Ferrari SF-25, il timore che fa più paura: non sapere cosa succede

Ferrari meglio di prima? Forse. Andiamo per ordine. Soprattuto se si parla di un team di F1, quando ti dicono “non sappiamo perché andiamo veloci” o “non sappiamo perché andiamo piano”, devi decisamente preoccuparti. Purtroppo, al Cavallino Rampante, da anni capita spesso. A dirla tutta, la gara in Bahrain non è stata così male. Specie […]

Apr 15, 2025 - 19:00
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Ferrari SF-25, il timore che fa più paura: non sapere cosa succede

Ferrari meglio di prima? Forse. Andiamo per ordine. Soprattuto se si parla di un team di F1, quando ti dicono “non sappiamo perché andiamo veloci” o “non sappiamo perché andiamo piano”, devi decisamente preoccuparti. Purtroppo, al Cavallino Rampante, da anni capita spesso. A dirla tutta, la gara in Bahrain non è stata così male. Specie considerando le premesse. La SF-25 è parsa leggermente diversa dal brutto anatroccolo delle prime 3 gare.

Questo ci conforta. Evidentemente il team è stato “meno bravo a sbagliare”. Ha commesso meno errori e sopratutto con Leclerc, ha ottimizzato il rendimento portando a casa il massimo. Ad un certo punto, a metà gara, le monoposto Ferrari erano le più veloci in pista. Senza dubbio le gomme medie hanno fatto la differenza. Vero, ma almeno per una buona parte del 2° stint, le Rosse hanno stampato ottimi tempi.

E quindi il lato positivo resta, al netto di tutto. Poi, a fine gara, le cosiddette gomme di marmo, le bianche Pirelli, che la Ferrari digerisce storicamente meno di tutti gli altri team, hanno reso lo scontro con la Mclaren impossibile. Norris, con le gomme medie, si è incollato a Leclerc, che lo aveva superato nel primo tratto di gara. La n.16 si è difesa da manuale, ma alla fine l’alfiere rosso ha dovuto cedere all’assalto di Lando e tanti saluti.

Ferrari F1 strategia
Charles Leclerc (Ferrari) corregge la traiettoria della SF-25 nello snake durante il GP del Bahrain 2025

È vero che la strategia Ferrari era interessante. Prevedeva che per l’ultimo tratto di gara la SF-25 doveva calzare le Pirelli a banda rossa, le più performanti. La SC, francamente incredibile per le motivazioni e i tempi, ha impedito a Maranello di attuare la strategia. C’era la paura che la Soft non potesse reggere sino alla fine. Con il senno di poi forse potevano funzionare, vedi Russell. E dunque, risultato scontato e terzo posto sfumato.

Le strategie appese della Rossa, anche basta

La vera domanda è: quando vedremo una monoposto di Maranello non nella versione “agnello sacrificale” o “sparring partner” ma dall’altra parte del film? Quando vedremo una vettura che non lascerà il muretto impiccato nelle possibili scelte strategiche? Quando vedremo un muretto meno timoroso e più propositivo, creativo? Talvolta mi si rimprovera una critica aprioristica verso Maranello. Nulla di più falso.

Il fatto è che ho già vissuto il record negativo dei famigerati 21 anni. L’ho attraversato da bambino sino all’adolescenza. E ho visto tante figure di palta. E ora ci sono tutti gli ingredienti, almeno sino a questo momento, che ti dicono che stai rivivendo lo stesso periodo. Un incubo che ogni ferrarista con qualche capello bianco conosce bene.

Quanto tempo è che la Gestione Sportiva non produce una monoposto non dico vincente ma molto convincente? Basta andare a spulciare le statistiche per avere un quadro non confortante, per usare un eufemismo. Dalle reazioni a Maranello e di Maranello capiamo che non pensavano di essere in questo “pantano”, in questa situazione tecnica. 

