Gennaro Sangiuliano, archiviate le accuse di peculato e rivelazione di segreto per il caso Boccia

Nessun peculato né rivelazione di segreto d’ufficio. Il Tribunale dei Ministri ha archiviato l’indagine a carico dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, come già sollecitato dalla Procura di Roma quando aveva inviato il fascicolo. L’inchiesta – titolari le pm Giulia Guccione e Barbara Trotta – era stata aperta dopo un esposto del parlamentare di Avs Angelo Bonelli in cui si faceva riferimento al caso di Maria Rosaria Boccia, ora indagata per stalking, e alla “pubblicazione di documenti riservati da parte” della donna e il suo uso “di mezzi e servizi dello Stato, inclusa l’auto della scorta”.

Le indagini erano state delegate ai carabinieri del Nucleo investigativo. Per quanto riguardava il peculato, gli accertamenti hanno riguardato le presenze dell’imprenditrice campane alle kermesse di Taormina e Polignano a Mare e alle spese di biglietti aerei e hotel. Relativamente all’ipotesi di rivelazione di segreto d’ufficio, la vicenda era quella degli occhiali-telecamera, per cui secondo Bonelli, era stato “violato il divieto assoluto, anche per i parlamentari, di filmare l’aula e l’interno degli edifici istituzionali”.

“Siamo soddisfatti soprattutto sul piano morale. Sangiuliano si è dimesso per una vicenda privatissima e questa archiviazione conferma che non ha mai compiuto alcun illecito. La sua è stata una decisione di grande serietà”, ha commentato l’avvocato dell’ex ministro Silverio Sica. “Vicinanza” all’ex esponente del governo è arrivato anche dal presidente del Senato Ignazio La Russa e da diversi deputati e senatori di Fratelli d’Italia.

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