Il declino della Peak Tv

C’è stato un momento in cui la tv era diventata troppa. Troppe proposte, troppe serie tv. Per troppa gente, pensavano. E a un certo punto era stato effettivamente così. I presupposti per una produzione televisiva di massa esistevano da tempo, ma la pandemia del 2020 fornì la condizione perfetta per spalancare le porte a una… Leggi di più »Il declino della Peak Tv The post Il declino della Peak Tv appeared first on Hall of Series.

Apr 17, 2025 - 17:02
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Il declino della Peak Tv
C’è stato un momento in cui la tv era diventata troppa. Troppe proposte, troppe serie tv. Per troppa gente, pensavano. E a un certo punto era stato effettivamente così. I presupposti per una produzione televisiva di massa esistevano da tempo, ma la pandemia del 2020 fornì la condizione perfetta per spalancare le porte a una platea smisurata, all’altezza dell’altrettanto smisurata offerta seriale che imperversava sui canali tradizionali e, soprattutto, sulle piattaforme di streaming. Costretti a stare chiusi in casa, milioni di spettatori si aggrapparono alle serie tv, divenute alleate preziose per superare la noia e riempire il tempo, mentre il mondo affrontava una delle sue battaglie per la sopravvivenza più drammatiche degli ultimi decenni. La chiamavano peak tv, quell’era dell’abbondanza.

“Un tempo la chiamavamo peak tv. Ora somiglia di più a un ingorgo televisivo“, scriveva il Washington Post, fotografando con ironia il caos produttivo di quegli anni.

Un picco, nonché una saturazione del sistema. L’espressione fu coniata nel 2015 da John Landgraf, storico dirigente di FX. Un uomo che conosce il piccolo schermo straordinariamente bene, tanto da esser stato soprannominato “il sindaco della tv”. Disse, al tempo:“C’è semplicemente troppa televisione“. Una considerazione lucida, accompagnata da un monito: “Il nostro cervello non è settato per gestire una tale quantità di contenuti: il settore dovrà necessariamente assestarsi”.

Detto, fatto: la peak tv visse il suo picco nel 2022, quando si arrivò alla soglia di 600 serie tv distribuite negli Stati Uniti.

Un record assoluto, al quale seguì però quell’“assestamento” evocato anni prima da Landgraf. Da quel momento in poi, la tv è cambiata: le serie prodotte sono calate sensibilmente, e la peak tv ha iniziato la sua parabola discendente. Oggi la televisione è diventata altro. In parte somiglia al suo passato recente, ma in molti aspetti ricorda addirittura il suo passato remoto. Quello che sembrava accantonato per sempre dalla rivoluzione dello streaming è tornato a galla con nuove forme, nel tentativo di recuperare vecchie certezze. Questa, in fondo, è la sintesi breve di ciò che racconteremo nel corso di questo articolo, attraverso tre fasi fondamentali. Zaino in spalla: si parte per un viaggio nella storia recente della serialità.

Dall’ascesa dello streaming al picco del 2022: dalla “Prestige Tv” alla “Peak Tv”

Walter White in un iconico momento di Breaking Bad, a proposito di peak tv
Credits: AMC

John Landgraf, d’altronde, è un uomo che è stato, è e sarà ancora uno dei protagonisti assoluti di questa fase storica in transizione. Lo è ormai da decenni, quando assunse la guida di un network che rappresenta, oggi, un riferimento assoluto per la serialità di qualità: FX. Ne abbiamo parlato di recente, e non è un caso che sia stato lui a coniare l’espressione “peak tv”, esprimendosi in quei termini: lui è uno di quelli che la peak tv, quell’era dell’abbondanza nella quale si produceva troppo, l’ha sempre osteggiata con una visione alternativa.

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