I dazi di Trump zavorrano Bmw?

Il 2024 è stato difficile anche per la Casa di Monaco di Baviera. Come per le connazionali colpa è della perdita di terreno in Cina, ma a differenza dei vari marchi nel portafogli Volkwsagen (Porsche, Audi) e di Mercedes-Benz, al momento Bmw non è intenzionata a riorganizzare la propria struttura aziendale, anche se si attende un 2025 in salita anche a causa dei dazi di Donald Trump

Mar 17, 2025 - 13:50
 0
I dazi di Trump zavorrano Bmw?

Il 2024 è stato difficile anche per la Casa di Monaco di Baviera. Come per le connazionali colpa è della perdita di terreno in Cina, ma a differenza dei vari marchi nel portafogli Volkwsagen (Porsche, Audi) e di Mercedes-Benz, al momento Bmw non è intenzionata a riorganizzare la propria struttura aziendale, anche se si attende un 2025 in salita a causa dei dazi di Donald Trump

Anche la tedesca Bmw, come molte altre connazionali, ha dovuto vedersela con un 2024 difficile per i suoi conti, messi a dura prova dal terreno perso in Cina. E si prepara ad affrontare un 2025 zeppo di incognite per quel che accadrà non solo nel Paese del Dragone, dove le rivali sono sempre più agguerrite, ma anche dall’altra parte del mondo, negli States. Pesano infatti sulle prospettive finanziarie di Bmw i dazi che Donald Trump intende mettere per colpire esplicitamente l’auto “made in Europe”.

BMW ACCIACCATA DAI DAZI DI TRUMP?

La casa automobilistica di Monaco di Baviera ha stimato che le nuove tariffe imposte alla dogana potrebbero ridurre i suoi profitti di circa un miliardo di euro nel corso dell’anno.

Per questo il margine di profitto previsto è stato ricompreso tra il 5% e il 7% nel settore automobilistico, considerando gli effetti delle tariffe europee sui veicoli elettrici importati dalla Cina e i dazi statunitensi del 25% su acciaio, alluminio e auto provenienti dal Messico.

Bmw rischia di essere maggiormente esposta rispetto ad altri marchi, dato che l’azienda guidata dal 2019 da Oliver Zipse risulta il principale esportatore automobilistico per valore dagli Stati Uniti e vende oltre metà dei veicoli prodotti in Germania al di fuori dell’Europa.

COME SI MUOVERA’?

“Se lo scenario cambia, anche le nostre previsioni si adegueranno”, ha avvertito il Cfo, Walter Mertl (in foto), lasciando intendere che sono già allo studio eventuali contromosse. Quanto alla fotografia dell’anno passato, “Mentre il primo semestre è stato in linea con la nostra pianificazione originale, le performance di vendita nel secondo semestre sono state influenzate dalle interruzioni delle consegne in relazione a Ibs, nonché dalla domanda persistentemente debole in Cina”, ha spiegato.

IL 2024 DI BMW IN NUMERI

I ricavi del Gruppo sono stati pari a 142,4 miliardi di euro determinando una flessione dell’8,4 per cento sull’anno precedente. Il calo rispetto al 2023 è stato determinato principalmente dal calo del volume delle vendite e dall’intensa concorrenza sui prezzi nel mercato cinese, fanno sapere da Monaco di Baviera.

Gli utili prima delle imposte a livello di Gruppo sfiorano gli 11 miliardi di euro, il 35,8% in meno sul 2023. Ciò ha comportato un margine EBT di Gruppo del 7,7% per l’anno. Il settore Automotive ha registrato un EBIT di 7,89 miliardi di euro e un margine EBIT del 6,3%. I ricavi del segmento Auto ammontano a quasi 125 miliardi di euro, in diminuzione del 5,6% rispetto al 2023. Per l’intero anno, il Bmw Group ha consegnato 2,45 milioni di veicoli Bmw, Mini e Rolls-Royce ai clienti in tutto il mondo. Ciò rappresenta un calo del 4% rispetto all’anno precedente.

LA QUESTIONE CINESE

“Le dinamiche di mercato in Cina rimangono deboli – ha ammesso il Cfo -, il che ha avuto un impatto sulle performance di vendita”. “La Cina rimane un mercato chiave per il BMW Group. Nel 2024, abbiamo venduto più di un quarto di tutti i nostri veicoli lì. Il mercato è altamente dinamico e caratterizzato da una crescente pressione competitiva”, ha aggiunto l’amministratore delegato, Zipse.

“Nel 2024 – ha illustrato -, per la prima volta abbiamo consegnato oltre 100.000 Bev ai clienti in Cina. Ciò rende la Cina il nostro più grande mercato singolo per i veicoli elettrici anche se le nostre performance di vendita sono state frenate lo scorso anno da un sentimento dei consumatori costantemente basso.”

BMW PRENDE A BORDO HUAWEI PER PIACERE PIU’ AI CINESI

Anche per questo stamani Bmw ha rivelato che intende integrare Huawei HiCar – un’app mobile per auto sviluppata dal conglomerato tecnologico cinese e  basata sul sistema operativo cinese Harmony – sui suoi modelli pensati per il mercato del Dragone. Oltre a questo, i tedeschi stanno anche cercando di raggiungere una cooperazione più “cross-cycle” con i suoi fornitori per aumentare la collaborazione coi partner cinesi locali.

NIENTE RIORGANIZZAZIONI IN VISTA, PER ORA

A differenza dei vari marchi nel portafogli Volkwsagen (Porsche, Audi) e di Mercedes-Benz, che stanno già intervenendo sui costi, Bmw per il momento non sembra intenzionata a riorganizzare in modo significativo la propria struttura aziendale per fare fronte alle nuove sfide.

Secondo Reuters, l’azienda tedesca starebbe progettando una nuova variante del crossover Model Y nello stabilimento di Shanghai, mentre gli esperti sottolineano che un maggiore trasferimento della produzione negli Stati Uniti d’America, assecondando i diktat di Donald Trump, potrebbe mitigare i danni, ma a costi elevati.