Figline travolge Livorno 4-1 e conquista lo spareggio salvezza
Il Figline batte il Livorno 4-1 e si qualifica per lo spareggio play out contro il Terranuova Traiana.

FIGLINE 4 LIVORNO 1
FIGLINE 1965: Pagnini, Ciraudo, Simonti, Milli, Nobile, Borghi, Zellini (87’ Noferi), Torrini, Mugelli, Aprili (61’ Cavaciocchi (66’Rosini)), Rufini (69’ Gozzerini). All. Beoni.
LIVORNO: Cardelli, Fancelli, Luci (46’ Bacciardi) , Dionisi, Frati (59’ Malva), Bellini, Botrini, D’Ancona (46’ Risaliti), Bonassi, Parente (73’ Ndoye), Rossetti (73’ Regoli). All. Pascali (Indiani squalificato).
Arbitro: Polizzotto di Palermo.
Marcatori: 6’ Rufini, 20’ Dionisi, 22’ Rufini, 32’ Mugelli, 78’ Rosini.
Note: ammoniti D’Ancona, Borghi, Gozzerini, Risaliti, Milli, Bonassi.
FIGLINE – A un passo dal baratro che sembrava inevitabile, il sonoro 4-1 rifilato al Livorno nell’ultima giornata di campionato, ha riacceso la speranza salvezza ai gialloblù. Una vittoria netta, inequivocabile, che consente al Figline di conquistare un prezioso pass per lo spareggio play out con il Terranuova Traiana, in un match infuocato che varrà la permanenza in categoria.
Al 6’ lo stadio "Del Buffa" s’infiamma per il gol di Rufini su passaggio di Mugelli. Al 7’ angolo di Rufini, testa di Torrini la palla sfiora il palo. Al 20’ arriva il pareggio: Dionisi di testa raccoglie un pallone da calcio d’angolo che supera Pagnini. Il Figline riparte in quarta. Corre il 22’ quando Rufini calcia una punizione rasoterra che finisce in rete. Riparte l’onda di entusiasmo dei tifosi locali che al 32’ fa esplodere di nuovo lo stadio per la rete di Mugelli, abile a raccogliere un passaggio all’indietro del portiere livornese.
Nella ripresa il Livorno spinge e si rende pericoloso con Bonassi che di testa sfiora il gol. Al 78’ ottima azione di contropiede dei locali con Mugelli che allarga per Zellini che crossa per Rosini che da due passi segna il poker. Al fischio finale, lacrime, abbracci. Il Figline dato per spacciato, ha compiuto la prima impresa. A Terranuova è chiamato a completare l’opera.
Giovanni Puleri