Iginio Massari: “Le mie chiacchiere a 100 euro al chilo non sono care, ma costose. Chi non lo capisce può comprare altrove”

Iginio Massari: “Le mie chiacchiere a 100 euro al chilo non sono care” Iginio Massari risponde alla polemiche dei giorni scorsi sul costo delle sue chiacchiere di Carnevale, vendute nei suoi negozi a 100 euro al chilo. Intervistato dal Corriere della Sera, infatti, il pasticciere afferma: “Sa qual è la differenza tra caro e costoso? […]

Feb 28, 2025 - 13:53
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Iginio Massari: “Le mie chiacchiere a 100 euro al chilo non sono care, ma costose. Chi non lo capisce può comprare altrove”

Iginio Massari: “Le mie chiacchiere a 100 euro al chilo non sono care”

Iginio Massari risponde alla polemiche dei giorni scorsi sul costo delle sue chiacchiere di Carnevale, vendute nei suoi negozi a 100 euro al chilo.

Intervistato dal Corriere della Sera, infatti, il pasticciere afferma: “Sa qual è la differenza tra caro e costoso? Caro è un prodotto che non vale il prezzo. Costoso è qualcosa di eccellente che non tutti possono permettersi”.

 

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In realtà, sottolinea Massari, il costo finale è lontano dai 100 euro di cui si è parlato nei giorni scorsi: “Ogni chiacchiera pesa circa 10-15 grammi. Una porzione da 3 pezzi pesa 40 grammi e costa 4 euro. Con 6 euro si acquistano 5 chiacchiere”.

Secondo Debora Massari, figlia di Iginio, la polemica è doppiamente sterile: “Socialmente perché fine a se stessa, logicamente perché il valore non si misura in peso”.

La clientela comunque apprezza: “Chi ci sceglie capisce il valore del prodotto. Chi non lo capisce, è libero di comprare altrove”. Iginio Massari, poi, spiega la lavorazione che c’è dietro le chiacchiere: “Stendiamo la pasta a macchina fino a 2 millimetri, poi la tiriamo a mano fino a farla così sottile da poter leggere l’ora attraverso. La friggiamo in olio di qualità, poi le mettiamo in verticale per eliminare l’olio in eccesso”.

Un lavoro per il quale servono sei persone: “Una tira la pasta, tre la modellano, due la friggono evitando che si arriccino”. A fare la differenza è la qualità dell’olio: “Lo cambiamo ogni due ore, scartandolo prima che si ossidi”.