La tregua impossibile fondata sul business | L’analisi di Nathalie Tocci

Nathalie Tocci, sulla Stampa, parla di una “tregua impossibile fondata sul business” a proposito del tentativo di mediazione messo in atto dall’inviato di Trump, Steve Witkoff. L’editorialista cita i contenuti espressi da Witkoff in un’intervista a Fox News: “Quattro punti salienti confermano questa valutazione. Primo, Witkoff appare genuinamente interessato a perseguire quella che considera, o […] L'articolo La tregua impossibile fondata sul business | L’analisi di Nathalie Tocci proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Mar 26, 2025 - 11:29
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La tregua impossibile fondata sul business | L’analisi di Nathalie Tocci

Nathalie Tocci, sulla Stampa, parla di una “tregua impossibile fondata sul business” a proposito del tentativo di mediazione messo in atto dall’inviato di Trump, Steve Witkoff.

L’editorialista cita i contenuti espressi da Witkoff in un’intervista a Fox News:

“Quattro punti salienti confermano questa valutazione. Primo, Witkoff appare genuinamente interessato a perseguire quella che considera, o meglio che il suo capo considera, la ‘pace’ – in Ucraina e a Gaza. Ma è una pace vista con gli occhi di un immobiliarista, fatta quindi di territori e risorse da spartire, palazzi da ricostruire, e soprattutto tanti soldi da fare. È una ‘pace’ che non conosce la storia, che ignora i dettagli, che non tiene conto delle ideologie; una pace in cui l’unico valore da perseguire è quello della ricchezza materiale.

Secondo, l’intervista – osserva Tocci – rende plasticamente evidente perché questa ‘pace’ sia così lontana nella realtà della guerra in Ucraina o di quanto sta accadendo in Medio Oriente. Witkoff, e quindi il suo capo, è incondizionatamente schierato a favore delle parti che hanno un interesse manifesto a proseguire la guerra, ossia Benjamin Netanyahu a Gaza (ma anche in Cisgiordania) e Vladimir Putin in Ucraina.

Il terzo punto riguarda il servilismo imbarazzante di Witkoff nei confronti del suo capo: “l’uomo più forte” che lui abbia mai conosciuto e al quale vorrebbe tanto somigliare. Una lealtà talmente assoluta che non stupisce che Trump, così sensibile alle lusinghe, abbia assegnato a Witkoff prima la mediazione su Gaza e poi anche Russia-Ucraina e, probabilmente, a breve anche sull’Iran.

L’ultimo aspetto che mi ha colpito dell’intervista è la grande assenza dell’Europa, a cui non sono stati dedicati che isolati accenni. Agli occhi di Witkoff (ossia quelli di Trump), così come quelli di Putin, l’Europa è morente e irrilevante. Gli sforzi dei Paesi ‘volenterosi’ che puntano a formare una coalizione a sostegno dell’Ucraina sono derisi, e le minacce della Russia al continente liquidate come ridicole.

Alla luce di quanto sopra – conclude – questo basta per capire che per chi ha a cuore la democrazia e la pace, quella vera, gli sforzi di quell’Europa dei ‘volenterosi’ vanno invece nel senso giusto”.

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