Investimenti: come sopravvivere ai mercati in calo

Il panorama attuale dei mercati azionari è segnato da una concentrazione senza precedenti nelle mani di alcune delle più grandi aziende. Questo fenomeno sta generando una serie di sfide per gli investitori, che si trovano a dover navigare un mercato caratterizzato da una volatilità crescente e da flessioni economiche che mettono alla prova anche i... Leggi tutto

Apr 29, 2025 - 08:29
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Investimenti: come sopravvivere ai mercati in calo

Il panorama attuale dei mercati azionari è segnato da una concentrazione senza precedenti nelle mani di alcune delle più grandi aziende. Questo fenomeno sta generando una serie di sfide per gli investitori, che si trovano a dover navigare un mercato caratterizzato da una volatilità crescente e da flessioni economiche che mettono alla prova anche i portafogli più resilienti. In questo contesto, Bill Hester, Senior Research Analyst presso Hussman Strategic Advisors, ha scritto un articolo intitolato “Come sopravvivere ai mercati in calo“, in cui esplora approcci innovativi per proteggere gli investimenti durante i periodi di flessione del mercato.

La concentrazione del mercato: un rischio crescente

Una delle problematiche principali sollevate da Hester è la concentrazione del mercato, ovvero il predominio di poche grandi aziende nel determinare il valore complessivo del mercato azionario statunitense. Hester afferma che questa concentrazione è ai livelli più alti di sempre, con i titoli più grandi che rappresentano una parte significativa del valore di mercato. Questo crea una distorsione nei portafogli degli investitori, i quali, spesso, sono esposti in modo eccessivo a queste grandi capitalizzazioni, che potrebbero non essere in grado di resistere a un periodo prolungato di calo. In *”Slimming Down a Top-Heavy Market”*, Hester ha esplorato strategie per mitigare questo rischio, suggerendo approcci come la diversificazione oltre le grandi aziende, la modifica delle ponderazioni settoriali e l’utilizzo della sopravvalutazione dei titoli a grande crescita come un’opportunità per gli investitori più esperti.

Due fattori chiave per la protezione dei portafogli durante le flessioni

Il cuore dell’analisi di Hester si concentra su due fattori principali che determinano l’efficacia di un investimento durante i periodi di mercato in calo: la performance durante le flessioni e la coerenza di tale performance. Hester esplora come diversi asset – tra cui obbligazioni, materie prime e azioni – possano agire come “beni rifugio” in un mercato in discesa.

Performance durante le flessioni Alcuni investimenti, come i titoli del Tesoro USA a lungo termine, hanno dimostrato una notevole capacità di mantenere il loro valore anche durante i periodi di forte volatilità. In questo senso, i titoli di stato rappresentano una forma di protezione contro i ribassi dei mercati azionari, ma Hester sottolinea che non tutti gli strumenti di investimento si comportano allo stesso modo in tutte le flessioni. Ad esempio, mentre i titoli del Tesoro a lungo termine hanno storicamente performato bene durante molte flessioni, la crisi del 2022 ha rappresentato un’eccezione, con un calo significativo in tale anno. Questo rende necessario un approccio più diversificato.

Coerenza dei rendimenti Hester non si limita a esaminare solo i rendimenti complessivi durante i ribassi del mercato, ma approfondisce anche la coerenza di questi rendimenti. Un investimento che ha dimostrato di essere efficace in un periodo di flessione potrebbe non essere altrettanto utile in un altro periodo. Gli investitori devono quindi valutare quanto un determinato asset riesca a mantenere la sua stabilità nel lungo periodo, soprattutto quando si verificano eventi economici imprevedibili.

Le migliori classi di asset per i periodi di ribasso

Hester esplora anche le diverse classi di asset e come queste si comportano nei momenti di ribasso. Tra i principali strumenti presi in considerazione ci sono:

Titoli del Tesoro USA I titoli a lungo termine hanno dimostrato una performance annualizzata positiva in diverse flessioni del mercato, con un rendimento annualizzato del 11,8%. Tuttavia, come già accennato, il 2022 ha rappresentato un’eccezione, in cui i titoli del Tesoro a lungo termine hanno registrato un calo del 28%. In generale, però, i titoli a lungo termine sono stati tra i migliori performer.

