Ferrari, Vigna: lettera aperta all’amministratore delegato

Ferrari in F1 fa ridere ultimamente, ma in un altro campo invece va fortissimo: quello dei soldi! Sì… perché se diamo un’occhiata al primo trimestre del 2025, l’impresa mostra ricavi in crescita, con 1,8 miliardi di utile in più se paragoniamo il tutto ai primi 4 mesi del 2024. Per quanto riguarda l’utile, sono circa […]

Mag 7, 2025 - 11:54
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Ferrari, Vigna: lettera aperta all’amministratore delegato

Ferrari in F1 fa ridere ultimamente, ma in un altro campo invece va fortissimo: quello dei soldi! Sì… perché se diamo un’occhiata al primo trimestre del 2025, l’impresa mostra ricavi in crescita, con 1,8 miliardi di utile in più se paragoniamo il tutto ai primi 4 mesi del 2024. Per quanto riguarda l’utile, sono circa 415 i milioni messi in tasca, un +18%. Ovviamente Benedetto Vigna è molto soddisfatto.

Ma lo stato d’animo osservando il team di Maranello è ben lontano dai numeri sciorinati nel paragrafo precedente. Al contrario, sportivamente parlando, la squadra modenese è un disastro, proprio in una stagione in cui si doveva puntare al titolo. Fare quel passo in più e lottare al vertice della massima categoria. E invece, ecco un’altra delusione che difficilmente sarà cancellata durante la campagna agonistica in corso.

Lettera aperta all’amministratore delegato della Ferrari

Gent.mo Dott. Vigna, in qualità di CEO della Ferrari le rivolgo questo scritto. Comprendo perfettamente che, al suo livello, il successo di un manager non è certamente legato ai risultati sportivi, ma a dinamiche meramente finanziarie. Del resto, recentemente, l’assemblea degli azionisti ha rinnovato la fiducia al top management del Cavallino Rampante, rieleggendo lei e John Elkann come amministratori esecutivi della società.

Ferrari Vigna F1
Frederic Vasseur e Benedetto Vigna (Ferrari) nel fine settimana di Miami

La sua presenza a Miami è esclusivamente figlia della necessità di celebrare l’anniversario del principale accordo commerciale tra la Scuderia italiana e il proprio title sponsor. È ormai vana la speranza di farle comprendere cosa rappresenta la Rossa per i fan della Rossa. Quella passione che appartiene principalmente a chi una vettura stradale di Maranello non potrà mai acquistarla, se non in scala.

Un popolo che non può permettersi di regalare al proprio caro un cappellino del team, venduto alla modica cifra di 125 €. La sua latitanza e quella del presidentissimo nella vita quotidiana del team fa male. Come si dice: “L’occhio del padrone ingrassa il cavallo“. Purtroppo, il Cavallino modenese è ormai rachitico. L’assenza del top management nella riunione della Formula 1 Commission in Bahrain è una mancanza di rispetto.

Ferrari Vigna F1
Benedetto Vigna, l’uomo dei conti della Ferrari

Lo è verso i fan e nei confronti degli stessi dipendenti della Rossa, che si fanno in quattro per porre rimedio alla totale assenza del “padrone”. Un vuoto assordante. La presenza di Vasseur in tavoli in cui conta lo spessore politico e il peso specifico all’interno dell’assetto organizzativo di riferimento, più che una delega, sembra proprio “uno scaricabarile”. C’è poi una fatto che voglio ribadire.

Vigna, quello che andava fatto

Sarebbe stato bello e molto apprezzabile vedere un amministratore delegato sensibile all’immagine del proprio brand, dopo l’indecoroso spettacolo mostrato dalle Rosse in pista, superate anche dal team Williams nei rapporti di forza apprezzati in pista. Forse avrebbe dovuto “tuonare” nella sua pozione, e dire qualcosa ai tifosi, perché uno scenario del genere non è accettabile da un team come la Ferrari.

Per l’ennesima volta, il team principal della Scuderia italiana ha spiegato la sua versione dei fatti in un mix di ovvietà, e speranze meteorologiche (danze della pioggia che non si vedevano dai primi anni ’90) e giustificazioni che poco hanno a che fare con la realtà dei fatti. E il CEO in tutto questo? Forse la sua missione è terminata quando sono stati tolti i veli all’orrenda livrea in omaggio a HP.

Ferrari F1 Vigna
Benedetti Vigna, amministratore delegato della Ferrari, alla presentazione della livrea celebrativa in collaborazione con HP nel fine settimana di Miami

Un tempo, Enzo rinunciava al proprio colore negli States per motivi politici (in rottura con la Federazione Italiana). Oggi bastano remunerativi accordi commerciali e linee di abbigliamento limited edition per alimentare la macchina del marketing, che ha giovato anche dell’arrivo di Lewis Hamilton. Al termine del fine settimana è un po’ questo il sentimento che milioni di persone nel mondo stanno cercando di digerire amaramente.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv