“La Locanda stava per uccidermi. Ho girato la serratura e ho detto: ‘Grazie a Dio ti ho ucciso, non mi hai ucciso tu’”. La confessione dello chef Giorgio Locatelli

Lo chef stellato, giudice di MasterChef Italia, svela al Times i motivi della chiusura del suo ristorante londinese: "L'affitto, il design... non era più quello che volevo". E annuncia un nuovo progetto alla National Gallery: "Sarà per tutti" L'articolo “La Locanda stava per uccidermi. Ho girato la serratura e ho detto: ‘Grazie a Dio ti ho ucciso, non mi hai ucciso tu’”. La confessione dello chef Giorgio Locatelli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 2, 2025 - 18:23
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“La Locanda stava per uccidermi. Ho girato la serratura e ho detto: ‘Grazie a Dio ti ho ucciso, non mi hai ucciso tu’”. La confessione dello chef Giorgio Locatelli

“Un ristorante può toglierti così tanto che può letteralmente ucciderti. Sa quante persone conosco che sono morte nel loro ristorante? Un sacco. Quando ho chiuso la ‘Locanda’ e ho girato la serratura, ho detto: ‘Grazie a Dio ti ho ucciso, non mi hai ucciso tu‘”. È una confessione amara e liberatoria, quella di Giorgio Locatelli, 61 anni, chef stellato e celebre giudice di MasterChef Italia, che in un’intervista al Times svela i retroscena della chiusura, avvenuta lo scorso 31 dicembre, del suo leggendario ristorante londinese, la “Locanda Locatelli”.

Una notizia, quella della chiusura, che aveva colto di sorpresa il mondo della ristorazione, annunciata da un post su Instagram senza troppe spiegazioni. Ora, a distanza di mesi, Locatelli rivela le ragioni di una scelta sofferta, ma necessaria: la paura del burnout e la sensazione che il progetto, aperto 23 anni fa insieme alla moglie Plaxy all’interno dell’Hyatt Regency London-The Churchill, avesse perso la sua anima originaria.

“Quando abbiamo iniziato”, spiega lo chef, “l’ultima cosa che pensavamo di fare era qualcosa di elitario. Ma naturalmente, a causa dell’affitto che paghi, del design, è diventato elitario. Sì, il cibo era quello che faccio, ma l’atmosfera non era rappresentativa di ciò che ci piace”. Nonostante il successo e i profitti (“abbiamo guadagnato mezzo milione di sterline l’anno scorso“), Locatelli ammette: “Ho trovato molta forza in quello che stavamo facendo, ma è diventato un po’ noioso. Vent’anni sono un lungo periodo. È un terzo della mia vita”.

Ma la passione per la cucina resta intatta. Ed è per questo che, a inizio maggio, lo chef darà il via a un nuovo progetto, questa volta all’interno della National Gallery di Londra, portando per la prima volta la cucina italiana nel prestigioso museo. Un progetto che, promette Locatelli, sarà “per tutti”, lontano dal concetto elitario della “Locanda”. Il nuovo spazio si troverà nell’ala Sainsbury e si articolerà in diversi format, tra cui il Bar Giorgio, una caffetteria con proposte dolci e salate, e un ristorante che proporrà alcuni dei suoi piatti più celebri.

Nel menù, anticipa lo chef, ci saranno classici come il prosciutto di Parma con pere e aceto balsamico invecchiato, le pappardelle con fave e rucola e la burrata con vignarola (un’insalata primaverile). E la “Locanda Locatelli”? Non è un addio definitivo, assicura lo chef: “Nei prossimi anni potrebbe riapparire sotto forma di pop-up o residenze. Una è già in calendario al ristorante Cecconi’s a Mayfair in autunno”.

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