La mamma di Pamela da Oseghale “Mi ha chiesto di perdonarlo”

Ferrara, la madre della 18enne uccisa nel 2018 visita il killer in carcere: ora denunci chi lo ha aiutato

Mar 7, 2025 - 23:56
 0
La mamma di Pamela da Oseghale “Mi ha chiesto di perdonarlo”

Ferrara, 8 marzo 2025 – “Ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi. Oseghale mi ha chiesto scusa e perdono. Io gli ho detto che se è davvero pentito deve denunciare chi era con lui in quella casa, chi lo ha aiutato e chi gli paga gli avvocati. Solo così, paradossalmente, può dare giustizia a Pamela e si potrebbe liberare del peso che porta dentro”. Sono le parole di Alessandra Verni, la mamma della 18enne Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio del 2018, a Macerata.

Nella tarda mattinata di ieri Alessandra Verni ha raggiunto il carcere di Ferrara e ha incontrato Innocent Oseghale, il nigeriano detenuto dopo la condanna in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della 18enne. Un incontro durato circa quattro ore, dalle undici del mattino fino alle tre e un quarto del pomeriggio. “Lui sapeva che ci saremmo incontrati – ha raccontato la mamma di Pamela Mastropietro –. Io volevo un incontro costruttivo per me stessa e volevo dare una chance a Oseghale di pentirsi e di dire la verità. Mi sono presentata come Pamela: mi sono vestita come lei quel giorno, ho scurito i capelli come lei, con la coda e la frangia, e mi sono messa anche la maglietta con le foto di come l’ha ridotta per ricordare quello che ha fatto. L’ho sentito uguale a tutte le altre volte. Su come sono andati i fatti ha ribadito sempre le solite cose, la sua versione, quella processuale. Chiaramente non siamo arrivati ad alcun punto di incontro. Questa volta, alcune volte, mi ha guardato negli occhi, in altri momenti della nostra conversazione non lo ha fatto. Ma abbiamo parlato a lungo, sia io che lui. Per me è stato umanamente pesante. Quando incontri il carnefice ti vengono tanti pensieri in testa, ti verrebbe da sbranarlo. Non l’ho fatto per amore di Pamela. Il male si combatte con l’amore, non con altro male. Gli ho detto che lui deve denunciare: spero che questo incontro gli sia servito”.

Alla fine di una giornata molto intensa, la signora Alessandra ha aggiunto: “Non mi fermo con la mia battaglia: continuo a cercare i suoi complici. Voglio ringraziare la direttrice del carcere e tutto il personale della polizia: mi hanno accompagnato con il cuore, permettendomi di incontrare Oseghale”. La mamma di Pamela ha ribadito anche ieri la volontà di incontrare Luca Traini, l’uomo scarcerato pochi giorni fa: qualche giorno dopo l’omicidio di Pamela, al volante di una Alfa Romeo e armato con la sua Glock, fece fuoco verso alcuni migranti, per le strade di Macerata, pensando di vendicare così la povera Pamela.