Ferrari F1
L’ex Ferrari Mattia Binotto nel paddock del Bahrain osserva le due SF-25 transitare in pitlane

E allora ti resta il dubbio iniziale e preoccupante. Con la speranza, premessa necessaria, di essere troppo pessimisti una volta tanto, e di sbagliare previsioni. Il dubbio che ti spaventa è quel sappiamo di non sapere, o non sappiamo di non sapere, di binottiana memoria, infausto presagio di disastri annunciati.

Il muretto della Rossa resta impiccato alla strategia

SF-25: voto: 7+

Sul circuito del Bahrain, la SF-25 è sembrata in parte diversa da quella vista nei primi tre appuntamenti mondiali. Che le cose stiano cambiando? Vedremo presto

Hamilton. Voto: 7.

Qualifiche brutte, gara molto più concreta. Il quinto posto è una boccata di ossigeno.

Muretto Ferrari. Voto: non mi convince.
La strategia di Maranello era medie, medie e soft. Ma essendo entrata la Safety Car a 24 giri dalla fine, il team ha prudentemente messo le gomme peggiori, le dure. E chiaramente dure contro medie non ce n’è per nessuno, specie se parliamo della Rossa.

E’ pur vero che non si aspettavano di andare così forte e che era un azzardo avere le Soft per così tanti giri, eppure avevano i tempi di Russell, e avevano pure pista gommata e macchina che si alleggeriva progressivamente. Ecco, ti resta sempre il dubbio che anche al muretto non si osi mai…

Ferrari F1 SF-25
Il sovrasterzo di Charles Leclerc (Ferrari) che limita il rendimento nel giro della Q3 in Bahrain

Leclerc. Voto: 9 1/2

Brutta partenza, complici le Medium contro le Soft. A parità di gomme, con i se e i ma del caso, Leclerc sopravanza pure Norris, e questa è una notizia. Poi nel finale una struggente ma, purtroppo, inutile coriacea e strenua difesa e il quarto posto finale.

Dichiarazioni Vasseur su Russell. Voto: non capisco.

Ma secondo voi Toto o Christian avrebbero mai “assolto” prima dei commissari, in mondovisione, con in ballo un terzo posto, un diretto competitor? Francamente non capisco… Concordo in tutto con Federico Albano.

McLaren ha un “problema” e si chiama Oscar Piastri

McLaren. Voto: 10.
Tanto di cappello. Hanno la monoposto migliore. Il lavoro del team negli ultimi anni è stato encomiabile e meritano di essere dove sono.

Piastri. Voto: brutta gatta da pelare. Per Norris. In un fine settimana perfetto per il pilota con il numero 81.

Ferrari F1 SF-25
Lando Norris (McLaren) si auto sabota al Gran Premio del Bahrain edizione 2025

Norris. Voto: imperfetto

Lando nostro è stato molto sincero. La sua monoposto è un’astronave, tuttavia lui la trova difficile da portare al limite. E difatti prima ha sbagliato in qualifica, poi ne ha combinate due o tre in gare. Il terzo posto è un brodino caldo viste le potenzialità.

Russell. Voto: granitico.
Giorgio Rosselli, come lo chiamano quelli de “La F1 dimenticata”, sta vivendo un periodo di forma davvero eccezionale. Pilota veloce e solido, nonché gran gestore del mistero Pirelli. Chapeau.

Sainz. Voto: “mattatore”.

Eh si… anche non nel senso che comunemente si dà a tale sostantivo. Difatti ne ha combinate di tutti i colori…

Max. Voto: incolore.

Neanche il campione del mondo in carica, che sino ad oggi ha tenuto a galla la Red Bull, ha potuto qualcosa con una monoposto che sembra la copia sbiadita di quella che un anno fa, su questo stesso circuito, dominava.

Safety Car. Voto: il segreto di Pulcinella.

Era davvero necessaria? Oppure era il solito elemento messo per fare spettacolo forzatamente? Ai posteri l’ardua sentenza…

P.S.: cara la mai corte dei gufi, questo è il momento di perseverare! Dateci dentro!

Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv