L’Eurozona si risveglia grazie al piano fiscale tedesco

"UN RISVEGLIO dell’Eurozona grazie al piano fiscale tedesco". È l’espressione usata in un recente commento sui mercati da Julien Houdain,...

Mar 31, 2025 - 06:32
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L’Eurozona si risveglia grazie al piano fiscale tedesco

"UN RISVEGLIO dell’Eurozona grazie al piano fiscale tedesco". È l’espressione usata in un recente commento sui mercati da Julien Houdain, manager specializzato nel settore del reddito fisso che lavora per casa di gestione del risparmio britannica Schroders. Paradossalmente, questa visione ottimistica sugli affetti delle misure messe in cantiere dalla Germania per rilanciare l’economia spinge Houdain a considerare la possibilità di assumere delle posizioni short sui Bund, cioè posizioni al ribasso sui titoli di stato tedeschi. Per molti anni, infatti, i Bund sono stati considerati i bond governativi europei più sicuri, in virtù del basso debito pubblico tedesco. Ora che Berlino si prepara a fare politiche economiche meno austere con più spesa pubblica e più debito, la comunità finanziaria comincia a pensare che i Bund, pur restando titoli con profilo solido e con rating alto, diventeranno un po’ più rischiosi di prima, con due conseguenze: l’inizio di una fase di ribasso dei prezzi sul mercato che farà alzare i rendimenti dei titoli, come in parte è già avvenuto nelle ultime settimane. Da qui la decisione presa da diversi operatori di avere posizioni ribassiste sul Bund, proprio dopo la presentazione del piano di sostegno all’economia da parte del governo tedesco.

"Nelle ultime settimane si è assistito a un drastico cambiamento nella narrazione dell’economia globale", ha scritto nel suo commento Houdain, che ha aggiunto: "la Germania si è finalmente avvicinata all’idea di un consistente stimolo fiscale mentre gli Stati Uniti stanno rallentando, innescando timori di recessione; di fronte a questo scenario, i mercati si sono mossi in modo aggressivo". Per quanto riguarda il quadro macroeconomico, il gestore di Shroders evidenzia che da tempo l’Eurozona lotta "contro il declino della competitività, con gli alti prezzi dell’energia e con un contesto poco incoraggiante sul fronte manifatturiero". Nel caso specifico della Germania, c’è però da rilevare che il pacchetto di misure per le infrastrutture e la difesa annunciato dal nuovo cancelliere Merz rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato. "Riteniamo che ciò possa stimolare ulteriori spese in altri Paesi dell’Eurozona o facilitare l’emissione di ulteriori debiti o prestiti congiunti a livello dell’Unione Europea", aggiunge Houdain.

Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, l’economia statunitense sta rallentando, probabilmente per un un calo degli investimenti delle imprese dovuto agli alti livelli di incertezza e al clima freddo, che sembra aver frenato anche la spesa dei consumatori. "I timori di recessione hanno iniziato ad aumentare", aggiunge il gestore di Schroders, "ma non ci aspettiamo che persistano nel medio periodo sebbene riteniamo che siano in parte giustificati nel breve termine". I mercati obbligazionari, a detta del gestore, hanno già reagito bruscamente al cambiamento delle prospettive e si è aperta una fase di debolezza per le quotazioni dei titoli di stato americani, i Treasury bond. Il che non rappresenta necessariamente una cattiva notizia per gli investitori perché queste oscillazioni dei prezzi dei Buoni del Tesoro americani creano un’opportunità di acquisto.

Speculare invece la situazione dei Bund tedeschi che, sottolinea Houdain, sono appunto il candidato preferito di Schroders per assumere posizioni short, cioè al ribasso nella prospettiva di un ulteriore flessione dei prezzi. Per quanto riguarda le obbligazioni societarie (corporate bond), da tempo la casa di gestione britannica ha una view positiva sulle aziende europee rispetto a quelle statunitensi.