I problemi cronici della sanità. “Liste d’attesa e personale stressato. Stendiamo un velo pietoso”

L’allarme lanciato dal segretario provinciale della Fials Renzo Barbieri per un settore in affanno. “Molti professionisti sono costretti a rinunciare a settimane di ferie per evitare il collasso del servizio”

Apr 11, 2025 - 01:32
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I problemi cronici della sanità. “Liste d’attesa e personale stressato. Stendiamo un velo pietoso”

Massa Carrara, 11 aprile 2025 – Allarme per le lunghe liste di attesa nella sanità pubblica. A sollevare il problema è il segretario provinciale della Fials Massa Carrara, Renzo Barbieri. «Come segreteria provinciale denunciamo la grave situazione in cui si trova la sanità pubblica della Provincia apuana – scrive il sindacalista – dove le liste di attesa si allungano per la grave carenza di personale medico, infermieri, tecnici sanitari e Oss, a cui si aggiungono anche le carenze di personale amministrativo mentre è in continuo aumento di responsabili direttori e personale infermieristico con funzioni di Ico e coordinamento, ovviamente tolto dal circuito produttivo e non sostituiti. Esempi che rendono chiara la situazione – prosegue il sindacalista –. Il pronto soccorso lavora in condizioni caotiche con spazzi non idonei per il carico di lavoro dovuto agli accessi di pazienti più di 200 pazienti al giorno, con personale costretto a saltare i riposi per garantire i turni. In tutto ciò la direzione invece di andare e vedere di trovare soluzioni, va a controllare se il personale stressato da questa situazione ha la mascherina abbassata nei reparti di degenza». «Il personale per garantire l’assistenza è continuamente costretto a salti di riposo, e non usufruisce delle ferie dipendenti con più di 70 giorni di ferie da usufruire – aggiunge Barbieri –. La Tac di Carrara lavora solo dalle 8 alle 14 ma il macchinario nuovo dovrebbe funzionare almeno 12 ore. Il nuovo locale per la risonanza magnetica è chiuso da almeno un anno, e il macchinario è nel vecchio ospedale di Massa dal 2017, e questo a fronte di una spesa annua di circa 50mila euro di manutenzione. E così l’azienda continua a dirottare gli esami nelle strutture private con spese milionarie – conclude Barbieri –, che, se effettuate in proprio, visto che i macchinari ci sono e non si usano, costerebbero meno della metà. Con questo sistema si distrugge il pubblico a favore del privato. Altro esempio negli ospedali di Pontremoli e Fivizzan, dove ci sono professionisti molto apprezzati dai pazienti, le sale operatorie vengono fatte lavorare molto poco per carenza di personale. Poi stendiamo un velo pietoso sulla sanità pubblica territoriale, che solo chi ne ha bisogno si rende conto. La Fials si chiede, ma i sindaci che sono i tutori della sanità pubblica dove sono? Le istituzioni addette al controllo della spesa pubblica sanitaria che fine hanno fatto?».