Incappucciato e pestato a scuola per 5 euro: per un sedicenne il piccolo prestito si trasforma in incubo
Un tranquillo sabato mattina si è trasformato in un incubo per un sedicenne di un istituto scolastico della provincia di Ravenna. Un banale litigio per cinque euro è sfociato in un'aggressione brutale, un pestaggio di gruppo che ha lasciato il giovane con il naso fratturato, un occhio tumefatto e lividi su tutto il corpo. Una violenza inaudita, ripresa con gli smartphone da alcuni presenti, fermata grazie all’intervento di altri studenti della scuola. Indice La dinamica dell'aggressione: un branco contro uno Le conseguenze: ferite fisiche e psicologiche Le reazioni sulla vicenda La dinamica dell'aggressione: un branco contro uno Secondo le ricostruzioni, alla base del litigio ci sarebbe stato un prestito di appena 5 euro. Questo avrebbe scatenato l’aggressione, in cui la vittima è stata accerchiata da un gruppo di circa quindici coetanei, che hanno colpita ripetutamente il giovane con calci e pugni. Non contenti, gli aggressori hanno incappucciato lo studente con il giubbotto, impedendogli di difendersi. Le immagini, riprese da alcuni presenti, mostrano una crescente escalation di violenza. In uno dei video circolati, come riporta ‘Il Resto del Carlino’, si sente la voce di un ragazzo che grida “Ammazzalo, ammazzalo”, incitando il branco di aggressori. La violenza, fortunatamente, si è interrotta grazie all'intervento di alcuni alunni delle classi quinte. Le conseguenze: ferite fisiche e psicologiche Il sedicenne, che è stato trasportato in ospedale, ha riportato una frattura del setto nasale, un occhio tumefatto e numerosi lividi. I medici hanno stabilito per lui una prognosi di 25 giorni. Ma le ferite non sono solo fisiche: l'esperienza traumatica lascerà sicuramente segni profondi anche a livello psicologico. Il padre della vittima ha annunciato l'intenzione di sporgere denuncia, allegando ai documenti i video che fanno vedere l'accaduto. Anche la Sindaca di Lugo - comune in cui è avvenuto il fatto - si è espressa sull'accaduto: "Non si deve mai banalizzare o derubricare un fatto simile". Intanto proseguono le indagini dei Carabinieri per identificare tutti i responsabili dell'aggressione.

Un tranquillo sabato mattina si è trasformato in un incubo per un sedicenne di un istituto scolastico della provincia di Ravenna. Un banale litigio per cinque euro è sfociato in un'aggressione brutale, un pestaggio di gruppo che ha lasciato il giovane con il naso fratturato, un occhio tumefatto e lividi su tutto il corpo.
Una violenza inaudita, ripresa con gli smartphone da alcuni presenti, fermata grazie all’intervento di altri studenti della scuola.
Indice
La dinamica dell'aggressione: un branco contro uno
Secondo le ricostruzioni, alla base del litigio ci sarebbe stato un prestito di appena 5 euro. Questo avrebbe scatenato l’aggressione, in cui la vittima è stata accerchiata da un gruppo di circa quindici coetanei, che hanno colpita ripetutamente il giovane con calci e pugni. Non contenti, gli aggressori hanno incappucciato lo studente con il giubbotto, impedendogli di difendersi.
Le immagini, riprese da alcuni presenti, mostrano una crescente escalation di violenza. In uno dei video circolati, come riporta ‘Il Resto del Carlino’, si sente la voce di un ragazzo che grida “Ammazzalo, ammazzalo”, incitando il branco di aggressori.
La violenza, fortunatamente, si è interrotta grazie all'intervento di alcuni alunni delle classi quinte.
Le conseguenze: ferite fisiche e psicologiche
Il sedicenne, che è stato trasportato in ospedale, ha riportato una frattura del setto nasale, un occhio tumefatto e numerosi lividi. I medici hanno stabilito per lui una prognosi di 25 giorni. Ma le ferite non sono solo fisiche: l'esperienza traumatica lascerà sicuramente segni profondi anche a livello psicologico.
Il padre della vittima ha annunciato l'intenzione di sporgere denuncia, allegando ai documenti i video che fanno vedere l'accaduto. Anche la Sindaca di Lugo - comune in cui è avvenuto il fatto - si è espressa sull'accaduto: "Non si deve mai banalizzare o derubricare un fatto simile". Intanto proseguono le indagini dei Carabinieri per identificare tutti i responsabili dell'aggressione.