Il decreto sicurezza 2025 è in Gazzetta Ufficiale: ecco le novità
lentepubblica.it È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sicurezza 2025, un provvedimento articolato che introduce misure significative in materia di lotta al terrorismo, rafforzamento delle tutele per le forze armate e dell’ordine, oltre a intervenire su altri aspetti del diritto penale e amministrativo. Il nuovo testo tocca aspetti sensibili dell’ordinamento giuridico con l’intento di rafforzare […] The post Il decreto sicurezza 2025 è in Gazzetta Ufficiale: ecco le novità appeared first on lentepubblica.it.

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sicurezza 2025, un provvedimento articolato che introduce misure significative in materia di lotta al terrorismo, rafforzamento delle tutele per le forze armate e dell’ordine, oltre a intervenire su altri aspetti del diritto penale e amministrativo.
Il nuovo testo tocca aspetti sensibili dell’ordinamento giuridico con l’intento di rafforzare la risposta dello Stato alle minacce contro la sicurezza pubblica e le istituzioni democratiche.
Il testo recepisce le osservazioni del Quirinale, superando la versione del disegno di legge precedente, ma mantenendone l’impianto complessivo.
Nuovi reati contro la sicurezza dello Stato
Tra le novità principali, il decreto prevede l’introduzione di nuove fattispecie di reato nel codice penale. Viene istituito il reato di “detenzione di materiale con finalità di terrorismo”, punibile con la reclusione da 2 a 6 anni. La norma si applica a chiunque, pur non essendo parte di un’organizzazione terroristica, acquisisca o custodisca consapevolmente manuali, istruzioni o documenti relativi alla fabbricazione o all’uso di armi, esplosivi, sostanze tossiche o tecniche di sabotaggio, anche se rivolti contro Stati esteri o organizzazioni internazionali.
Un’ulteriore aggravante riguarda la diffusione di tale materiale: chi lo condivide, anche online, rischia una pena da 6 mesi a 4 anni. L’obiettivo è contrastare la circolazione di contenuti pericolosi che possano favorire atti eversivi o terroristici.
Reati contro la personalità dello Stato
Il decreto richiama e collega la nuova normativa a un’ampia serie di delitti contro la personalità dello Stato già previsti nel codice penale. Tra questi, figurano reati gravissimi come l’attentato alla Costituzione, la guerra civile, l’insurrezione armata, lo spionaggio, il terrorismo nucleare e l’arruolamento finalizzato ad atti eversivi. L’elenco comprende anche la cospirazione politica e l’associazione sovversiva, offrendo un quadro repressivo particolarmente esteso e dettagliato.
Documentazione antimafia estesa ai contratti di rete
Il provvedimento interviene anche sul codice antimafia, aggiornando l’articolo 85. Le nuove disposizioni impongono che la documentazione antimafia venga estesa anche ai contratti di rete, cioè quelle forme di collaborazione tra imprese finalizzate allo sviluppo comune. L’analisi riguarderà tutte le aziende coinvolte e, se presente, anche l’organo di coordinamento. Inoltre, in casi eccezionali, il prefetto potrà sospendere l’applicazione delle interdittive antimafia se queste comportassero l’azzeramento delle fonti di sostentamento del soggetto interessato e della sua famiglia.
Definizione tecnica aggiornata per gli articoli pirotecnici
Un’altra modifica, meno eclatante ma tecnicamente rilevante, riguarda la definizione di “articolo pirotecnico” contenuta nel decreto legislativo del 2015 che recepisce una direttiva europea. Il testo corregge una semplice parola – da “destinate” a “destinato” – per allinearsi alle formulazioni corrette in italiano giuridico e uniformare la terminologia tecnica, mantenendo però invariato il senso della norma.
Revoca della cittadinanza: nuovi limiti
Infine, il decreto interviene su un punto particolarmente delicato: la revoca della cittadinanza italiana. Introdotta nel 2018 per chi risulta condannato in via definitiva per gravi reati come terrorismo ed eversione, questa misura ora ha un limite. Il nuovo testo specifica che la revoca non può essere applicata se la persona in questione non possiede un’altra cittadinanza né ha la possibilità concreta di ottenerla, evitando così casi di apolidia forzata.
Il testo del decreto sicurezza 2025 in Gazzetta Ufficiale
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