L’appello di Conte: “In piazza contro il riarmo. Elly? Confido che verrà”
Il presidente del Movimento 5 Stelle: la manifestazione di sabato è aperta a tutti. “A von der Leyen dico: serve una vera difesa Ue, non certo armare gli Stati”

Roma, 3 aprile 2025 – Il presidente del Movimento 5 Stelle: la manifestazione di sabato è aperta a tutti. "A von der Leyen dico: serve una vera difesa Ue, non certo armare gli Stati".
Presidente Conte, sabato il Movimento 5 Stelle scende in piazza a Roma: perché siete contro il Piano von der Leyen?
"Ci stanno imponendo un piano di riarmo da 800 miliardi di euro, senza nemmeno la possibilità di votarlo, un piano che toglie risorse alla sanità, alla scuola, alle nostre imprese in sofferenza: ora più che mai è cruciale scendere in piazza e dire no a questo scellerato disegno che consegna ai nostri figli e alle future generazioni un’Europa della guerra e un futuro di precarietà e incertezza. Per questo dico a tutti i cittadini contrari a questo riarmo: scendete in piazza insieme a noi". È secco e diretto il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, in quella che si presenta come una chiamata a raccolta in piena regola non solo del mondo grillino, ma del pacifismo in senso ampio".
Sarà una manifestazione anche contro il governo?
"Il nostro slogan è ‘No al riarmo. Fermiamoli’. E quel ‘Fermiamoli’ è chiaramente riferito anche al governo di Giorgia Meloni che ha sottoscritto e sostiene con convinzione il Piano von der Leyen. Questo Piano non ci renderà più sicuri. Al contrario, è un pericolosissimo riarmo dei singoli Stati per cui festeggia solo la Germania, mentre l’Italia viene condannata a diventare fanalino di coda. Nel frattempo, si ingrassano le lobby delle armi e si distraggono risorse dalle urgenze vere del Paese, mentre la Meloni non muove un dito per i cittadini che non riescono a pagare le bollette, a fare la spesa o a curarsi".
Eppure, la sicurezza europea è una priorità: che cosa servirebbe fare al posto del riarmo?
"Servirebbe una vera difesa comune europea, che metta a sistema gli armamenti dei singoli Stati, anche in un’ottica di razionalizzazione delle spese. Questo sì che ci permetterebbe di avere una sicurezza più efficiente, come è giusto che sia. E servirebbero più dialogo e più diplomazia, che hanno sempre contraddistinto l’identità europea e italiana e che invece sono stati tragicamente banditi. Si è preferito, invece, armare fino ai denti i singoli Stati, gettando miliardi con un Piano folle, permettendo ai singoli Paesi di uscire dai rigidi vincoli del Patto di Stabilità per acquistare armi e non per investimenti a favore delle nostre imprese o sostegni ai cittadini".
L’Europa non è in pericolo secondo lei?
"Per farci digerire questa follia stanno costruendo, con la complicità del sistema mediatico, la narrazione di un’Europa in pericolo. Sono arrivati addirittura a proporre kit di sopravvivenza in caso di guerra, ma qui i kit di sopravvivenza servirebbero agli italiani in lista di attesa per un esame urgente. L’unico che vedo è che l’Europa politicamente sia sempre più ininfluente, incapace di dialogare e costruire traiettorie di pace e del tutto subalterna in tutti i conflitti in corso. E nel frattempo che futuro stiamo costruendo per i nostri figli, gli stiamo proponendo di arruolarsi tutti nelle forze armate?"
Ha annunciato che è una piazza di Roma sarà aperta: chi ci sarà in piazza?
"Quella di sabato sarà una manifestazione chiara e senza ambiguità, aperta a tutti i partiti e ai cittadini che insieme a noi vogliono dire no a questo Piano di riarmo. Ci saranno tante associazioni, le adesioni stanno crescendo di ora in ora. E avremo tantissimi ospiti come il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli, Jeffrey Sachs e il contributo straordinario dello storico Alessandro Barbero, insieme con tanti altri".
Ci sarà anche la segretaria del Elly Schlein?
"Confido di poterci incontrare sabato in piazza".
Un’ultima nota: Carlo Calenda vi ha attaccati duramente domenica scorsa: perché?
"Lo scorso weekend Calenda ha riunito intorno a sé il partito trasversale delle armi che vorrebbe cancellare il M5s, perché evidentemente con la nostra contrarietà al riarmo diamo fastidio. In prima fila ad applaudire Calenda e a sorridere delle sue parole c’erano il ministro della Difesa Crosetto e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, credo non serva aggiungere altro. I loro attacchi sono per noi medaglie da appuntarci al petto: alle loro offese risponderemo sabato a Roma con la democrazia e con una grande manifestazione".