Le Pen "Atomica contro di me"

Scorta per la giudice della condanna. Il governo: sostegno ai magistrati. .

Apr 2, 2025 - 07:34
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Le Pen "Atomica contro di me"

di Giovanni Serafini
PARIGI
Accusa il "sistema", che le impedisce di correre per l’Eliseo. Denuncia "l’ingerenza" dei magistrati. Dice: "Hanno sganciato contro di me l’arma nucleare perché hanno paura, perché sanno che vinceremo. Ma noi non ci sottometteremo". Se lunedì mattina sembrava un pugile suonato davanti ai giudici del Tribunale di Parigi, il giorno dopo Marine Le Pen è una leonessa che ruggisce in Assemblea Nazionale davanti ai deputati e ai giornalisti. Ripete di non accettare una sentenza "ingiusta". Annuncia ricorso alla Corte europea dei diritti umani. Ribadisce di essere "innocente". Forte di un ascolto eccezionale (8 milioni di persone incollate per assistere al suo intervento serale in tv), annuncia una battaglia mediatica "per difendere i francesi che hanno il diritto di votare per chi vogliono".

È il giorno della controffensiva. Jordan Bardella, seduto al suo fianco, attacca a sua volta "la tirannia dei giudici" e ostenta fedeltà ferrea alla leader che due anni fa lo ha nominato presidente del partito. "Continueremo insieme, mano nella mano, nell’interesse del Paese. Marine resta la nostra candidata. Useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per la vittoria della giustizia e della verità", aggiunge. È stata lanciata una petizione online, saranno stampate migliaia di volantini, domenica prossima ci sarà a Parigi una manifestazione "popolare e pacifica" del Rassemblement National cui sono invitati anche gli alleati europei. Emblematico il luogo scelto per l’evento: Place Vauban alle spalle degli Invalidi, il complesso che ospita la tomba di Napoleone. La strategia è duplice: da una parte ottenere in appello (il ricorso è già stato presentato) una sentenza favorevole che consenta a Marine di partecipare alla gara elettorale del 2027; dall’altra mantenere la pressione ostile sulla magistratura, accusata di manovre politiche a danno della destra. Il modello è Donald Trump, che descrivendosi vittima di una persecuzione giudiziaria ha promosso una solidarietà che lo ha portato alla Casa Bianca.

Restano i problemi e le contraddizioni: come sperare che i giudici, duramente attaccati da Le Pen, cambino atteggiamento e si mostrino a più concilianti? E perché mai dovrebbero accelerare i tempi e revocare l’ineleggibilità della candidata prima del 2027? Secondo indiscrezioni provenienti dalla Corte d’Appello si potrebbe arrivare a una nuova sentenza (ma bisognerà vedere di che tipo) già nell’estate del 2006: Marine avrebbe dunque il tempo di condurre la campagna elettorale. In caso contrario, se il verdetto sarà ancora negativo o comunque in ritardo sui tempi, si potrebbe ricorrere alla cosiddetta "strategia del ticket": Jordan Bardella, candidato ufficiale del Rn, in caso di vittoria offrirebbe a Marine la poltrona di primo ministro. Tecnicamente sarebbe possibile, perché l’ineleggibilità non vieta l’accesso a cariche pubbliche, compresa la presidenza del Consiglio.

Secondo gli ultimi sondaggi Bardella otterrebbe al primo turno delle presidenziali il 36 per cento dei voti, la stessa percentuale ipotizzata fino a ieri per la Le Pen. Ma la situazione è troppo tesa per fare serie previsioni. Molti – fra cui il capo del governo Bayrou che lunedì si era detto "turbato", ma che, anche in seguito a qualche rimostranza all’interno del governo, ieri ha detto di essere pronto a fornire un sostegno "incondizionato e potente" ai magistrati – temono incidenti e disordini nelle prossime settimane. Ad arroventare il clima hanno contribuito le minacce di morte espresse contro i tre magistrati che hanno condannato la Le Pen, in particolare contro la presidente della corte Bénédicte de Perthuis. Adesso a tutti e tre è stata assegnata una scorta di polizia.