Ferrari, Hamilton: la gestione perfetta dei manettini che porta alla pole
L’obiettivo della Ferrari per Shanghai era piuttosto chiaro: cambiare nettamente passo. Restare indietro in Formula 1 significa quasi certamente condannarsi all’oblio. Gli avversari non si fermano, inseguono un orizzonte che pare sfuggire sempre un po’ più in là. E proprio qui si annidava il primo grande ostacolo che la Rossa doveva affrontare in questo inizio […]

L’obiettivo della Ferrari per Shanghai era piuttosto chiaro: cambiare nettamente passo. Restare indietro in Formula 1 significa quasi certamente condannarsi all’oblio. Gli avversari non si fermano, inseguono un orizzonte che pare sfuggire sempre un po’ più in là. E proprio qui si annidava il primo grande ostacolo che la Rossa doveva affrontare in questo inizio di stagione 2025.
Dopo la tempesta di Albert Park, i protagonisti sono stati onesti sino in fondo: il progetto 677, al secolo SF-25, non è la creatura che tutti avevano immaginato. Il ritardo pesa, come un’ombra lunga al tramonto. Non è una buona notizia. Tuttavia qualcosa è cambiato, perché i tecnici della scuderia di Via Abetone Inferiore 4, tramite il lavoro svolto in questi ultimi giorni, sono riusciti nell’intento. Ottima Ferrari, insomma…
Ferrari, colpo grosso a Shanghai
Per il Gran Premio della Cina faceva il suo debutto la Sprint Race. Un fine settimana teso come una corda di violino, dove il tempo è un lusso che nessuno può permettersi e ogni esitazione si paga a caro prezzo. Nelle Fp1, gli unici sessanta minuti concessi per affinare la messa a punto tracciata nei freddi calcoli del simulatore, Ferrari ha mostrato segnali di ripresa. I guai legati alle altezze di Melbourne sembravano dissolti, specie grazie alle regolazioni sospensive provvisorie in attesa degli aggiornamenti.
In linea generale, il bilanciamento della monoposto si è rivelato più armonioso rispetto all’ultima e tormentata uscita iridata. Ma non tutto è stato perfetto. C’era ancora la necessità di realizzare un step in avanti, di un gesto che dimostrasse che la qualifica non sarebbe stata un’altra notte buia. Che il Cavallino Rampante non si sarebbe limitato a inseguire, ma avrebbe osato affiancare l’avversario e competere in maniera diretta.
Al termine della prima Sprint Qualifying della campagna agonistica 2025, che possiamo dire? Ferrari si prende la pole con giustezza, al filo di lana su Max Verstappen. L’olandese precede la prima delle due McLaren guidata da Oscar Piastri, che a sua volta è davanti a Charles Leclerc. Il monegasco aveva nel piede la prima fila. Tuttavia, il suo team radio alla fine dell’ultimo tentativo in Q3 fa riflettere. “Le gomme erano andate già in curva 1”, questo il messaggio lapidario che spiega il risultato.
I dettagli che portano Lewis alla pole
Hamilton è stato parecchio criticato durante la scorsa settima. È finito nell’occhio del ciclone, il britannico, perché secondo i soliti 4 ubriachi al bar, che hanno la possibilità di scrivere su carta stampata e web, l’inglese era già in crisi con la Ferrari. Un pensionamento anticipato. Un pilota vecchio e bollito che offende il suo ingegnere di pista perché non è più veloce. Leclerc lo massacrerà tutto l’anno e via dicendo.
Partendo dal presupposto che una pole position non può essere il risultato di un’intera stagione, e potrebbe pure essere che il monegasco sia più rapido di Hamilton, in linea generale, almeno oggi, nella qualifica sprint, l’inglese ha dimostrato di essere sempre un grande pilota. Un talento cristallino capace di afferrare l’occasione e portare a casa il risultato. Una piccola vendetta, se così possiamo chiamarla, nei confronti dei pettegoli.
Sin dalle libere 1, ascoltando in radio Lewis e Adami, abbiano notato un certo step per quanto riguarda l’affiatamento tra i due. Hamilton ha utilizzato diverse configurazioni sul differenziale che raramente abbiamo ascoltato sui canali della Rossa. Una grande preparazione per fornire al sette volte campione del mondo tutto il supporto possibile. L’ex Mercedes si è disimpegnato alla grande, infatti, gestendo la vettura nei minimi dettagli.
Una precisione chirurgica, la sua, per regolare le diverse impostazioni su freni e differenziale, in tutte le fasi della curva: ingresso, apice e uscita. Mossa che ha fatto tanta differenza nel massimizzare le perforate della SF-25. Il resto deriva appunto dal suo talento che, a 40 anni suonati, resta intatto come non mani. Un grande plauso va speso, perché in un colpo solo, oltre a scrollarsi da dosso i detrattori, ha ridato tanta speranza ai tifosi della Ferrari che dopo Melbourne abitavano la fila dei disillusi.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv