I dazi di Trump, la grande occasione della Cina e “la fine della leadership economica americana”

L’analisi del board editoriale del Wall Street Journal: Pechino può usare il suo ampio mercato per corteggiare gli alleati americani. Corea del Sud e Giappone sono i primi obiettivi, ma l'Europa è sulla lista

Apr 3, 2025 - 21:22
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I dazi di Trump, la grande occasione della Cina e “la fine della leadership economica americana”

Roma, 3 aprile 2024 - I dazi di Donald Trump apriranno spazi di manovra importanti per la Cina, in particolari con gli (ex?) alleati di Washington. E le misure introdotte dal tycoon si tradurranno in costi più elevati per le aziende e i consumatori americani e in una "graduale erosione della competitività americana". E’ questa, in sintesi, l’analisi del board editoriale del Wall Street Journal in un articolo dal titolo 'La nuova era del protezionismo di Trump', sulle ‘guerra’ aperta dalla Casa Bianca. Dazi, crollano le Borse. La Casa Bianca: “Fidatevi”. Macron alle aziende francesi: stop investimenti in Usa

Fine della leadership americana

La nuova politica commerciale di Trump metterà fine alla leadership economica americana: "Trump ha adottato una visione più mercantile del commercio e dell'interesse personale degli Stati Uniti. Il risultato sarà probabilmente ogni nazione per sé", osserva il board del Wall Street Journal mettendo in evidenza come i dazi sono appunto un'opportunità per la Cina "per usare il suo ampio mercato per corteggiare gli alleati americani. Corea del Sud e Giappone sono i primi obiettivi, ma l'Europa è sulla lista della Cina. I legami commerciali più stretti con Pechino e i dubbi sull'accesso al mercato statunitense, renderanno questi paesi meno propensi ad unirsi agli Stati Uniti per imporre controlli sulle esportazioni di tecnologia alla Cina o per vietare il prossimo Huawei". I dazi di Trump, chi è escluso e il mistero di Iran e Israele

“Bullismo” a stelle e strisce

La Cina del resto ha attacca duramente gli ultimi dazi di Trump, additati come un esempio di "bullismo" a stelle e strisce. Verso la Repubblica popolare pende la nuova stretta del 34%, in vigore dal 9 aprile, che si aggiungerà alle recenti aliquote aggiuntive del 20% imposte sul fentanyl e sulle tariffe già esistenti. La reazione del gigante asiatico sarà inevitabile. Il ministero del Commercio non ha citato le contromisure che la Cina potrebbe adottare, ma l'obiettivo è "risolvere i problemi con una consultazione paritaria".

Pechino al centro

Xi, secondo indiscrezioni diplomatiche, avrebbe in programma a metà mese la missione di alto profilo nel sudest asiatico tra Vietnam, Malaysia e Cambogia, alcuni dei Paesi colpiti più duramente da The Donald, presentandosi come baluardo di stabilità rispetto al caos e ribadendo messaggi semplici come quelli lanciati oggi dal suo ministero del Commercio: gli Stati Uniti "ignorano" i benefici che traggono dal sistema commerciale globale e "i cosiddetti 'dazi reciproci', che si basano su valutazioni soggettive e unilaterali americane, non sono in linea con le regole del commercio internazionale, mettono a serio repentaglio i legittimi diritti e interessi delle parti interessate". Un duro editoriale dell'agenzia statale Xinhua, ripreso dal Quotidiano del Popolo, ha sollecitato addirittura una chiamata globale contro la "coercizione economica" Usa considerando che "le concessioni possono solo incoraggiare la propensione al bullismo" dell'inquilino della Casa Bianca.