Gaza, nuovi raid: “Almeno 15 morti nella notte, 100 nelle ultime 24 ore”. Israele apre un’inchiesta sui sanitari uccisi a Rafah

Altri raid delle Israel Defense Forces, altre vittima nella Striscia di Gaza. La Protezione civile, controllata da Hamas, ha segnalato almeno 15 vittime in un attacco israeliano nel nord dell’enclave palestinese. Secondo fonti mediche, il bilancio complessivo dell’ultima notte di bombardamenti sarebbe di 55 morti. Funzionari ospedalieri di Khan Younis, nel sud della Striscia, hanno riferito che i corpi di 14 persone sono stati portati all’ospedale Nasser, 9 dei quali appartenenti alla stessa famiglia; fra i morti ci sono 5 bambini e 4 donne. Inoltre i corpi di altre 19 persone, fra cui 5 bambini di età compresa tra 1 e 7 anni e una donna incinta, sono stati portati all’ospedale europeo vicino a Khan Younis. A Gaza City, infine, 21 corpi sono stati portati all’ospedale Ahli e fra loro ci sono secondo le fonti 7 bambini.

Le operazioni militari proseguono, insieme agli ordini di evacuazione. L’esercito israeliano ha ordinato oggi agli abitanti di andare via da Shujaiya, Al Jadida, Turkman e Zaitun orientale, aggiungendo che l’esercito “opererà con estrema forza nella vostra zona”. La conta delle vittime è dunque destinata a salire. Secondo il ministero della Sanità di Gaza nelle ultime 24 ore sono state uccise 100 persone e altre 138 sono rimaste ferite. Dal 18 marzo, giorno in cui l’esercito israeliano ha ripreso i bombardamenti, 1.163 palestinesi sono rimasti vittima dei bombardamenti. Dal 7 ottobre 2023 il bilancio delle vittime è salito a quota 50.523, mentre i feriti sono 114.776.

Le Forze di difesa israeliane hanno reso noto di aver avviato un’indagine sui raid dei giorni scorsi nei quali sono state colpite delle ambulanze, provocando la morte di 15 operatori sanitari. “L’incidente del 23 marzo nel quale le Idf hanno aperto il fuoco per colpire terroristi nelle ambulanze è stato trasferito del meccanismo dell’Esercito per l’inchiesta”, ha ferito il portavoce militare Nadav Shoshani. Il riferimento è all’uccisione di 15 operatori sanitari, tra cui 8 membri della Mezzaluna Rossa palestinese e un membro dell’Unrwa, che si spostavano per raggiungere il luogo in cui era necessario un intervento di soccorso nei pressi di Rafah, nel sud della Striscia.

Sul piano diplomatico, intanto, non si registrano passi avanti. Hamas ha annunciato di aver respinto l’ultima contro-proposta israeliana per una tregua e il rilascio degli ostaggi in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi. “Hamas ha deciso di non dare seguito all’ultima proposta israeliana presentata dai mediatori”, ha detto un funzionario del movimento ad Afp, accusando Israele di “ostacolare una proposta di Egitto e Qatar e di cercare di far deragliare qualsiasi accordo”. Un altro funzionario ha chiesto “ai mediatori e alla comunità internazionale di obbligare Israele a impegnarsi in favore della proposta dei mediatori”.

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