Intervista ad ADONXS, rappresentante della Cechia all’Eurovision 2025
Intervista ad ADONXS che, rappresenterà la Cechia all'Eurovision 2025 di Basilea con il brano "Kiss Kiss Goodbye" L'articolo Intervista ad ADONXS, rappresentante della Cechia all’Eurovision 2025 proviene da imusicfun.

Intervista ad ADONXS che, rappresenterà la Cechia all’Eurovision 2025 di Basilea con il brano Kiss Kiss Goodbye.
Lo abbiamo incontrato ad Amsterdam in occasione di Eurovision in Concert e poi abbiamo approfondito successivamente via Zoom.
“Sono di nuovo a Praga, in questo momento in studio, finendo di lavorare alle cover extra per il canale Eurovision “A Little Bit More”.”
Intervista ad ADONXS, rappresentante della Cechia all’Eurovision 2025
Iniziamo parlando di “Kiss Kiss Goodbye”. Come hai creato la canzone?
“Kiss Kiss Goodbye” è nata in una delle ultime sessioni che ho fatto prima della scadenza per la presentazione all’Eurovision. A quel punto avevo già alcune canzoni scritte che stavo considerando di inviare. Quella è stata una sessione molto gioiosa, organizzata con amici a Londra: ex membri della mia band, ex compagni di classe, oggi tutti attivi come autori. Eravamo in sei, che è parecchio per una sessione di scrittura – di solito si è in tre o quattro al massimo. Ma visto che ci conoscevamo tutti, è stato molto rilassato e mi sono davvero divertito. Stavamo scrivendo qualcosa che volevamo goderci insieme, qualcosa che avremmo voluto ascoltare anche noi. Volevo qualcosa che potessi davvero godermi sul palco, qualcosa con cui riuscissi a trasmettere energia. E sì, mi immaginavo subito: “Come sarà esibirsi con questa dal vivo?”. È stato questo il processo, e alla fine è risultata essere la canzone che ha colpito di più la giuria. Sicuramente sì.
Com’è stato lavorare con Lorenzo Calvo, il musicista italiano?
Lorenzo è un componente della mia band, si chiama Pace, a Londra. Ora è con me a Praga. Non è qui in studio in questo momento, ma ieri abbiamo registrato con lui una versione con archi di “Kiss Kiss Goodbye”. Ci conosciamo da tanto tempo ormai. È un chitarrista incredibile. Quando c’è spazio e tempo, cerco sempre di portarlo qui a Praga per suonare. È qui abbastanza spesso. So che ha anche altri progetti musicali dove partecipa come chitarrista o addirittura li gestisce. Per me Lorenzo è come un componente della famiglia, davvero.
Il videoclip della canzone è molto particolare, con viaggi nel tempo e un finale significativo. Da dove è nata l’idea?
Volevo creare un mondo a sé stante per il video musicale. Non volevamo riprodurre nulla del palco, volevamo un universo proprio.
Ho lavorato con un regista con cui avevo già collaborato in passato per almeno altri tre miei videoclip.
Volevamo portare qualcosa in più, qualcosa di più profondo. Abbiamo quindi sbloccato questo lato più intenso del concetto di “kiss kiss goodbye”, che è inevitabilmente un addio a ciò che non ti serve più nella vita, a ciò che ti limita e magari si ripete.
Per me, nelle relazioni romantiche, c’era uno schema molto ripetitivo in cui ero bloccato. E ho capito che il vero “trigger” era più profondo, nell’infanzia. Così abbiamo deciso di elaborarlo e spiegarlo attraverso il video. La canzone però è e rimane una canzone d’amore. Non è cantata per un padre assente o una figura paterna mancante. È una canzone di rottura: che sia con una persona o con qualcosa che non ti serve più. Quindi per lo staging torniamo alla superficie, al cuore pop del brano.
Qualcuno l’ha paragonata ad “Abracadabra” di Lady Gaga.
Il dance break, sì. Amo questo riferimento, lo adoro davvero. A dire il vero, era proprio uno dei riferimenti che ho dato alla coreografa quando abbiamo iniziato a costruire tutto. Se qualcuno l’ha notato, mi rende molto felice, perché era un riferimento anche per me.
Cosa rappresenta per te l’Eurovision?
