Il caso del $TRUMP Coin: tra politica, cripto e cena privata con l’ex presidente

Negli ultimi giorni, l’attenzione mediatica è tornata a concentrarsi su Donald Trump, questa volta non per questioni elettorali o giudiziarie,…

Mag 15, 2025 - 10:42
 0
Il caso del $TRUMP Coin: tra politica, cripto e cena privata con l’ex presidente

Negli ultimi giorni, l’attenzione mediatica è tornata a concentrarsi su Donald Trump, questa volta non per questioni elettorali o giudiziarie, ma per un’iniziativa alquanto singolare legata al mondo delle criptovalute. L’ex presidente degli Stati Uniti ha infatti annunciato un evento esclusivo riservato ai principali detentori del meme coin $TRUMP, attirando investitori, speculatori e curiosi da ogni parte del mondo.

Cena privata, ricevimento e tour alla Casa Bianca: il premio per i top holder

Trump ha promesso una cena privata nel suo campo da golf vicino a Washington D.C. ai primi 220 detentori del $TRUMP Coin, con un ricevimento riservato ai primi 25 in classifica. L’iniziativa si completerà con una visita privata alla Casa Bianca il giorno successivo. Questi eventi esclusivi hanno ovviamente catalizzato un’ondata di acquisti, speculazioni e manovre finanziarie, facendo impennare i volumi di trading.

Tra le storie più curiose emerse c’è quella di Morten Christensen e dei suoi amici, che sono riusciti a ottenere l’invito spendendo solo 1.200 dollari, rispetto ai circa 54.500 che Bloomberg stima fossero necessari per assicurarsi un posto tra i vincitori tramite un acquisto diretto e costante durante il periodo del concorso. Il loro trucco? Una posizione long pubblica su wallet tracciabile e una posizione short off-the-book, aggirando così i criteri senza gonfiare artificialmente il portafoglio. Una mossa che, sebbene creativa, ha sollevato discussioni sull’equità della selezione.

Chi sono i maggiori detentori? Il primo è Justin Sun

Justin Sun, fondatore di TRON, figura al vertice della classifica dei maggiori detentori di $TRUMP Coin. Ma non è l’unico nome interessante: tra i grandi acquirenti compare anche una misteriosa azienda cinese, con zero entrate e appena 8 dipendenti, che è riuscita ad acquistare ben 300 milioni di token, generando preoccupazioni su possibili interferenze straniere o operazioni speculative non trasparenti.

Secondo quanto riportato dalla CBS News, oltre 140 milioni di dollari sono stati spesi in acquisti di $TRUMP Coin durante il periodo del concorso. Un’enorme affluenza di capitale, specialmente se si considera che si tratta di un token senza utilità reale se non quella di aggregare una community di sostenitori del marchio Trump.

Tokenomics: un progetto centralizzato e redditizio per gli affiliati

Lanciato a gennaio 2025, il progetto ha distribuito inizialmente 100 milioni di $TRUMP Coin al pubblico, con altri 100 milioni immessi in un liquidity pool. Tuttavia, la fornitura totale salirà fino a 1 miliardo di token nei prossimi tre anni. Il restante 80% dell’offerta è saldamente nelle mani di due entità legate a Trump, ovvero CIC Digital LLC e Fight Fight Fight LLC. Queste società traggono profitti diretti dalle transazioni, mettendo in discussione l’autenticità “popolare” del progetto e sottolineandone la natura fortemente centralizzata.

Quella del $TRUMP Coin appare come una mossa astuta di marketing politico che sfrutta il fascino polarizzante dell’ex presidente per monetizzare l’entusiasmo (o la fedeltà) dei suoi sostenitori. Se da un lato offre esperienze esclusive e attira capitali importanti, dall’altro solleva serie domande etiche sul confine tra politica, business personale e speculazione finanziaria. Una vicenda che conferma ancora una volta quanto sia sottile la linea tra populismo digitale e strategia d’investimento camuffata.