I pesticidi sono anche nella polvere delle nostre case (e a volte più che nei campi stessi), nuovo studio shock
Un nuovo studio internazionale ha rivelato che i residui di pesticidi non solo contaminano l’ambiente circostante, ma sono onnipresenti anche all’interno delle abitazioni. I risultati sono preoccupanti, in quanto mostrano che tantissimi pesticidi, molti dei quali pericolosi per la salute umana e per le specie non bersaglio, sono presenti in quantità significative nella polvere domestica,...

Un nuovo studio internazionale ha rivelato che i residui di pesticidi non solo contaminano l’ambiente circostante, ma sono onnipresenti anche all’interno delle abitazioni. I risultati sono preoccupanti, in quanto mostrano che tantissimi pesticidi, molti dei quali pericolosi per la salute umana e per le specie non bersaglio, sono presenti in quantità significative nella polvere domestica, specialmente nelle case più vicine ai campi agricoli.
Lo studio, condotto da ricercatori di dieci paesi europei, coordinati dal Radboud Institute for Biological and Environmental Sciences di Nijmegen, ha rivelato che sono oltre duecento le sostanze chimiche, molte delle quali vietate da decenni, che continuano a contaminare l’ambiente e, di conseguenza, anche gli ambienti domestici. L’Istituto Ramazzini di Bologna ha partecipato per l’Italia, concentrandosi sulla Pianura Padana, una delle principali aree agricole del nostro paese.
L’origine della contaminazione: la polvere domestica come veicolo
Lo studio ha analizzato campioni provenienti da diverse fonti in aree agricole altamente vocate. I ricercatori hanno scoperto che la polvere presente nelle case degli agricoltori, e in generale nelle abitazioni delle zone agricole, è contaminata da un numero sorprendente di pesticidi. Tra i campioni analizzati, i ricercatori hanno trovato oltre 200 pesticidi, di cui un centinaio nei terreni, 112 nelle acque superficiali, e ben 197 nella polvere domestica.
Un dato davvero sconvolgente è il fatto che la quantità di pesticidi nella polvere all’interno delle case era addirittura maggiore rispetto a quella rilevata nei campi agricoli stessi.
Le sostanze chimiche arrivano nelle abitazioni non solo tramite l’aria, ma anche grazie agli animali domestici, che fungono da veicoli per il trasporto di pesticidi, e persino attraverso le scarpe. Quando si entra in casa dopo essere stati all’aperto, è possibile introdurre tracce di pesticidi nei propri ambienti.
Una delle scoperte più preoccupanti riguarda la presenza di pesticidi vietati da decenni, come il DDT. Questo insetticida, bandito a livello internazionale nel 1972, continua a essere rilevato nei campioni di polvere domestica e nelle acque, a dimostrazione della sua incredibile persistenza nell’ambiente.
Nonostante i livelli di molti composti fossero generalmente bassi, nell’86% dei campioni è stata rilevata almeno una sostanza con concentrazioni superiori ai limiti di legge.

@Science
I pericoli nascosti dei pesticidi
Il vero rischio non risiede solo nella presenza di pesticidi singoli, ma nella combinazione di più sostanze chimiche, che agiscono sinergicamente e risultano ancora più dannose per la salute umana. Molti pesticidi sono noti per avere effetti negativi sul sistema endocrino, riproduttivo e per aumentare il rischio di malattie oncologiche. Tuttavia, l’effetto combinato di decine di sostanze diverse non è stato mai studiato in modo approfondito, il che rende la situazione ancora più preoccupante. L’esposizione prolungata a queste miscele chimiche, specialmente in ambienti domestici, potrebbe avere effetti devastanti nel lungo termine, senza che i cittadini ne siano pienamente consapevoli.
Un altro dato importante da considerare è che sostanze come il glifosato e i PFAS, che sono contaminanti permanenti, continuano ad essere rilevate nell’ambiente. Questo sottolinea la necessità di rivedere l’approccio normativo, adottando regolamenti più severi e misure di bonifica più efficaci. Anche se si intervenisse per limitare o eliminare queste sostanze, infatti, l’ambiente continuerebbe a contenerle per molti anni, a meno di interventi drastici e costosi per ripulirlo.
I risultati dello studio ci indicano chiaramente che la salute del nostro ambiente è strettamente legata alla salute umana, e che non possiamo più ignorare i campanelli d’allarme lanciati dalla scienza.
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