Il traffico aereo fa rotta sul digitale
Con un piano da circa 570 milioni di euro al 2029, Enav punta sull’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la crescita internazionale: tra le direttrici, il settore dei droni, la remotizzazione e una digital academy L'articolo Il traffico aereo fa rotta sul digitale proviene da Economy Magazine.

Investimenti per circa 570 milioni di euro al 2029, con particolare focus sulla modernizzazione delle infrastrutture di controllo del traffico aereo, le nuove piattaforme digitali per la gestione del traffico aereo, l’Ict e i sistemi operativi. È un Piano Industriale improntato allo sviluppo e ricco di novità quello di Enav, il gruppo che gestisce il traffico aereo da 45 torri di controllo e quattro Centri di controllo d’area sul territorio nazionale, 24 ore su 24. Enav è quotata alla Borsa di Milano dal 2016 con un flottante del 46,7% circa – socio di maggioranza, con il 53,3% del capitale, è il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
«Il Piano Industriale 2025-2029 rappresenta un punto di svolta per Enav, delineando un percorso di crescita orientato all’innovazione, alla sostenibilità e al rafforzamento della competitività internazionale» dice l’amministratore delegato Pasqualino Monti. «La nostra strategia si fonda su investimenti mirati in tecnologie avanzate e capitale umano, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza del traffico aereo e consolidare la sicurezza operativa. In un contesto di trasformazione del settore dell’aviazione, puntiamo a rafforzare il posizionamento dell’Italia come hub strategico dell’industria aeronautica e ad incrementare il valore per gli azionisti. Inoltre, ci proponiamo di diventare un attore di primo piano nell’ecosistema dei velivoli a pilotaggio remoto, non solo come provider di servizi per droni, ma anche attraverso l’integrazione di tali tecnologie nelle operazioni aeronautiche, contribuendo così allo sviluppo di un nuovo segmento di mercato ad alto potenziale».
Le ambizioni di crescita poggiano sulla solidità dei risultati del 2024, con un traffico di rotta e di terminale in aumento rispettivamente del 10,5% e del 9,8% in termini di unità di servizio rispetto al 2023; ricavi consolidati a 1,037 miliardi di euro (+ 3,7%); ricavi da mercato non regolamentato a 49,3 milioni di euro (+ 14,4%); Ebitda consolidato a 310,9 milioni di euro (+3,6%); Ebitda margin pari al 30%; utile netto consolidato a 125,7 milioni di euro (+11,5%). «Il 2024 è stato un anno record» commenta l’ad Monti. «Il volume di traffico aereo sull’Italia, la performance sui mercati esteri e una gestione finanziaria attenta ci hanno fatto raggiungere i risultati più alti nella storia della Società. Grazie a questi numeri, siamo in grado di aumentare anche quest’anno la remunerazione verso i nostri azionisti. Abbiamo incrementato gli investimenti in tecnologia e formazione del nostro personale, migliorando così la qualità del servizio e posizionando Enav tra i primi service provider al mondo. Tutto ciò è ovviamente andato di pari passo con gli obiettivi di sostenibilità. Grazie alle nuove capacità operative nella gestione delle rotte, nel 2024 le compagnie aeree che hanno volato sui cieli italiani hanno risparmiato 90 milioni di kg di carburante».
Forte dei risultati ottenuti, Enav dunque rilancia con un piano industriale ambizioso, nel quale non mancano le novità. «Abbiamo annunciato al mercato l’ingresso nel mercato dei droni, con la costruzione di una vera e propria filiera dove andremo a offrire servizi per il controllo di infrastrutture critiche e altre attività che riguardano il tema della drone detection» spiega Felice Catapano, director of strategy di Enav. «C’è già una società che eroga questo tipo di attività, d-flight, 60% Enav e 40% Leonardo, delegata al controllo dello spazio». Quello dei droni è un mercato in forte espansione, ormai arrivato a maturazione. «Enav si è fatta trovare pronta per cogliere l’opportunità. Siamo la prima realtà in Europa ad aver ricevuto la certificazione Ussp, legata alla creazione di corridoi per far volare in sicurezza i droni» aggiunge Catapano, «puntiamo a creare una vera e propria filiera per una offerta integrata di attività e servizi: controllo delle infrastrutture critiche, controllo di ponti e viadotti per verificare con i droni lo stato di usura. A tal proposito stiamo facendo degli accordi innovativi anche con le assicurazioni, per far sì che i clienti possano avere un risparmio. La drone detection si utilizza anche per proteggere infrastrutture critiche, per esempio le carceri, in modo da assicurarsi che non vengano introdotti droga, armi, cellulari».
Altra direttiva del piano industriale è quella dell’espansione all’estero. «Stiamo imprimendo una forte accelerazione sui mercati internazionali, con l’apertura di 3 nuove sedi in India, Arabia Saudita e Brasile» sottolinea l’amministratore delegato Pasqualino Monti. «Partiremo subito con l’India, esportiamo tecnologia in questi paesi e stiamo consolidando una leadership nell’ambito dei sistemi di controllo della navigazione aerea». Spazio anche alla formazione specializzata. «Abbiamo presentato una Digital Academy» spiega Catapano, «la nostra accademia fisica a Forlì è estremamente verticale, forma controllori di volo e figure specializzate nel settore aviation. Abbiamo aggiunto una piattaforma e-learning per digitalizzare tutti questi contenuti ed esportare questa accademia a livello internazionale: con la nostra piattaforma saranno formati in tutto il mondo controllori di volo e le diverse figure che gravitano nel mondo dell’aviation».
Altro tema forte del piano industriale è quello della remotizzazione delle torri di controllo. «Siamo abituati a vedere la classica, iconica torre di controllo negli aeroporti» mette in evidenza l’amministratore delegato di Enav. «Le torri digitali remotizzano il servizio di controllo dello spazio aereo. Lo faremo per gli aeroporti di dimensioni ridotte: non saranno più controllati con il sistema a vista tradizionale dell’operatore sulla torre, ma a distanza, con l’utilizzo di sistemi molto evoluti che integrano tecnologie legate all’intelligenza artificiale». L’applicazione di queste tecnologie rappresenta un’opportunità importante per i nostri aeroporti minori. «Gli scali minori saranno così più competitivi, perché ci saranno meno costi» assicura Monti. «Questo nuovo servizio garantirà anche l’apertura in fasce orarie più ampie, proprio perché tutto viene controllato a distanza. Crediamo che sia una chiave di svolta importante per gli aeroporti minori, anche in una logica di incentivo del trasporto cargo che è legato a determinate filiere produttive. Queste torri remotizzate permettono di prolungare l’orario di attività dell’aeroporto e quindi di dare maggiore competitività alle filiere produttive del fresco: si pensi ai fiori, che vengono spediti in tutto il mondo». Last but not least, le strategie di sostenibilità. «Abbiamo avuto vari riconoscimenti in materia» conclude l’ad, «come abbiamo indicato nel piano industriale la nostra è una “sostenibilità sostenibile”, nel senso che noi già in tempi non sospetti abbiamo fatto passi estremamente concreti, evitando retorica e greenwashing. Per esempio con il free route, un sistema per cui gli aerei non seguono più le classiche rotte predeterminate delle aerovie, ma vanno da un punto all’altro in linea retta. Le tratte percorse diventano così più brevi, il che determina un abbattimento importante dei consumi e quindi delle emissioni degli aerei, oltre ad un risparmio economico significativo per le compagnie aeree».
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