Giorgetti alla Camera: «Ai ceti medi già ridotte 18 miliardi di tasse, orizzonte pluriennale per il resto»

Il ministro dell'Economia, durante il question time, si è mostrato prudente sulle spese militari collegate al piano di Riarmo europeo: «Prematuro parlare di uso di risorse nazionali» L'articolo Giorgetti alla Camera: «Ai ceti medi già ridotte 18 miliardi di tasse, orizzonte pluriennale per il resto» proviene da Open.

Mag 7, 2025 - 18:57
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Giorgetti alla Camera: «Ai ceti medi già ridotte 18 miliardi di tasse, orizzonte pluriennale per il resto»

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L’intento del governo è di convergere verso «un progressivo abbattimento dell’entità della pressione fiscale anche per i redditi medi». Obiettivo che però «presuppone un orizzonte temporale pluriennale, ma il cui percorso è stato già avviato». A dirlo è il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, durante il question time di oggi, 7 maggio, alla Camera dei deputati. Presenti anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Il question time è iniziato pochi minuti dopo il premier time di Giorgia Meloni, lo spazio in cui la presidente del Consiglio risponde alle interrogazioni dei parlamentari, che oggi si è svolto nell’Aula del Senato.

Ceto medio

«I tanti Marco, Paolo e Silvia – persone del ceto medio utilizzate simbolicamente per rappresentare cittadini comuni dal deputato Luigi Marattin nella sua domanda in cui chiedeva ragguagli sugli annunciati tagli alle tasse – hanno beneficiato complessivamente di una riduzione dell’imposizione fiscale pari a 18 miliardi grazie a questi provvedimenti» ha spiegato Giorgetti. Provvedimenti che, secondo il ministro, hanno garantito «una riduzione della pressione fiscale pari all’1,3% dal 2024 rispetto al 2023».

Piano di riarmo europeo 

Rispondendo a un’interrogazione sulla valutazione dell’impatto del Piano di riarmo europeo sui saldi di finanza pubblica, il ministro ha dichiarato che «al momento è prematuro esprimere una valutazione», poiché «ogni ipotesi di utilizzo di risorse nazionali aggiuntive, ovvero di richieste di attivazione della clausola nazionale, sono per quanto riguarda l’Italia, subordinata alle decisioni che potrebbero essere prese al vertice Nato» previsto per giugno. Intanto l’Esecutivo ribadisce il proprio impegno a rispettare l’obiettivo del 2% di spesa militare richiesto dall’Alleanza Atlantica.

Presto in Cdm il ddl sui Lep

Sul disegno di legge delega sui Livelli essenziali delle prestazioni, collegato all’Autonomia differenziata, il Def ha fatto sapere che «sarà approvato a breve dal Consiglio dei ministri». Ma non conterrà «la definizione dei Lep – spiega – ma i principi e i criteri direttivi generali e specifici che i decreti legislativi attuativi dovranno seguire per determinare le prestazioni». Sarà quindi solo con i successivi decreti legislativi «che potrà procedersi alla quantificazione delle risorse necessarie».

La web tax

Interpellando sempre Giorgetti, il deputato di Italia Viva, Davide Faraone, ha chiesto chiarimenti sulla web tax, la tassa che toccherebbe i grandi colossi web e i servizi digitali. «Siamo orientati a lavorare soprattutto in sede internazionale», spiega Giorgetti. «Esiste nell’ordinamento italiano, e non esiste in altri ordinamenti europei, un’imposta sui servizi digitali che è stata conformata alle proposte contenute nel digital taxation package Ue – ha ricordato – proprio coerentemente con quella proposta è stata istituita un’imposta pari al 3% che ha generato lo scorso anno introiti per 455 milioni di euro». Per Faraone si tratta «di una truffa continua» perché «il 3% lo avete ereditato». Poi attacca Meloni: «la premier è andata da Trump nello Studio Ovale e non ha mai detto una parola su questo. È una truffa continua».

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