Il ritorno del Btp Italia, nuova emissione dal 27 maggio: cosa cambia
La tassazione resta agevolata al 12,5% e protezione dall’inflazione per i risparmiatori. Il titolo è esente da imposte di successione. Fino a 50.000 euro investiti non vengono conteggiati nell’Isee.

Roma, 23 aprile 2025 – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha annunciato una nuova emissione del Btp Italia, il titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana, pensato principalmente per i piccoli risparmiatori. Il collocamento si svolgerà da martedì 27 a venerdì 30 maggio 2025 e il titolo avrà una durata di 7 anni, con scadenza il 4 giugno 2032. Tra gli incentivi più attesi figura un premio fedeltà pari all’1% per chi sottoscriverà il titolo durante il collocamento e lo manterrà fino alla scadenza. Un’opportunità interessante per chi desidera proteggere il capitale dall’erosione causata dall’aumento dei prezzi.
Sottoscrizione e agevolazioni fiscali
Come già avvenuto per le precedenti edizioni, anche questa emissione sarà suddivisa in due fasi: la prima, dal 27 al 29 maggio (salvo chiusura anticipata), sarà dedicata esclusivamente ai piccoli risparmiatori e affini (mercato retail); la seconda, prevista per il 30 maggio, sarà riservata agli investitori istituzionali. I tassi minimi garantiti saranno comunicati lunedì 26 maggio. Il titolo potrà essere sottoscritto tramite il proprio home banking abilitato al trading online, oppure rivolgendosi in banca o agli sportelli postali, a condizione di possedere un conto titoli. La tassazione resta agevolata al 12,5% e il titolo è esente da imposte di successione. Inoltre, grazie a quanto previsto dalla legge di bilancio 2024, fino a 50.000 euro investiti in titoli di Stato non vengono conteggiati nell’Isee. Il collocamento avverrà sul mercato telematico Mot di Borsa Italiana, attraverso Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm in qualità di dealer.
Il confronto con l’edizione del 2023
Nel marzo 2023 il Btp Italia aveva registrato una raccolta vicina ai 10 miliardi di euro. La durata era più breve (5 anni) e il tasso cedolare reale annuo definitivo era del 2%. L’emissione si era chiusa con il secondo miglior risultato di sempre in termini di adesione da parte del pubblico retail. Molto più timida, invece, la partecipazione degli investitori istituzionali, con appena 1,35 miliardi di sottoscrizioni. L’appetito dei piccoli risparmiatori, attratti dalla protezione dall’inflazione e da un premio fedeltà all’8 per mille, aveva premiato la strategia del Mef, orientata ad ampliare la base retail. La riduzione della durata rispetto alle edizioni precedenti (da 6-8 a 5 anni) aveva inoltre reso l’investimento più accessibile, anche grazie all’importo medio contenuto dei contratti: circa il 70% sotto i 20.000 euro.
Btp Più e Btp Valore: le altre opzioni del Tesoro
Negli ultimi mesi il Mef ha arricchito l’offerta di titoli per il risparmio delle famiglie italiane. Tra questi il Btp Più lanciato a febbraio 2025, ha avuto una durata di 8 anni, con rimborso anticipato opzionale dopo 4 anni e cedole fisse trimestrali. Il tasso minimo garantito era del 2,8% per i primi 4 anni, salendo al 3,6% nei successivi. Il collocamento ha fruttato circa 15 miliardi di euro, segno di un interesse crescente per soluzioni di investimento a medio-lungo termine. Anche il Btp Valore, emesso in più occasioni nel 2024, ha attirato l’attenzione degli investitori grazie a un rendimento crescente, pari al 3,25% nei primi tre anni e 4% nel triennio successivo, con un premio fedeltà aggiuntivo. La varietà delle formule offerte dal Mef mira ad adattarsi ai diversi profili di rischio e orizzonti temporali, in un contesto di inflazione ancora percepita come minaccia concreta per il potere d’acquisto delle famiglie.
Risparmiatori alla ricerca di stabilità
La nuova emissione del Btp Italia si inserisce in un contesto in cui i risparmiatori cercano stabilità, protezione dall’inflazione e strumenti semplici da sottoscrivere. La durata a 7 anni può rappresentare un buon compromesso tra rendimento e impegno temporale, mentre il premio fedeltà e la fiscalità agevolata costituiscono elementi di attrattività ulteriore. L’evoluzione dei rendimenti reali e delle politiche monetarie sarà centrale per determinarne il successo, ma il Mef sembra voler continuare a costruire una relazione diretta e stabile con il risparmio domestico.