Investimenti, attenzione: recessione evitabile ma non improbabile
In un contesto internazionale segnato da crescenti tensioni commerciali, incertezze politiche e instabilità economica, l’ipotesi di una recessione torna a farsi spazio nel dibattito pubblico e tra gli investitori. Ma si tratta davvero di un destino già scritto? A rispondere è Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners SGR, che nel suo recente intervento offre una... Leggi tutto

In un contesto internazionale segnato da crescenti tensioni commerciali, incertezze politiche e instabilità economica, l’ipotesi di una recessione torna a farsi spazio nel dibattito pubblico e tra gli investitori. Ma si tratta davvero di un destino già scritto? A rispondere è Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners SGR, che nel suo recente intervento offre una lettura articolata e cautamente ottimista sullo stato dell’economia globale.
«Si parla molto, in questi giorni, di una possibile recessione nel secondo e terzo trimestre», osserva Fugnoli, sottolineando come lo spettro di una contrazione economica si accompagni a «un aumento della disoccupazione, che negli Stati Uniti potrebbe superare il 5% rispetto al 4,2% attuale». A preoccupare, oltre al rallentamento, è anche il rischio di una nuova fiammata inflazionistica, alimentata dalla cosiddetta “guerra dei dazi”.
Tuttavia, la situazione resta fluida e aperta a sviluppi inaspettati. «La guerra dei dazi può diventare ancora più dura e dare luogo a ritorsioni», afferma Fugnoli, «ma può anche attenuarsi e dare perfino luogo a risultati inattesi», come la riduzione o l’azzeramento reciproco delle tariffe doganali. La posta in gioco è alta, e non riguarda solo la crescita, ma anche gli equilibri geopolitici: «Il sistema globale delle alleanze risulterà trasformato», spiega l’analista, sottolineando come gli Stati Uniti sembrino premiare «i paesi che mostreranno più disponibilità durante le trattative», più che gli alleati storici.
A rendere il quadro ancora più complesso è la frammentazione del fronte opposto a Washington: si va da una Cina assertiva, pronta a rispondere colpo su colpo, a un’Europa incerta tra opposizione e dialogo, fino a paesi che si dichiarano apertamente pronti a collaborare per ottenere vantaggi economici.
Nonostante queste tensioni, il contesto macroeconomico presenta ancora elementi di solidità. «I dati cosiddetti duri indicano una buona resilienza e un’inflazione tutto sommato contenuta», osserva Fugnoli. La stessa Europa, così come la Cina, mantiene stime di crescita positive, mentre le banche centrali si mostrano propense a politiche monetarie accomodanti. E non si tratta solo di dazi e tassi: «Il mercato sembra essersi dimenticato di altri fattori, come la deregulation e i tagli di imposte in America o i programmi fiscali espansivi in Europa e in Cina».
In definitiva, «rimane verosimile che le nuove politiche commerciali danneggeranno la crescita», ma secondo Fugnoli «non è ancora detto che il danno arrivi a provocare una recessione, tanto meno una recessione su scala globale».
Dal punto di vista degli investimenti, la parola d’ordine è prudenza. «È di regola meglio comprare quando ci sono segnali concreti di stabilizzazione», ammonisce, piuttosto che lasciarsi attrarre da valutazioni ribassate. L’analista nota con interesse che, a differenza del 2022, la recente correzione dei mercati azionari è in parte compensata dal «recupero dei bond», mentre le aspettative di inflazione a lungo termine restano contenute. «La forte discesa del prezzo del petrolio potrebbe diventare strutturale», aggiunge, grazie a una maggiore offerta a fronte di una domanda stabile.
La conclusione è chiara: «Per quanto ingarbugliata, la situazione attuale non giustifica il panico. Ma il quadro non giustifica nemmeno l’abbandono della prudenza». I tanto evocati “ruggenti anni Venti” sembrano ormai alle spalle. Il futuro prossimo sarà invece segnato da un «impegnativo processo di riequilibrio globale» e da una profonda trasformazione nei mercati. Una fase nuova, forse meno euforica, ma ricca di opportunità — per chi saprà muoversi con attenzione.