L’artista Björk è tra le 33 agenti del cambiamento secondo “National Geographic” grazie al suo impegno per l’ambiente

Björk è da sempre una figura unica nel panorama musicale, capace di fondere sperimentazione artistica, attivismo ambientale e impegno sociale. La sua carriera si è sviluppata su un piano quasi onirico, con suoni innovativi e una visione creativa senza confini. Ora, però, grazie al suo impegno nella difesa del pianeta è stata riconosciuta da National...

Mar 20, 2025 - 14:28
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L’artista Björk è tra le 33 agenti del cambiamento secondo “National Geographic” grazie al suo impegno per l’ambiente

Björk è da sempre una figura unica nel panorama musicale, capace di fondere sperimentazione artistica, attivismo ambientale e impegno sociale. La sua carriera si è sviluppata su un piano quasi onirico, con suoni innovativi e una visione creativa senza confini.

Ora, però, grazie al suo impegno nella difesa del pianeta è stata riconosciuta da National Geographic come una delle “33 agenti del cambiamento“. L’artista islandese, famosa per la sua estetica futuristica e la sua libertà espressiva, ha sempre avuto una forte connessione con la natura e, negli ultimi anni, ha scelto di dedicare parte della sua influenza a cause ambientali concrete.

Negli ultimi anni, Björk ha focalizzato la sua attenzione su una lotta molto specifica: fermare gli allevamenti commerciali di salmone in Islanda. La sua battaglia è diventata ancora più urgente dopo un incidente in cui migliaia di pesci sono fuggiti dalle gabbie di un allevamento, minacciando l’ecosistema locale.

Preoccupata per l’impatto sulla fauna selvatica e sulla biodiversità marina, l’artista ha deciso di agire concretamente. Ha pubblicato una canzone inedita, Oral, coinvolgendo anche la cantante Rosalía, e ha destinato i proventi alla lotta legale contro le aziende responsabili. Per Björk, questa causa è un esempio di come l’azione mirata possa portare a risultati tangibili.

Una battaglia ogni due anni su cui impegnarsi attivamente

Sebbene il cambiamento climatico sia una questione globale, Björk ritiene che molti degli obiettivi fissati a livello internazionale siano difficili da raggiungere. L’Accordo di Parigi, per esempio, le appare come un’utopia difficile da concretizzare. Per questo motivo, il suo approccio è quello di concentrarsi su piccole battaglie che possono davvero fare la differenza. “Ogni due anni scelgo una causa su cui impegnarmi attivamente” ha dichiarato, spiegando che preferisce portare avanti un’azione fino alla fine piuttosto che disperdere le energie su molte iniziative.

L’impegno di Björk per l’ambiente non è nato per caso. Sua madre, Hildur Rúna Hauksdóttir, è stata una fervente attivista e nel 2002 ha perfino affrontato uno sciopero della fame di 18 giorni per protestare contro un progetto industriale in Islanda. Questo spirito combattivo è diventato parte integrante della filosofia di vita dell’artista, che continua a difendere il suo paese natale da minacce ambientali.

L’installazione al Centre Pompidou

Un altro esempio della sua fusione tra arte e impegno sociale è la collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi, dove ha realizzato un’installazione sonora che combina la sua voce con registrazioni di animali in via d’estinzione o già estinti, come il corvo hawaiano, l’orangutan e alcune specie di delfini.

Grazie all’intelligenza artificiale ha dato nuova vita a questi suoni, creando un’opera che sensibilizza il pubblico sulla fragilità della biodiversità. Inoltre ha usato questa piattaforma per mobilitare giovani attivisti nella lotta contro la pesca a strascico nelle acque protette francesi, chiedendo al presidente Macron di intervenire. Per Björk, dunque, l’arte non è solo espressione creativa, ma anche uno strumento per cambiare il mondo.

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Fonte: National Geographic

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