himalayano (culminate negli scontri del 2020 in Ladakh) e dalla storica rivalità con il Pakistan, recentemente rafforzatosi con l’acquisizione dei caccia cinesi J-10C.

L’Urgenza Strategica e i Dettagli del Possibile Accordo

Fonti indiane, citate sia da Bharat Shakti che dall’outlet francese Opex360, descrivono la decisione come una necessità strategica dettata dall’urgenza. La scelta di un accordo G2G bypasserebbe il lungo e complesso processo di gara internazionale (il programma Multi-Role Fighter Aircraft – MRFA), garantendo “velocità, consegna assicurata e continuità” logistica e addestrativa con la flotta esistente. L’obiettivo è colmare, almeno parzialmente, il pesante deficit di squadroni da combattimento dell’IAF, attualmente ferma a 31 unità contro le 42 previste sulla carta, un divario aggravato dal pensionamento dei vecchi MiG-21 e dai ritardi nella produzione del caccia indigeno HAL Tejas.

L’accordo esistente, siglato nel 2016, prevedeva la fornitura di 36 Rafale (già tutti consegnati tra il 2019 e il 2022) per un valore di 7,87 miliardi di euro (circa 9,4 miliardi di dollari al cambio dell’epoca). Questi velivoli sono strategicamente dislocati presso le basi aeree di Ambala (fronte pakistano) e Hasimara (fronte cinese).

Il nuovo potenziale contratto per 40 jet non ha ancora un costo ufficiale dichiarato. Tuttavia, basandosi sul contratto precedente e tenendo conto dell’inflazione e di eventuali aggiornamenti richiesti, si stima che il valore possa superare i 10 miliardi di dollari. A questo si aggiunge la recente approvazione per l’acquisto di 26 Rafale-M (versione navalizzata) per la Marina Indiana, un affare stimato in 6,6 miliardi di euro, che rafforza ulteriormente la sinergia logistica e operativa tra le forze armate indiane.

 

Il Rafale: Capacità Tecniche e Adattamenti Indiani

Il Dassault Rafale è un caccia bimotore multiruolo (“omnirole” secondo la definizione del costruttore), spinto da due turbofan Snecma M88. Capace di raggiungere Mach 1.8 e con un raggio d’azione di combattimento di circa 1.150 miglia (oltre 1850 km), è progettato per missioni di superiorità aerea, attacco al suolo, ricognizione e deterrenza nucleare. Il suo radar AESA (Active Electronically Scanned Array) Thales RBE2 e la suite di guerra elettronica SPECTRA sono considerati all’avanguardia.

rafale con AESA (Active Electronically Scanned Array) Thales RBE2

L’arsenale comprende missili aria-aria a lungo raggio come il Meteor (con capacità “oltre il raggio visivo” superiori ai 100 km), missili da crociera SCALP per attacchi in profondità e missili anti-nave Exocet. Fondamentale per l’India è il pacchetto di 13 modifiche specifiche (“India Specific Enhancements”), che includono capacità migliorate di avviamento a freddo per operazioni ad alta quota (cruciali sull’Himalaya) e l’integrazione del missile aria-aria indigeno Astra Mk1. Queste customizzazioni lo rendono particolarmente adatto al complesso teatro operativo indiano.

Rafale dell’aviazione di marina francese

Implicazioni Economiche e il Dibattito “Make in India”

L’eventuale nuovo ordine solleva questioni significative. Sul piano finanziario, un esborso superiore ai 10 miliardi di dollari rappresenta un impegno notevole, anche all’interno di un budget della difesa indiano previsto a 75 miliardi di dollari per il 2025-26. Non mancano critiche interne, sia per il costo (l’opposizione, guidata da Rahul Gandhi, aveva già sollevato dubbi sul contratto del 2016, accuse poi respinte dal governo), sia per la scelta di privilegiare un acquisto estero rispetto alla produzione nazionale.

L’iniziativa “Make in India“, volta a promuovere l’autosufficienza nella difesa, sembra infatti subire un rallentamento, vista la preferenza accordata al Rafale rispetto all’HAL Tejas Mk1A, la cui produzione da parte di Hindustan Aeronautics Limited (HAL) è stata criticata per i ritardi anche dallo stesso Capo di Stato Maggiore dell’IAF, AP Singh. La scelta del G2G, pur garantendo rapidità, esclude potenziali concorrenti come l’americano F-21 (variante dell’F-16) o l’F/A-18 Super Hornet, che erano in lizza per il programma MRFA.

Caccia HAL Tejas

Caccia HAL Tejas

Partenariato Strategico con la Francia e Scenario Globale

La decisione rafforza ulteriormente il partenariato strategico tra India e Francia, delineato nella roadmap “Horizon 2047″. Parigi è ormai il secondo fornitore di armi dell’India (dopo la Russia), fornendo non solo caccia ma anche sottomarini (classe Scorpene) e tecnologia missilistica. Dassault Aviation ha già una presenza industriale in India (tramite la joint venture Dassault Reliance Aerospace Limited) e, secondo L’Usine Nouvelle, starebbe valutando una linea di assemblaggio finale nel paese per futuri ordini, allineandosi così agli obiettivi del “Make in India”.

A livello globale, il successo del Rafale in India (e ordini recenti da Grecia, Croazia, Serbia, Indonesia) ne conferma la competitività sul mercato internazionale, sfidando piattaforme come l’F-35 americano (non accessibile all’India per costi e restrizioni tecnologiche) e le offerte russe (Su-30, Su-57), il cui appeal sembra in calo.

L’acquisizione di altri 40 Rafale fornirebbe all’India un significativo potenziamento della propria capacità di deterrenza aerea nel breve-medio termine, rispondendo alle percepite minacce regionali. Tuttavia, evidenzia la perdurante tensione tra le esigenze operative immediate e l’obiettivo strategico di lungo periodo dell’autosufficienza industriale nel settore della difesa. La gestione di questo equilibrio definirà in gran parte la traiettoria dell’India come potenza militare ed economica nei prossimi decenni.


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