Kashmir, ottava notte di scontri sul confine India-Pakistan. Usa: “Islamabad condanni l’attentato a Pahalgam”
Dopo il gravissimo attacco terroristico del 22 aprile (26 morti), le due potenze nucleari sono sull’orlo del conflitto. Ecco cosa sta succedendo: le accuse di Delhi e gli attacchi di Islamabad sulla linea di confine

Roma, 2 maggio 2025 – Ottava notte consecutiva di scontri a fuoco tra le truppe indiane pachistane lungo l’attuale ‘linea di controllo’ nello stato indiano Jammu e Kashmir. Lo fa sapere l'esercito indiano in un comunicato, in cui si legge che che “i pachistani hanno aperto il fuoco dalle loro postazioni in almeno cinque punti senza che ci fosse stata alcuna provocazione da parte nostra: le truppe indiane hanno risposto rapidamente e in modo mirato”.
È scattato ormai da giorni lo stato di allerta in tutto il territorio tra India e Pakistan. Dopo l’attentato terroristico del 22 aprile nella città indiana di Pahalgam in cui sono stati uccisi 26 civili, la tensione tra i deu Paesi continua a salire. Le scuole coraniche nel Kashmir pakistano rimarranno chiuse per dieci giorni, mentre le autorità indiane hanno annunciato la chiusura dello spazio aereo del Paese agli aerei pakistani, in risposta al divieto di Islamabad agli aerei indiani di sorvolare il suo territorio.
India e il Pakistan sull’orlo della guerra
L'India e il Pakistan sono sull'orlo di un nuovo conflitto che fa paura ai civili del Kashmir, ma non solo. In realtà in quella regione travagliata, la storia rischia drammaticamente di ripetersi: Nuova Delhi e Islamabad sono rivali da più di 70 anni, intrattenendo relazioni conflittuali sin dalla loro indipendenza nel 1947, intervallate da diverse guerre e periodi di forte tensione.
Le due potenze nucleari stanno attraversando una nuova crisi dopo l'attacco che ha ucciso 26 persone il 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir controllato dall'India, l'attacco più mortale contro i civili in oltre 20 anni nella regione.
Nuova Delhi ha incolpato Islamabad, che ha immediatamente negato. Da allora, i due Paesi hanno adottato una serie di sanzioni reciproche e i loro soldati si sono scambiati colpi d'arma da fuoco lungo la linea di controllo (Loc). L'ultimo episodio di una lunga storia travagliata tra i due Paesi.
Violato l’accordo: i motivi degli attacchi
Costituito nell’ottobre del 2019, Jammu e Kashmir confina a sud proprio con il Pakistan, con cui è in atto da decenni una disputa sulla sovranità dell'area. L’anno scorso è stata istituita una ‘linea di controllo’ a definire un confine ‘de facto’, cioè non definito da un trattato, ma rispettato da tutti gli stati coinvolti.
Ora l'accordo tra India e Pakistan è stato violato lungo il ‘confine de facto’ che divide i due Paesi nel crescendo della tensione che segue l'attentato terroristico del 22 aprile a Pahalgam, in cui sono stati uccisi 26 civili. Subito dopo l'attentato, compiuto da tre terroristi tuttora in fuga, dei quali non è stato diffuso sinora alcun identikit "per ragioni di sicurezza", l'India ha accusato il Pakistan di essere legato all'assalto.
Usa esortano il Pakistan a condannare l’attacco terroristico
Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, esorta il Pakistan a condannare l'attacco terroristico nel Kashmir della settimana scorsa, costato la vita a 26 persone e che l'India attribuisce a un gruppo che sarebbe sostenuto da Islamabad, e a cooperare con l'inchiesta, mentre fa appello ai due Paesi perché esercitino moderazione.
In un colloquio telefonico con il premier pachistano Shehbaz Sharif, secondo quanto si legge in una nota del dipartimento di Stato, Rubio "ha parlato della necessità di condannare l'attacco terroristico del 22 aprile a Pahalgam", nel Kashmir sotto controllo indiano. E "ha esortato le autorità pachistane a cooperare all'inchiesta su questo attacco abominevole".
Un migliaio di scuole chiuse
“Le scuole coraniche nel Kashmir pakistano rimarranno chiuse per dieci giorni”, ha annunciato Hafiz Nazeer Ahmed, direttore del dipartimento locale per gli affari religiosi, mentre aumentano le tensioni tra India e Pakistan lungo il loro confine di fatto nella regione contesa.
“Abbiamo dichiarato una vacanza di dieci giorni per tutte le madrase (una sorta di convitto musulmano, ndr) del Kashmir, 1.100 scuole che accolgono migliaia di bambini", ha affermato. Una fonte all'interno delle autorità locali ha spiegato che questa decisione è stata presa "a causa delle tensioni alla frontiera e della possibilità che scoppi un conflitto”.
Chiuso lo spazio aereo
Le autorità indiane hanno annunciato la chiusura dello spazio aereo del paese agli aerei pakistani, in risposta al divieto di Islamabad agli aerei indiani di sorvolare il suo territorio, un nuovo sviluppo nell'escalation che ha seguito un attacco mortale in Kashmir.
L’attacco terroristico: le accuse di Delhi a Islamabad
Il 22 aprile, New Delhi accusa Islamabad di sostenere l'attacco più mortale contro i civili nel Kashmir amministrato dall'India da decenni, in cui sono stati uccisi 26 uomini. Islamabad ha respinto l'accusa, ma da allora i due Paesi si sono scontrati quotidianamente lungo il confine e hanno reagito con deportazioni e chiusure delle frontiere.
Nuova Delhi afferma che lo spazio aereo indiano è chiuso agli aerei pakistani registrati o in leasing, "compresi i voli militari”, fino al 23 maggio, in un annuncio agli operatori aerei. Il Pakistan aveva chiuso il suo spazio aereo agli aerei indiani il 24 aprile.