Immobiliare: settimana negativa in Borsa. Focus sulle trimestrali

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

Mag 17, 2025 - 16:42
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Immobiliare: settimana negativa in Borsa. Focus sulle trimestrali

Quella che si è appena conclusa è stata una settimana debole per il settore immobiliare in Borsa, in controtendenza rispetto ai rialzi generalizzati dei maggiori indici globali. Dopo aver incorporato un maggior ottimismo riguardo ai colloqui sul tema dei dazi tra USA e Cina, i mercati guardano con attenzione alle evoluzioni sul fronte macroeconomico per comprendere quali saranno gli impatti su crescita e inflazione derivanti da questa prima tornata di tariffe e quale potrà essere lo scenario futuro una volta trovato un equilibrio in tema commerciale. In merito alla politica monetaria, che ha un effetto importante sul mercato immobiliare, in settimana il presidente della Fed Jerome Powell, in un incontro sulla revisione operativa della banca centrale, ha sottolineato la necessità di rimodulare l’attuale approccio che ha come obiettivi la piena occupazione e il contenimento dell’inflazione, considerando anche gli shock dal lato dell’offerta e i relativi aumenti dei prezzi che si stanno rivelando fattori chiave per lo scenario negli ultimi anni.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana piatta a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che non ha messo a segno alcuna variazione significativa su base settimanale, sottoperformando l’andamento dello Stoxx Europe 600 (+2,4%).

Una performance peggiore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un decremento del 4,2% su base settimanale, anche in questo caso peggio all’indice FTSE MIB, che ha chiuso la settimana con un rialzo del 4,1%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Gabetti (+5,1). Poco mossa Brioschi. Male invece Next Re (-7,1%), IGD (-5,3%), Risanamento (-2,5%), Abitare In (-2,4%) e Aedes (-1,1%).

Tra le comunicazioni societarie, sono arrivate alcune indicazioni sull’andamento del primo trimestre dell’anno. Il margine operativo lordo consolidato di di Brioschi Sviluppo Immobiliare è positivo di 0,5 milioni di euro, rispetto a 0,8 milioni di euro al 31 marzo 2024, mentre il risultato complessivo di pertinenza del Gruppo è negativo di 1,1 milioni di euro, rispetto a 0,7 milioni di euro al 31 marzo 2024. Gabetti Property Solutions ha registrato ricavi operativi pari a 27,2 milioni di euro (30,5 milioni di euro di marzo 2024) e un risultato lordo del Gruppo pari a -0,6 milioni di euro, rispetto a -0,7 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio precedente

I dati macroeconomici

Sul fronte macroeconomico sono arrivate indicazioni soprattutto dagli Stati Uniti, dono hanno continuato a crescere le domande settimanali di mutuo (+1,1% dopo l’incremento dell’11% della settimana precedente), nonostante i tassi sui mutui trentennali siano saliti al 6,86% dal 6,84% precedente, secondo i dati della Mortgage Bankers Associations (MBA). Inoltre, sono giunti dati contrastati ad aprile dal mercato edilizio americano: secondo il Dipartimento del Commercio statunitense, i nuovi cantieri avviati hanno registrato una salita dell’1,6%, mentre i permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato, nello stesso periodo, un decremento del 4,7%.

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti dall’Osservatorio BRICK sulle aste immobiliari giudiziarie. Il segmento residenziale, che rappresenta la maggioranza delle procedure (52%), registra una diminuzione pari a -21,1% nel numero di aste pubblicate. Il prezzo medio base d’asta cala dell’8,5%, mentre il valore complessivo si riduce del 27,8%. Le aste commerciali (20% sul totale) calano in termini assoluti (-18,4%), ma il prezzo medio base d’asta aumenta del +3,9%, segnalando una possibile polarizzazione verso asset più qualificati.

Una nuova indagine condotta da Gate-away.com ha invece confermato che l’Italia è la prima scelta per chi cerca una seconda casa all’estero. Secondo l’analisi, condotta tra gli utenti del sito, oltre la metà degli intervistati (53,06%) ha dichiarato di cercare casa esclusivamente in Italia, staccando nettamente le altre destinazioni del Mediterraneo come Spagna (22,31%), Portogallo (17,80%), nazioni che, come l’Italia, offrono un mix di clima favorevole, qualità della vita e bellezze paesaggistiche. Dopo questo terzetto di testa, compaiono una serie di destinazioni che, pur con numeri più contenuti, rappresentano alternative significative nel processo decisionale degli acquirenti stranieri: tra queste in ordine di preferenza, figurano Francia, Grecia, Regno Unito, Malta, Cipro e Turchia.