Fiera Capital, DNA canadese e un ecosistema di boutique

L’obiettivo di Manuel Dalla Corte, head of Wholesale Switzerland & head of Southern Europe di Fiera Capital, raggiunto da FundsPeople, è far conoscere il potenziale della società che spazia dai mercati azionari emergenti e frontiera, a quelli del nordamerica fino a una piattaforma di private market. L'articolo Fiera Capital, DNA canadese e un ecosistema di boutique proviene da FundsPeople Italia.

Apr 4, 2025 - 08:35
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Fiera Capital, DNA canadese e un ecosistema di boutique

Fondata nel 2003 in Canada e con 116.2 miliardi di AuM a livello globale, circa 14 dei quali sulla piattaforma dei mercati privati. Una clientela molto diversificata che spazia dagli istituzionali, fondi pensione, casse di previdenza, geograficamente dal Nord America sino all’Europa e più nel dettaglio in Italia, Spagna, Grecia, Svizzera, Germania, Paesi Nordici e Regno Unito con uno sguardo ai mercati del Middle East. Questo è un identikit di Fiera Capital sul quale FundsPeople ha avuto l’opportunità di confrontarsi con Manuel Dalla Corte, head of Wholesale Switzerland & head of Southern Europe.

“In oltre 20 anni abbiamo registrato una crescita esponenziale tramite l’acquisizione di piccole boutique specializzate in diverse asset class. Infatti, Fiera Capital offre a queste società una piattaforma rivestendo per loro il ruolo legale, di compliance, di IT fino alla distribuzione di fondi”, spiega il professionista.

Dalla Corte la definisce una società molto flessibile con vari elementi che possono essere utili al cliente. “I gestori sono indipendenti senza seguire le direttive di un CIO ma allineando i loro interessi a quelli degli investitori e questa credo sia una caratteristica molto importante anche tenendo in conto la natura volatile e incerta dei mercati”, spiega il professionista.

 Da evidenziare la competenza nei mercati azionari emergenti e di frontiera, apprezzata sia in Italia che in Spagna, che curiamo da oltre 10 anni con gestori esperti e conosciuti (ex Charlemagne) e che fino a ora ci hanno dato molte soddisfazioni. La filosofia d’investimento bottom-up e agnostica al benchmark offre diversificazione e ha creato un buon alpha negli anni.

Lo scorso per la società canadese è stato un anno di transizione in cui “abbiamo portato sul mercato europeo liquido nuove strategie sotto forma di UCITS come US Small-Mid (SMID) Cap Growth strategy (USD 6 miliardi in gestione, track record di 24 anni), molti dei nostri asset sono, ovviamente, in Canada o in USA e questo cercare di adattarli per traghettarli anche in Europa è un continuo esercizio che stiamo facendo, per rintracciare strategie già esistenti che possano essere utili per le esigenze dell’investitore europeo”, ammette.

Il professionista fornisce alcuni esempi, come: azionario, US large cap, fixed income multi sector che potrebbe essere il prossimo a essere lanciato in UE. Alcune di strategie già in portafoglio “vista la filosofia che perseguono, non hanno puntato sui Magnifici 7 ma i clienti ne apprezzano la coerenza e l’essere rimasti fermi sulle proprie convinzioni. Secondo noi ora potrebbe esserci un riassestamento del mercato e queste strategie potrebbero tornare a fare buoni risultati.”, ci tiene a precisare.

Ampliare la piattaforma dei private market

Non solo strategie liquide. Sul versante dei private market “abbiamo una piattaforma ampia nella quale spaziamo dal real estate globale con strategie dedicate sul mercato del Nord America, Europa e Australia & Nuova Zelandia, sia sulla parte equity che del debito, e poi ancora infrastrutture con un prodotto globale e private equity ma con anche un team specializzato sulle risorse naturali come, ad esempio, agricoltura e foreste”, dice.

Dalla Corte spiega che, Fiera Capital già anni fa ha puntato a offrire tutte le strategie private markets in formato di  fondi semiliquidi (evergreen). Questi sempre più richiesti su tutte le asset class per avere più liquidità sul mercato e mettere a lavoro il capitale rapidamente senza subire l’impatto della J-curve e guadagnare in trasparenza.

In conclusione, per il 2025, Dalla Corte ambisce a essere conosciuto sul mercato soprattutto per le competenze sull’azionario EM e si è posto l’obiettivo di far crescere le masse nella parte dei private market. 

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