Io, consulente, penso che l’AI sia come la corazzata Potëmkin

Pubblichiamo di seguito una lettera inviataci da un nostro lettore, sedicente consulente, destinata a fare discutere. Al centro della stessa alcune valutazioni forti sul tema dell’AI applicata ai servizi di advisory. Voi cosa ne pensate? Come sempre siete liberi di inviarci i vostri pensieri (che possiamo pubblicare anche in modalità anonima) a redazione@bluerating.com Gentile redazione... Leggi tutto

Apr 1, 2025 - 11:30
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Io, consulente, penso che l’AI sia come la corazzata Potëmkin

Pubblichiamo di seguito una lettera inviataci da un nostro lettore, sedicente consulente, destinata a fare discutere. Al centro della stessa alcune valutazioni forti sul tema dell’AI applicata ai servizi di advisory. Voi cosa ne pensate? Come sempre siete liberi di inviarci i vostri pensieri (che possiamo pubblicare anche in modalità anonima) a redazione@bluerating.com

Gentile redazione di Bluerating, torno a scrivervi per esprime il mio parere sull’argomento del momento, sapendo che farò incaxxare non pochi colleghi (anche se forse più che loro si incaxxeranno i piani alti).

Prendo spunto da tanti recenti eventi dove non si fa altro che parlare di intelligenza artificiale applicata all’advisory. Ma ancora stiamo a credere a questi tormentoni? Ogni anno sembra che qualcuno debba inventarsi delle chiacchiere sulle quali fare business, perché in fondo lavoriamo in un settore statico che ha da sempre lo stesso obiettivo, al di là dei proclami: conquistare la gestione dei soldi della clientela.

Per farlo un anno tira la sostenibilità, l’altro i multi asset, poi il tema della formazione e della previdenza. Insomma ci facciamo belli per raccontarla al cliente e a noi stessi. Poi vai a scavare e scopri che sostenibilità ha senso solo se corredata dalla solidità del progetto di business, i multi asset non sono la panacea di tutti i mali del portafoglio e costano una fucilata, la previdenza non la scopriamo oggi e le coperture ci sono da sempre….e ora l’ai, di cui tanti si riempiono la bocca, ma che alla fine nelle reti, per quel che viene applicata, aiuta giusto a compilare i report.

Perché, al di là delle chiacchiere, cosa pensate potrà mai fare l’ai? Pensate davvero che una persona possa affidare i propri risparmi a ChatGpt? Ma seriamente? La verità è che l’ai generativa ora come ora è un passatempo, ci permette di fare i filtri per le foto su Instagram o di divertirci creando dialoghi surreali. Questa è la dimensione del rapporto tra ai ed essere umano, tutto il resto sono fregnacce. O, per fare una citazione a me cara, “per me l’AI (come se ne parla oggi come potenziale sostituto del consulente) è una caxxata pazzesca”, come direbbe il buon Fantozzi. della corazzata Potemkin Anche spendere vagonate di soldi e tempo in comunicazione legati a temi così assurdi, l’industria dovrebbe focalizzarsi sulla tutela dei diritti dei professionisti e sul metterli nelle migliori condizioni di offrire qualità di servizio ai clienti, possibilmente costi il più possibile contenuti…invece no, si fantastica sul consulente robot…ma mi faccia il piacere!!!!