Isee minorenni, a cosa serve e quando deve essere richiesto
L'Isee minorenni serve per accedere ad agevolazioni per bambini e ragazzi, come bonus asilo nido e Assegno unico nel caso in cui i genitori non dovessero convivere

Per accedere alle prestazioni riservate ai figli con meno di 18 anni, nel caso in cui i genitori siano separati, non coniugati e non conviventi è necessario richiedere l’Isee minorenni. Questo strumento serve per accedere alle agevolazioni riservate a bambini e ragazzi, come il bonus asilo nido o l’Assegno unico.
Quanti sono i modelli Isee e a cosa servono
È bene ricordare in questa sede che l’Isee – acronimo di Indicatore della situazione economica equivalente – è lo strumento che viene utilizzato da molti enti per valutare la situazione economica di una famiglia e permettere alla stessa di accedere a una serie di prestazioni sociali agevolate. È, molto praticamente, un’autocertificazione che permette di accedere, a condizioni agevolate, a servizi di pubblica utilità e a prestazioni sociali.
A seguito della presentazione della Dsu – acronimo di Dichiarazione sostitutiva unica – le famiglie ricevono il proprio indicatore, grazie al quale si certificano il patrimonio e il reddito percepito annualmente.
Sono diverse le tipologie di Isee che le famiglie possono richiedere, oltre a quello classico, in base alle esigenze del nucleo:
- Isee ordinario o standard;
- Isee minorenni;
- Isee socio sanitario;
- Isee socio sanitario residenze;
- Isee corrente.
Che differenza c’è tra Isee e Isee minorenni?
È necessario richiedere l’Isee per accedere alle agevolazioni previste per effettuare l’iscrizione all’asilo nido, per calcolare l’importo dell’Assegno unico, per ottenere una serie di bonus di famiglia. Può essere utilizzato per ottenere le agevolazioni previste per accedere alle mense scolastiche.
In questo contesto più ampio si inserisce l’Isee minorenni, una particolare forma del modello standard, che deve essere presentato nel caso in cui i genitori non siano coniugati e non convivano.
Quando si verifica questa situazione è necessario chiarire che il figlio fa parte del nucleo familiare del genitore con il quale convive. Ma per poter accedere alle varie agevolazioni previste è necessario stabilire in quale modo l’altro genitore incida sull’Isee del nucleo familiare del quale il figlio minorenne fa parte.
Se i genitori convivono – anche se legalmente separati o divorziati – si deve presentare l’Isee ordinario, non quello minorenni.
Il nucleo familiare ai fini Isee
Per il calcolo e la predisposizione dell’Isee ordinario è importante ricordare che il nucleo familiare non sempre coincide con la residenza anagrafica.
In alcuni casi è possibile far parte dello stesso nucleo famigliare anche quando si hanno delle residenze differenti o nel momento in cui si sia separati o divorziati. Il nucleo familiare indicato all’interno dell’indicatore è composto dai seguenti soggetti:
- le persone che rientrano nello stesso stato di famiglia anagrafico;
- il coniuge legalmente separato, anche quando non rientra all’interno dello stato di famiglia, perché è residente da un’altra parte;
- i figli minorenni, che fanno parte del nucleo familiare del genitore con il quale convivono.
Quando è necessario l’Isee minorenni
È indispensabile richiedere l’Isee minorenni per accedere a tutte quelle agevolazioni o prestazioni che siano riconosciute ai figli minorenni nel momento in cui i genitori non sono sposati e non convivono sotto lo stesso tetto.
Deve essere richiesto obbligatoriamente quando si ha intenzione di beneficiare dell’assegno unico o del bonus nido. Oltre al caso in cui i genitori non sono coniugati e uno di loro non è presente nel nucleo familiare del bambino, possono ricorrere anche altre ipotesi.
Se il genitore riconosce il minore ma non fa parte del nucleo familiare né è coniugato con l’altro genitore, quest’ultimo rientra nel nucleo familiare, a meno che non:
- risulti essere coniugato con una persona diversa;
- abbia dei figli con una persona diversa;
- l’autorità giudiziaria abbia imposto la corresponsione di un assegno periodico per il mantenimento dei minori.
Se il genitore è legalmente coniugato o ha avuto dei figli con una persona diversa, l’Isee ordinario certifica la situazione economica, ma è necessario l’Isee minorenni per integrare l’aggiunta relativa al genitore che non convive.
Deve essere presentato l’Isee ordinario quando uno dei due genitori, a seguito di un provvedimento di allontanamento del genitore dalla residenza familiare, perde la potestà genitoriale.
Quando non si deve presentare
A elencare i casi nei quali l’Isee minorenni non deve essere presentato è direttamente l’Inps, che all’interno del proprio sito elenca i seguenti casi nei quali non è necessario:
- se il genitore non convivente si sposa con una persona diversa dall’altro genitore;
- se il genitore non convivente ha figli con un soggetto diverso dall’altro genitore;
- quando è intervenuto un provvedimento dell’autorità giudiziaria che impone il versamento di un assegno di mantenimento;
- nel caso in cui viene tolta la potestà sui figli o ci sia un provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare.
Come si fa l’Isee minorenni?
Per calcolare l’Isee minorenni è necessario prendere in considerazione la condizione economica del genitore non convivente e verificare se incide o meno sull’Isee ordinario della nucleo del minore.
I documenti necessari per ottenere l’indicatore sono i seguenti:
- documento di identità valido del dichiarante;
- codice fiscale o tessera sanitaria delle persone che compongono il nucleo familiare;
- certificazioni di invalidità o inabilità, nel caso in cui fossero presenti in famiglia;
- copia della sentenza di separazione o divorzio;
- titolo di soggiorno (esclusivamente per i cittadini stranieri).