Furti in casa e ricettazione: "Intercettazioni non valide". Assolti tutti gli imputati

Accolta la richiesta dei difensori sull’inutilizzabilità delle “ambientali“. La procura contestava colpi messi a segno anche a Cascina e Crespina. .

Apr 3, 2025 - 07:05
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Furti in casa e ricettazione: "Intercettazioni non valide". Assolti tutti gli imputati

Il tribunale ha assolto tutti e tre gli impunati con formula piena dopo che il giudice, su richiesta dei difensori, ha ritenuto inutilizzabili in questo procedimento le intercettazioni ambientali da cui aveva originato il tutto. Gli imputati mandati assolti sono Fabrizio Biagi, 46 anni, di Cascina, difeso dall’avvocato Nicola Giribaldi di Livorno; Alija Zuka, 35 anni, difeso dall’avvocato Marco Meoli di Pisa, e Natasha Zuka, 50 anni, difesa dall’avvocato Roberto Nocent di Pisa.

L’inchiesta era partita da un’indagine per fatti avvenuti a Lucca, e dalle intercettazioni – secondo la procura – erano emersi altri presunti fatti che riguavavano il territorio pisano: furti nella case ed episodi di ricettazione che sarebbero avvenuti a Crespina Lorenzana, Fucecchio, Altopascio (ricettazione di u Rolex) e Cascina. In quest’ultima località veniva contestata a Biagi – in concorso con soggetto non identificato – l’esecuzione di un colpo in abitazione (maggio 2015) dove venne rubato denaro contante per 800 euro, orologi, catenine, una telecamera ed una macchina fotografica. A Crespina Lorenzana ci sarebbe stato un furto contestato dall’accusa a Biagi e Alija Zuka: in questo caso in un vivavio dove (nell’aprile 2018) vennero portate via piante di agrumi e di fiori. Poi a Fucecchio ( 2017) – sempre un furto in abitazione – contestato a Biagi in concorso con un soggetto allora minorenne (e assolto) – con bottino di due orologi, una collezione di monete e due gemelli in oro. E ancora a Fucecchio (2018) il furto in un casa sarebbe stato eseguito da Alija Zuka scassinando la finestra della camera da letto, per portare via due anelli e un braccialetto, entrambi d’oro. Due episodi di ricettazione – stando ancora alle accuse – sarebbero avvenuti invece a Cascina: nell’aprile del 2018 il reato viene contestato alla donna: per l’accusa avrebbe occultato 35 grammi di monili in oro che poi avrebbe ceduto ad un soggetto rimasto ignoto ricavandone 750 euro, ed una collana in oro cedendola per 400 euro ad altra persona non identificata. Sempre alla donna, ma in concorso con Biagi, era contestato un altro episodio di ricettazione per gioielli in oro con pietre preziose cedute a soggetto rimasto ignoto per 704 euro.

Carlo Baroni