L'assurda morte di Davide Garufi, dietro il suicidio del TikToker l'ombra del cyberbullismo
Fonte: Facebook La notizia della morte di Davide Garufi, noto creator di soli 21 anni, ha sconvolto il mondo dei social media e non solo. Il giovane, famoso per i suoi video su TikTok, si è tolto la vita con un'arma da fuoco nella sua casa di Sesto San Giovanni (MI). Dietro questo gesto estremo, l'ombra del cyberbullismo, un fenomeno che sembra aver perseguitato Davide per lungo tempo. Il motivo che ha scatenato l'odio online? Probabilmente la sua decisione di intraprendere un percorso di transizione per diventare donna, una scelta presa di mira dagli utenti sui social con messaggi carichi di insulti e di disprezzo. Indice La vita di Davide tra social e realtà La scelta del percorso di transizione L'odio online anche dopo la morte Le indagini e la ricerca della verità Sinistra Italiana Milano: “è un omicidio” La vita di Davide tra social e realtà Davide Garufi era un ragazzo come tanti, con una passione per i social media. Dal 2020, aveva iniziato a pubblicare video su TikTok, conquistando il pubblico con i suoi sketch umoristici. Lavorava come commesso in un centro commerciale di Sesto San Giovanni, dove spesso veniva riconosciuto dai clienti. La sua popolarità, però, aveva anche un lato oscuro, come emerso in queste ore. La scelta del percorso di transizione Secondo quanto riportato da chi lo conosceva bene, Davide era stato ripetutamente bersaglio di commenti negativi e insulti, spesso legati alla sua identità di genere. Il ragazzo, infatti, a 19 anni aveva intrapreso un percorso di transizione, facendo coming out come donna transgender e chiedendo di essere chiamata Alexandra, per poi tornare successivamente a usare il suo nome di nascita, dichiarando di identificarsi come non binary. Proprio la sua identità di genere sembra la leva su cui puntavano gli attacchi online, con commenti negativi e insulti pesanti che avrebbero tormentato Davide, spingendolo al gesto estremo. L'odio online anche dopo la morte Odio social che, anche dopo la sua morte, non si è fermato. Alcuni utenti, come riporta ‘Fanpage’, hanno commentanto la notizia, e tra questi c’è chi accusa Davide di aver simulato il suicidio per generare hype, mentre altri hanno scritto: "Ha fatto bene". Fortunatamente, non sono mancati messaggi di cordoglio e riflessioni sulla responsabilità collettiva, con qualcuno che ha scritto: " E comunque è colpa nostra". Le indagini e la ricerca della verità I Carabinieri di Sesto San Giovanni stanno indagando sul contesto che ha portato alla morte di Davide. Sono state effettuati già i primi sopralluoghi nell'abitazione del TikToker, ma le ricerche si concentrano anche sul web, dove alcuni utenti hanno denunciato il cyberbullismo subito dal ragazzo. Secondo gli inquirenti sarebbe stata proprio l'enorme quantità di messaggi di odio ricevuti online in questi anni che avrebbe spinto Davide a togliersi la vita. La procura di Monza per questo ha aperto un fascicolo, un atto necessario per eseguire l'autopsia sul corpo di Davide. Sinistra Italiana Milano: “È un omicidio” La sua scomparsa ha provocato un'ondata di reazioni indignate, con molti che ricordano la sua coraggiosa testimonianza, condannando il cyberbullismo di cui è stato vittima. Daniele Durante, delegato ai Diritti della segreteria di Sinistra Italiana Milano, come riporta ‘Rainews’, ha espresso la sua profonda tristezza e rabbia, definendo la morte di Alexandra un "omicidio con dei responsabili".


La notizia della morte di Davide Garufi, noto creator di soli 21 anni, ha sconvolto il mondo dei social media e non solo. Il giovane, famoso per i suoi video su TikTok, si è tolto la vita con un'arma da fuoco nella sua casa di Sesto San Giovanni (MI).
Dietro questo gesto estremo, l'ombra del cyberbullismo, un fenomeno che sembra aver perseguitato Davide per lungo tempo. Il motivo che ha scatenato l'odio online? Probabilmente la sua decisione di intraprendere un percorso di transizione per diventare donna, una scelta presa di mira dagli utenti sui social con messaggi carichi di insulti e di disprezzo.
Indice
La vita di Davide tra social e realtà
Davide Garufi era un ragazzo come tanti, con una passione per i social media. Dal 2020, aveva iniziato a pubblicare video su TikTok, conquistando il pubblico con i suoi sketch umoristici.
Lavorava come commesso in un centro commerciale di Sesto San Giovanni, dove spesso veniva riconosciuto dai clienti. La sua popolarità, però, aveva anche un lato oscuro, come emerso in queste ore.
La scelta del percorso di transizione
Secondo quanto riportato da chi lo conosceva bene, Davide era stato ripetutamente bersaglio di commenti negativi e insulti, spesso legati alla sua identità di genere.
Il ragazzo, infatti, a 19 anni aveva intrapreso un percorso di transizione, facendo coming out come donna transgender e chiedendo di essere chiamata Alexandra, per poi tornare successivamente a usare il suo nome di nascita, dichiarando di identificarsi come non binary.
Proprio la sua identità di genere sembra la leva su cui puntavano gli attacchi online, con commenti negativi e insulti pesanti che avrebbero tormentato Davide, spingendolo al gesto estremo.
L'odio online anche dopo la morte
Odio social che, anche dopo la sua morte, non si è fermato. Alcuni utenti, come riporta ‘Fanpage’, hanno commentanto la notizia, e tra questi c’è chi accusa Davide di aver simulato il suicidio per generare hype, mentre altri hanno scritto: "Ha fatto bene". Fortunatamente, non sono mancati messaggi di cordoglio e riflessioni sulla responsabilità collettiva, con qualcuno che ha scritto: " E comunque è colpa nostra".
Le indagini e la ricerca della verità
I Carabinieri di Sesto San Giovanni stanno indagando sul contesto che ha portato alla morte di Davide. Sono state effettuati già i primi sopralluoghi nell'abitazione del TikToker, ma le ricerche si concentrano anche sul web, dove alcuni utenti hanno denunciato il cyberbullismo subito dal ragazzo.
Secondo gli inquirenti sarebbe stata proprio l'enorme quantità di messaggi di odio ricevuti online in questi anni che avrebbe spinto Davide a togliersi la vita. La procura di Monza per questo ha aperto un fascicolo, un atto necessario per eseguire l'autopsia sul corpo di Davide.
Sinistra Italiana Milano: “È un omicidio”
La sua scomparsa ha provocato un'ondata di reazioni indignate, con molti che ricordano la sua coraggiosa testimonianza, condannando il cyberbullismo di cui è stato vittima.
Daniele Durante, delegato ai Diritti della segreteria di Sinistra Italiana Milano, come riporta ‘Rainews’, ha espresso la sua profonda tristezza e rabbia, definendo la morte di Alexandra un "omicidio con dei responsabili".