La Cina potrebbe essere pronta a usare la fusione nucleare per produrre energia entro il 2050
La Cina punta a rendere la fusione nucleare una fonte di energia pulita e commerciale entro il 2050, secondo quanto dichiarato dalla China National Nuclear Corporation (CNNC), l’azienda statale che guida gli sforzi del Paese in questo settore. La CNNC, che gestisce il reattore sperimentale noto come “Sole artificiale”, prevede di avviare la prima centrale...

La Cina punta a rendere la fusione nucleare una fonte di energia pulita e commerciale entro il 2050, secondo quanto dichiarato dalla China National Nuclear Corporation (CNNC), l’azienda statale che guida gli sforzi del Paese in questo settore.
La CNNC, che gestisce il reattore sperimentale noto come “Sole artificiale”, prevede di avviare la prima centrale di produzione energetica basata sulla fusione nucleare circa cinque anni dopo la conclusione della fase dimostrativa, che dovrebbe partire intorno al 2045. L’annuncio è stato fatto venerdì durante un incontro con la stampa.
Negli ultimi anni, la Cina ha accelerato gli investimenti e la ricerca sulla fusione nucleare, un processo che alimenta il sole e le stelle, considerato una potenziale fonte di energia illimitata e priva di emissioni. Tuttavia, ottenere una reazione stabile e utilizzabile su larga scala resta una sfida complessa, che solo un ristretto numero di paesi, tra cui Stati Uniti, Russia e Corea del Sud, è riuscito in parte a superare.
Investimenti miliardari e nuove tecnologie per il futuro energetico
Nel 2023, la CNNC ha fondato la China Fusion Corp, una nuova società nazionale dedicata alla fusione nucleare, e ha creato un’alleanza industriale per accelerare lo sviluppo della tecnologia. L’iniziativa ha già raccolto 1,75 miliardi di yuan (circa 324,2 milioni di dollari) grazie agli investimenti della stessa CNNC e della Zhejiang Zheneng Electric Power Co.
Questi fondi sono destinati al potenziamento della tecnologia tokamak, dispositivi che utilizzano potenti campi magnetici per confinare e controllare plasma surriscaldato, consentendo la produzione di energia senza emissioni nocive né scorie radioattive significative.
Parallelamente, la CNNC prevede di espandere la produzione di reattori a fissione di progettazione nazionale, compresi i reattori modulari di piccole dimensioni. Nei prossimi cinque anni, questi impianti saranno incrementati per rispondere alla crescente domanda energetica del Paese.
Entro il 2030, la Cina potrebbe diventare il primo paese al mondo per numero di reattori nucleari operativi, superando Stati Uniti e Francia. Dopo la crisi energetica del 2022, il governo ha dato il via libera alla costruzione di circa 10 nuovi reattori ogni anno, e questa tendenza sembra destinata a continuare per raggiungere gli obiettivi climatici prefissati.
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Fonte: CNNC
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