La resurrezione della Passione di Cristo

Confermato l’inizio delle riprese del nuovo film di Mel Gibson. Tra il successo e le polemiche del primo: il sequel sarà all’altezza delle aspettative?

Mar 26, 2025 - 19:51
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La resurrezione della Passione di Cristo

Firenze, 26 marzo 2025 – Il sequel della Passione di Cristo diretto Mel Gibson (67 anni) si farà e sarà “un viaggio sotto acidi”. L’inizio delle riprese ad agosto della Resurrezione di Cristo, presso gli studi di Cinecittà a Roma, è stato annunciato dall’amministratrice delegata e produttrice cinematografica italiana Manuela Cacciamani.

Uscito nel 2004, il film La passione – che vede protagonista Jim Caviezel nei panni di Gesù - è ancora oggi uno dei più discussi nella storia del cinema religioso. Con un botteghino mondiale di quasi 612 milioni di dollari è diventato il film indipendente con il maggior incasso di tutti i tempi. La critica però rimase divisa sul valore della pellicola, con una tra recensioni positive e negative di pari potenza. Il suo seguito, La resurrezione, sarà in grado di farsi carico di una tale eredità?

Mel Gibson è pronto a mettersi al lavoro e lo farà tra i paesaggi rurali del sud Italia. Matera, Ginosa, Gravina Laterza e Altamura sono i luoghi scelti per le riprese, che non verranno limitate agli spazi degli studios romani. Secondo Imbd, in questo nuovo capitolo torneranno il protagonista Jim Caviezel, Maia Morgenstern come Maria, la madre di Cristo, e Francesco De Vito nelle vesti di Pietro. Il film che affronterà la resurrezione di Gesù e gli eventi immediatamente successivi alla sua morte, richiederà l'uso di tecniche di ringiovanimento digitale per Caviezel.

Chissà se gli attori, anche questa volta, dovranno affrontare il vortice di polemiche che aveva investito il precedente film firmato sempre da Gibson. Retaggio della Passione di Cristo, oltre l’enorme successo, fu la marea di critiche di chi riteneva la pellicola troppo violenta e antisemita. Sul primo di questi aspetti, la violenza era parte fondamentale dell’idea di religiosità che il regista americano voleva proporre. Attraverso un realismo radicale, caratterizzante le torture subite da Cristo dai suoi carcerieri romani, Mel Gibson intendeva restituire il senso del sacrificio di Gesù, fatto di carni sfigurate e sangue.

Per quanto riguarda l’antisemitismo invece, le perplessità riguardavano principalmente l’implicazione collettiva attribuita al popolo ebraico per la morte di Gesù di Nazareth. I giudizi furono pesanti: nel 2004 Jami Bernard, critica del New York Daily News, lo definì "il film più violentemente antisemita dopo i film di propaganda tedeschi della Seconda Guerra Mondiale". La commissione che riuniva il Segretariato per gli Affari Ecumenici e Interreligiosi della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti e del Dipartimento per gli Affari Interreligiosi della Anti-Defamation League (organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli Stati Uniti) definì il film "uno dei testi più problematici, per quanto riguarda il potenziale antisemita, che abbiamo visto negli ultimi 25 anni".

Questa volta, ci aspetta “un viaggio sotto acidi”. Così Mel Gibson ha definito la sceneggiatura della Resurrezione di Cristo, affermando che « non sarà una narrazione lineare. Sarà necessario giustapporre l’evento centrale che sto cercando di raccontare con tutto il resto che lo circonda nel futuro, nel passato e in altri regni». La nuova storia esplorerà infatti anche la dimensione metafisica della religione cristiana. Il sequel presenterà eventi ultraterreni folli, come l'immersione nello “Sheol”, il regno dei morti dell'Antico Testamento « Penso – afferma Gibson - che per raccontare davvero la storia nel modo giusto si debba iniziare con la caduta degli angeli, il che significa andare in un altro posto, in un altro regno. Bisogna andare all'inferno».