Obbligazioni protette dall’inflazione (TIPS) Questi strumenti si sono dimostrati buoni a mantenere il loro valore durante le flessioni, mostrando rendimenti positivi in tutti i ribassi significativi degli ultimi decenni.

Materie prime e oro Hester osserva che l’oro, così come alcune materie prime, ha avuto performance robuste durante i periodi di ribasso, sebbene non senza eccezioni. Per esempio, durante la crisi finanziaria del 2007-2009, l’oro ha subito un calo del 31% nella seconda metà della crisi, dopo un iniziale rally.

Azioni globali e mercati emergenti Questi asset hanno avuto performance simili a quelle dell’indice S&P 500, con perdite significative durante i ribassi. Hester consiglia di evitare eccessiva esposizione a queste categorie durante le flessioni.

Strategie di investimento durante i cali del mercato

Un altro punto centrale nel lavoro di Hester è l’approccio delle strategie di investimento “hedged equity”. Queste strategie, che comportano l’acquisto di azioni stabili e di alta qualità mentre si copre il rischio di mercato tramite posizioni corte su indici come l’S&P 500, si sono rivelate particolarmente efficaci durante le flessioni. Hester afferma che, in particolare, le azioni a bassa volatilità e di qualità tendono a sovraperformare rispetto agli indici di mercato durante i ribassi.

L’autore ha esaminato vari stili di investimento, tra cui il “Value”, il “Momentum” e il “Quality”. Il “Quality Index”, che seleziona azioni con solidi fondamentali e redditività elevata, ha mostrato rendimenti positivi, con un BMCR (Bear Market Cumulative Return) del 14%. Tuttavia, le azioni “large growth” (le grandi azioni in forte crescita) hanno avuto il BMCR più basso, con un risultato annualizzato negativo del 8,2%.

Le azioni a bassa volatilità, per esempio, hanno avuto una performance eccezionale, con un BMCR del 26,7%, dimostrando una coerenza impressionante durante i principali cali di mercato. Queste azioni si sono comportate particolarmente bene nei primi quattro mercati ribassisti analizzati, e hanno mantenuto una posizione solida anche durante i ribassi più recenti.

Settori più resilienti nei mercati ribassisti

Un altro aspetto che Hester esplora è la performance settoriale durante i cali del mercato. Alcuni settori si sono distinti per la loro capacità di proteggere gli investitori in periodi di crisi, mentre altri hanno avuto performance disastrose.

Beni di consumo di base Questo settore si è rivelato il più resistente, con un BMCR del 36,4% superiore all’indice S&P 500. I titoli di beni di consumo, come alimentari, bevande e prodotti di consumo, sono stati particolarmente solidi, mostrando una coerenza impressionante nelle flessioni.

Assistenza sanitaria Un altro settore che ha ottenuto ottimi risultati durante le flessioni è quello sanitario, con un BMCR del 23,5%.

Tecnologia e finanziari Al contrario, i settori finanziario e tecnologico hanno avuto performance decisamente inferiori. Il settore tecnologico, in particolare, ha sofferto enormemente durante il crollo della bolla delle dot-com e durante altri periodi di ribasso.

In sintesi

L’analisi di Hester sottolinea l’importanza di comprendere non solo quali asset investire, ma anche come gestire il rischio attraverso strategie come le azioni a bassa volatilità, il “Quality Investing” e la selezione attenta di settori difensivi come beni di consumo e salute. Durante i mercati ribassisti, una gestione attiva e strategica delle posizioni può fare la differenza. Come Hester conclude, “La diversificazione e l’adattamento alle condizioni di mercato sono cruciali per proteggere i portafogli e, in alcuni casi, per trarne vantaggio nei periodi di discesa”.