Imu 2025, doppia scadenza in vista ma ci sono gli esoneri
Il calendario delle scadenze Imu 2025 è già definito. A giugno si deve pagare l'acconto e a dicembre il saldo per evitare le sanzioni, tuttavia molti soggetti sono esonerati

Tra le scadenze fiscali da tenere a mente per il 2025 c’è anche quella dell’Imu, l’Imposta Municipale Unica (conosciuta anche come Imposta Municipale Propria), che grava sui contribuenti che sono proprietari di un immobile, con l’eccezione della prima casa, purché non sia di lusso. Sono due i pagamenti che devono essere effettuati nel corso dell’anno: l’acconto e il saldo.
Ricordiamo che l’Imu deve essere versato dai proprietari di un immobile, ma viene applicata anche ai terreni o alle aree fabbricabili. Tenuti a passare alla cassa sono tutti i soggetti che vantano dei diritti reali di godimento, come l’usufrutto o l’enfiteusi.
Le scadenze del saldo e dell’acconto nel 2025
Sono due le tranche nelle quali si suddivide l’Imu: l’acconto ed il saldo. Per il 2025 le date sono già state stabilite:
- lunedì 16 giugno 2025 deve essere versato l’acconto Imu, che copre solo una parte di quanto, in linea teorica, si dovrebbe versare per tutto l’anno;
- martedì 16 dicembre 2025 è il giorno entro il quale si deve versare il saldo Imu, con qui si copre quanto dovuto per tutto quest’anno.
Nel caso in cui qualcuno si dovesse dimenticare di effettuare i versamenti entro queste due date, ha la possibilità di sanare la propria posizione ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso.
Si utilizza, in altre parole, uno strumento attraverso il quale il contribuente ha la possibilità di regolarizzare eventuali pagamenti insufficienti o omessi. Vengono applicate delle sanzioni ridotte rispetto quelle che sarebbero dovute in caso di un inadempimento più prolungato.
Quali immobili sono esonerati dall’Imu
Oltre all’immobile adibito a prima abitazione, è previsto l’esonero dal versamento dell’Imu per gli immobili che non sono utilizzabili o disponibili, purché sia stata presentata una denuncia all’autorità giudiziaria. L’esonero dal versamento dell’imposta è previsto per i reati indicati all’interno dell’articolo 614, comma 2, e dell’articolo 633 del Codice Penale: stiamo parlato di invasione di edifici o edifici.
Per poter beneficiare dell’esenzione Imu 2025 è necessario che il contribuente provveda a comunicare al Comune il possesso dei requisiti. Il diretto interessato, inoltre, dovrà comunicare anche il momento nel quale cessa il diritto all’esenzione.
Accademia Nazionale dei Lincei
Per il 2025, inoltre, è prevista l’esenzione al versamento dell’imposta per l’Accademia Nazionale dei Lincei: l’agevolazione spetta per tutti gli immobili che fanno capo alla stessa, anche quando non dovessero essere utilizzati per delle finalità istituzionali.
Comuni colpiti dal sisma
È prevista la proroga per gli edifici divenuti inagibili a seguito degli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nel 2016 e nel 2012 l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto.
Le proroghe sono state previste all’interno dei commi 750 e 768 della finanziaria di tre anni fa, la Legge n. 197/2022.
Niente Imu nel Friuli Venezia Giulia
Unicamente per il Friuli Venezia Giulia l’Imu è stata sostituita dall’Ilia, acronimo di Imposta locale immobiliare autonoma. A partire dal 1° gennaio 2023, l’Ilia è deducibile dal reddito d’impresa e di lavoro autonomo.
Come si calcola la base imponibile
La base imponibile sulla quale si determina l’Imu da versare varia a seconda della tipologia di immobile posseduto. Entrando nel dettaglio, devono essere effettuati dei calcoli diversi a seconda che si tratti di:
- terreni agricoli;
- fabbricati;
- aree fabbricabili.
Per i fabbricati che sono iscritti al catasto e per i quali c’è una rendita catastale, la base imponibile di calcola come segue:
- la rendita catastale che risulta al 1° gennaio 2025 deve essere rivalutata del 5%;
- il risultato deve essere moltiplicato per il coefficiente moltiplicatore.
Per le aree fabbricabili, la base imponibile è determinata dal valore venale in comune commercio al 1° gennaio 2025, che deve fare riferimento ai seguenti dati:
- zona territoriale di ubicazione;
- indice di edificabilità;
- destinazione d’uso consentita;
- oneri legati ad eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la sua edificazione;
- prezzi medi rilevati sul mercato per la vendita di aree aventi caratteristiche analoghe.
Come deve essere effettuato il pagamento
I contribuenti che devono effettuare il versamento dell’Imu 2025 possono utilizzare uno dei seguenti strumenti:
- Modello F24;
- bollettino postale;
- piattaforma PagoPa.
Nel caso in cui il contribuente abbia intenzione di compensare l’Imu 2025 con altri tributi è necessario utilizzare il Modello F24. In questo caso, però, il pagamento deve necessariamente passare attraverso i canali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Chi è tenuto a presentare la Dichiarazione Imu
Entro il 30 giugno 2025 i contribuenti devono presentare anche la Dichiarazione Imu relativa al periodo d’imposta 2024. Attenzione, però, questa operazione non deve essere effettuata da tutti i contribuenti.
La dichiarazione Imu deve essere presentata solo e soltanto se si vengono a verificare dei casi specifici:
- nel corso del 2024 per l’immobile si sia beneficiato di qualche riduzione d’imposta, come nel caso del comodato d’uso o delle locazioni a canone concordato;
- nel caso in cui il comune non dovesse disporre delle informazioni necessarie a verificare che il proprietario dell’immobile effettui il corretto versamento dell’imposta.
Se la situazione dell’immobile non è cambiata rispetto agli anni precedenti, non è necessario presentare una nuova dichiarazione Imu.
Anche in questo caso, quanti non dovessero rispettare la scadenza del 30 giugno 2025 possono rimediare presentando una dichiarazione tardiva: nel caso in cui la situazione dovesse essere sanata entro i 90 giorni, viene applicata una sanzione minima:
- ammenda pari a 5 euro nel caso in cui per per l’immobile oggetto della dichiarazione l’Imu sia stata regolarmente versata;
- sanzione pari al 10% dell’imposta dovuta nel caso in non sia stata versata.
Nel momento in cui viene superato questo termine, l’adempimento viene considerato come omesso e le conseguenze sono più gravi. Il contribuente, a ogni modo, ha la possibilità di utilizzare il ravvedimento operoso per mettersi in regola.