È come partecipare alle Olimpiadi della musica, davvero. Non credo esista qualcosa di simile. È una piattaforma incredibile che può davvero dare il via a una carriera e metterti in contatto con tante persone talentuose – che è anche un mio grande obiettivo.
Qual è l’aspetto della community dell’Eurovision che ti piace di più?
Non credo di aver mai trovato un pubblico più solidale. I fan dell’Eurovision sono così devoti alla musica, a te come artista, e cercano davvero ogni dettaglio. Ed è bellissimo, perché puoi nascondere piccoli easter egg e loro li cercheranno. È uno scambio molto attivo. Certo, l’amore del pubblico può essere forte, ma anche svanire in fretta. Bisogna solo esserne consapevoli e non dipendere troppo da questo. Ma finora, tutto è stato davvero bellissimo e apprezzo molto il supporto del fandom.
Quale canzone dell’Eurovision avresti voluto scrivere tu?
Sicuramente “Arcade” di Duncan Laurence. È una risposta ovvia per me. Ma amo anche “Soldi” di Mahmood. Non credo che avrei scritto una canzone come quella, ma sarebbe stata una di quelle che mi sarebbe piaciuto tantissimo eseguire dal vivo.
Cosa pensi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella musica?
Penso che il carattere umano non possa essere sostituito. È un ottimo strumento per velocizzare il processo creativo e aiutarti con la creatività. Io personalmente non la uso per la musica o per i testi, almeno per ora. Ma non ho nulla in contrario ad usarla in futuro, come strumento di supporto.
Fa parte del progresso e del percorso, e non possiamo evitarlo. Ma alla fine, non credo si possa sostituire davvero qualcuno sul palco – questo non succederà.
Come vedi la scena musicale in Repubblica Ceca?
Penso che la scena locale sia piuttosto piccola rispetto ad altri paesi, anche quelli in gara all’Eurovision.
Ha i suoi pro e contro: da un lato puoi contattare facilmente chiunque e conosci già molti artisti.
Dall’altro, può essere limitante: “Come posso raggiungere un pubblico più vasto?” Ma ci sono tanti talenti anche qui, e lo abbiamo visto anche in edizioni precedenti dell’Eurovision.
Com’è cambiata la percezione dell’Eurovision dopo il successo di Måneskin e Rosa Linn?
Penso che il livello dell’Eurovision stia crescendo ogni anno. È sempre più difficile.
Adoro che ora anche artisti affermati partecipino, come Olly Alexander o Mahmood che è tornato con “Brividi”. Questo dà ancora più credibilità alla kermesse. Non che ne abbia bisogno, perché il talento c’è sempre stato. Ma è bello che succeda. Il successo di ABBA, Celine Dion, Måneskin, Rosa Linn… dimostra a tutti noi che, se lavori sodo e le stelle si allineano, anche tu potresti arrivarci.
La tua canzone è tra le preferite di Jerry Heil. Ti ha dato qualche consiglio?
Faceva parte della giuria internazionale per la selezione interna. Io ovviamente non lo sapevo. Me lo ha detto quando ci siamo incontrati a Praga. Abbiamo parlato del processo e di cosa sta facendo adesso – sta andando alla grande, è in tour. Le ho chiesto consigli soprattutto sulla parte del tour.
Sei anche ballerino e modello. Ti ha aiutato nella carriera musicale?
Mi definisco solo come cantautore. Non mi etichetto in altro modo. Ovviamente, nel pop e nello show business, queste cose fanno parte del pacchetto. Ho sempre avuto l’ambizione per la danza e la moda, ma non sono mai state la mia priorità. Prendevo lezioni di danza e ho lavorato come modello e sono esperienze che non rinnego; sapevo che magari un giorno mi sarebbero serviti sul palco – ed è successo. Ma non ho mai avuto ambizioni di carriera nella danza. La mia priorità è sempre stata la musica.
Anche un altro concorrente ceco, Mikolas Josef (2018), è stato modello. Ti ha dato qualche consiglio lui o altri partecipanti passati?
In realtà non conosco Mikolas. Credo viva fuori dalla Repubblica Ceca adesso, ma è sicuramente uno degli artisti cechi di maggior successo all’Eurovision, quindi lo ammiro e apprezzo molto il suo percorso.
Sono amico delle Vesna, We Are Domi, Lake Malawi e Benny Cristo. Quindi ho la possibilità di chiedere aiuto o consigli se serve.
Grazie, ci vediamo a Basilea!
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