Gas, scorte al 90% obbligatorie per tutti i Paesi Ue, si va verso la proroga
La proroga è pensata per far fronte al volume dei prelievi da parte dei Paesi membri e alla necessità di rifornire le riserve di gas per il prossimo inverno a prezzi più alti

La Commissione Europea sta valutando la possibilità di prorogare l’obbligo per gli Stati membri dell’Ue di riempire gli stoccaggi di gas fino al 90% della capacità entro il 1° novembre di ogni anno.
L’obiettivo della misura è garantire una maggiore sicurezza energetica per i Paesi dell’Ue. Con l’inizio del nuovo anno, infatti, si intensifica l’attività di prelievo di gas naturale e diventa fondamentale ricostituire le riserve in vista del prossimo inverno.
I problemi di approvvigionamento di gas
La decisione di prorogare o meno l’obbligo di riempire le riserve di gas fino al 90% è attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione Europea, che sta analizzando i benefici e i rischi potenziali di una politica di stoccaggio del gas a lungo termine. “È in corso una riunione del gruppo di coordinamento sul gas”, ha dichiarato una portavoce della Commissione Ue alla stampa.
La portavoce della Commissione ha confermato che solo al termine della riunione del gruppo di coordinamento sul gas sarà possibile avere un quadro più chiaro delle prossime misure da adottare.
La preoccupazione principale è che l’aumento dei consumi di gas per soddisfare le esigenze quotidiane stia mettendo a rischio il rifornimento delle riserve. In altre parole, se i paesi membri dell’Unione Europea non riusciranno a ricostituire in modo adeguato le scorte prima dell’inverno, si potrebbero verificare problemi nell’approvvigionamento durante i mesi più freddi.
Secondo l’analista Arne Lohmann Rasmussen, la preoccupazione maggiore riguarda la stabilità dei prezzi del gas non solo nel breve termine, ma anche in una prospettiva di medio-lungo periodo.
L’aumento della domanda di gas naturale potrebbe innescare una nuova ondata di rialzi dei prezzi delle materie prime energetiche e ridurre ulteriormente le scorte, che hanno raggiunto i livelli più bassi mai registrati dalla crisi energetica del 2022, secondo quanto riportato da Bloomberg.
I dati sugli stoccaggi di gas
Secondo i dati aggiornati all’11 febbraio forniti dalla piattaforma Gie Agsi – Aggregate Gas Storage, il livello medio di riempimento degli stoccaggi di gas nei paesi dell’Unione Europea è attualmente sceso al 47,24%, corrispondenti a un volume di 562 TWh (terawattora), mentre l’Italia registra una percentuale leggermente superiore, pari al 57,83%, con un volume di 119 TWh.
Ma come si sta muovendo il nostro Paese? Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato un decreto chiave per rafforzare la sicurezza energetica del Paese. Questo atto prevede l’anticipazione delle aste per l’approvvigionamento di gas per assicurare il riempimento dei depositi di stoccaggio in preparazione alla stagione invernale.
Il Governo ha adottato questa misura per proteggere il Paese dalle fluttuazioni dei mercati globali dell’energia e per prevenire eventuali manovre speculative che potrebbero destabilizzare il settore. L’obiettivo principale è garantire una fornitura stabile di gas per l’anno termico 2025/2026, mettendo a disposizione fino a 5 miliardi di metri cubi di capacità di riserva. In questo modo, si mira a prevenire impennate dei prezzi del gas che potrebbero avere un impatto negativo su famiglie e imprese.