Il ruolo della previdenza nello sviluppo del Paese: patrimonio, riforme e investimenti al centro del dibattito
Al “Previdenza in tour”, Boccia (CDC) rilancia il ruolo sociale degli enti previdenziali tra sostenibilità, semplificazione e investimenti domestici. Leo: “Tassazione da allineare ai fondi pensione”. L'articolo Il ruolo della previdenza nello sviluppo del Paese: patrimonio, riforme e investimenti al centro del dibattito proviene da FundsPeople Italia.

La gestione del patrimonio degli iscritti alla Cassa come “impegno sociale”. Ferdinando Boccia, presidente Cassa Dottori Commercialisti, nell’introdurre la 12esima edizione di “Previdenza in tour” l’evento organizzato da CDC a Milano lo scorso 17 aprile inserisce il lavoro degli enti di previdenza nella più ampia cornice delle trasformazioni in atto che richiedono “nuove visioni e coordinate”. Il confronto sul palco della sala delle grida di Borsa Italiana si traduce, dunque, in una riflessione più ampia legata alla crescita del Paese e al ruolo che hanno gli enti previdenziali in tal senso. Enti che si confrontano non soltanto con la sostenibilità sul lungo periodo (gli orizzonti temporali di questi attori si collocano sui 50 anni) ma anche con una richiesta di maggiore attenzione ad alcuni elementi: dall’accorpamento tra redditi di capitale e redditi diversi, alla tassazione, elemento fondamentale anche per le coperture. “Oggi i rendimenti delle casse di previdenza sono tassabili al 26%, quelli dei fondi pensione al 20%: l’obiettivo è allineare le due tassazioni (al 20%) e far sì che il beneficio fiscale sia indirizzato a investimenti produttivi per il sistema Paese”, così Maurizio Leo vice ministro dell’Economia e delle Finanze cita le iniziative in corso per riformare il tema dei redditi di natura finanziaria. Anche per rispondere alla necessità, richiamata da Boccia, di equilibrio tra “sostenibilità finanziaria e adeguatezza della prestazioni”. E questo nonostante numeri positivi per la Cassa anche nel 2024. Dal bilancio approvato il 16 aprile emerge un patrimonio che ha superato i 12,5 miliardi (+9,6% sul 2023), con un’esposizione domestica pari a 4,5 miliardi.
Bisogno di semplificazione
In questo perimetro si inseriscono 3,5 miliardi in investimenti mobiliari (di cui 2 miliardi in titoli di Stato) ed economia reale. Si conferma ancora una volta il tema dell’investimento nelle imprese italiane per cui enti previdenziali in generale (e casse nello specifico) si trovano allineati alle dinamiche di transizione in atto. Come sottolinea ancora Boccia, negli investimenti a favore del Paese “sono necessarie regole certe e di lungo periodo, oltre che di una maggiore semplificazione”. Il tema ha attraversato la mattinata di lavori declinato su più iniziative in atto: dalla semplificazione prevista dal Pacchetto Omnibus, e richiamata nell’intervento di Carlo Cottarelli, direttore Osservatorio conti pubblici italiani, come la strategia “che dovrà compensare gli eccessi negli obblighi imposti alle imprese nella precedente legislatura europea” a quella della Savings and Investment Union per cui, secondo Barbara Lunghi, head of primary markets Borsa Italiana, “è emerso il senso di urgenza dell’Europa “nel far sì che la ricchezza generata in Europa vada a finanziare l’economia europea”.
E appunto una selezione delle opportunità rientra nel discorso di Alberto Oliveti, presidente Enpam e Adepp, quando richiama le tre direttrici di impegno della Fondazione indirizzate su tre aree: la sostenibilità sul lungo periodo, per cui “dobbiamo trovare nuovi parametri ragionando soprattutto sulla solvibilità”; la proattività (“non ci può essere una buona previdenza senza una buona capacità professionale sottostante” e questa si può incentivare con attività di welfare su tutto il percorso professionale), e il rilancio dell’innovazione “che è alla base della produttività”.
Investimenti domestici
I temi dell’investimento domestico sono ripresi nel corso della mattinata di lavori, in primis con l’intervento di Gabriele Fava presidente INPS sul ruolo del I pilastro (“il nostro core business non sono le pensioni ma il servizio ai cittadini”) ma è nel corso della tavola rotonda che ha visto il confronto tra asset manager, accademia, istituzionali e imprese (tra cui Nino Tronchetti Provera di Ambienta e Manfredi Catella di Coima), Maria Paola Toschi global market strategist JP Morgan AM sottolinea il “punto di svolta” rappresentato da Liberation Day, ma richiama anche le evoluzioni di ordine istituzionale e politico in Europa (vedi cambiamento costituzionale in Germania) “da cui si potrebbe assistere a una fase di ripartenza degli investimenti, anche di ordine infrastrutturale”. Gli elementi sul piatto hanno un forte grado di complessità, “abbiamo di fronte quattro anni complicati, ma si parla, appunto, di quattro anni. Dal punto di vista degli investitori con un orizzonte temporale lungo bisogna cercare di cogliere gli spunti di lungo termine”. Del resto, come ricorda Marina Brogi, professoressa ordinaria di Economia degli Intermediari Finanziari Università La Sapienza, “Gli esseri umani si sono sempre organizzati per cogliere le opportunità”.
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